Va scemando dunque, lo scenario di una vera e propria intimidazione, seppur rimane quello di una vigliaccata che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori.

Avrebbero voluto attuare una “vendetta” contro gli organizzatori della serata che, poco prima, non li avevano fatti entrare nel PalaTenda di contrada San Giovanni, a Barcellona. E così, armati di benzina e fiammiferi, poco dopo le 3, avrebbero tentato di dar fuoco prima al tendone, inutilmente poiché ignifugo, e poi all’auto di Roberta Macrì, che casualmente si trovava a tiro.
Ha preso tutt’altra piega l’indagine che, per tutta la notte e la mattinata di oggi, ha tenuto impegnati i poliziotti del Commissariato di Barcellona, coordinati dal Commissario Mario Ceraolo. Gli agenti sembrano esser riusciti a collocare l’incendio che, inizialmente, si era figurato come un atto mirato contro la Ford Focus di Roberta Macrì, giovane impegnata nelle battaglie per i diversamente abili nonché consulente ed esperta del Sindaco di Barcellona Roberto Materia.
Da testimonianze e ricostruzioni è emerso infatti che, poco prima che iniziasse la serata, alcuni giovani avevano avuto dei diverbi per l’ingresso al PalaTenda. Dopo il “niet”, e visibilmente ubriachi, avrebbero così messo in atto la loro vendetta. L’intento sarebbe stato quello di mandare a fuoco il tendone ma, non riuscendoci, avrebbero allora preso di mira l’unica macchina posteggiata da quel lato della zona, ovvero quella della Macrì. Va scemando dunque, lo scenario di una vera e propria intimidazione, seppur rimane quello di una vigliaccata che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori. (Veronica Crocitti)