A volte non vogliono più tornare

A volte non vogliono più tornare

A volte non vogliono più tornare

sabato 07 Aprile 2012 - 05:45

La signora Emilia ha tutta la famiglia sparsa in giro per l'Italia, i fratelli, una figlia. Tutti si sono sposati fuori e hanno avuto figli e ora non vogliono più tornare, anche perchè, quando lo fanno, restano delusi.

Buonasera,
mi chiamo Emilia, i miei fratelli sono andati fuori per lavorare moltissimi anni fa, e fuori si sono fatti una famiglia, si sono sposati, hanno avuto figli che adesso si sentono molto più “nordici” e di Messina non ne vogliono sentire sapere. Così, se voglio vedere i miei fratelli ormai devo andare io da loro e loro hanno persino perso la voglia di tornare. Hanno bei ricordi, si ricordano gli amici, i compagni di scuola, mi chiedono sempre di questa gente, ma poi quando tornano (raramente), restano delusi perché Messina non è più quella di quando erano piccoli. Adesso anche una dei miei figli è andata fuori per lavorare, ha seguito il marito. Ho un nipotino che vedo crescere attraverso il computer o il telefono. L’altro figlio è rimasto qui, lavora come può, ma noi ci sentiamo divisi, ogni volta che partiamo è come lasciare mezza famiglia qui. Ogni anno che passa mi accorgo che mia figlia sta meglio nella nuova città dove vive, dove ci sono servizi per il bambino, per lei che lavora, e anche nelle piccole cose, i mezzi pubblici, la pulizia delle strade, è tutto diverso. Spesso mi dice di andare a invecchiare a casa sua. Ma non ho ancora deciso. Non le chiedo più quando torni oppure se scende per Natale, perché a volte mi rendo conto che le sue sono scuse e preferisce stare dove vive meglio. Quindi l’unica cosa che mi auguro è che storie come la mia non ce ne siano più. Una famiglia dispersa tra tante regioni d’Italia può essere una cosa moderna, ma comporta tante conseguenze, come quella che le persone migliori magari se ne vanno quando potrebbero essere d’aiuto per la città.

2 commenti

  1. Di storie come queste la nostra città ne è piena…sappiamo pure che Messina offre pochi servizi(ma credetemi,non è l’unica al Sud Italia.Posso comprendere tutto:la rabbia per un lavoro che non si trova;la mancanza di civiltà;la criminalità;la classe politica inetta,ma da quà a non voler tornare più nella propria città ce ne passa!Comunque vada,nonostante tutto, BISOGNA ESSERE ORGOGLIOSI DELLE PROPRIE RADICI!Mi spiace ma non condivido chi parte per migliorarsi ma perde il proprio spirito di APPARTENENZA!
    -TOMAHAWK-

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  2. liliana parisi 9 Aprile 2012 17:37

    Purtroppo anch’io conosco persone che erano tornate a Messina per invecchiarvi e sono poi di nuovo andate via,perchè si sentivano ormai più legate alla città dove erano vissute per 40 anni e non sopportavano i tanti “mali” messinesi; e non mi sento di condannarli,perchè non si può negare che Messina non è più quella che era e anch’io(come penso molti altri onesti cittadini)mi sento sempre più indignata davanti a quello che vedo e provo un senso d’impotenza e frustrazione

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