Atreju scrive a Navarra: ecco il documento

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martedì 29 Ottobre 2013 - 15:11

Siamo entusiasti dello sviluppo positivo che ha interessato la vicenda negli ultimi tempi, dell' impegno profuso da parte delle Istituzioni, e soprattutto della giornata odierna, vera e propria svolta verso una completa fruizione dello stabile, in un' ottica di maggiore e migliorata vivibilità degli spazi universitari. Oggi verrà firmato un protocollo fra l' università e la sovrintendenza regionale per porre fine all' annosa querelle relativa allo stabile in questione, ma noi vogliamo fare di più!

Vogliamo che accanto all' impegno formale tra Istituzioni competenti si accompagni un impegno di diversa natura fra noi studenti e l' Università, basato sulla comunione di intenti, sulla fiducia reciproca e sulla comune volontà di fare la nuova università di Messina!

La scelta del termine protocollo d' intesa sta dunque a significare che il sodalizio che abbiamo oggi intenzione di porre in essere fra le Istituzioni accademiche e la realtà studentesca trascende in effetti dalla singola questione in oggetto, mirando piuttosto a rappresentare un vero e proprio modello di azione comune e soprattutto condivisa.

Da anni l' associazione studentesca Atreju si è battuta (e continua a battersi) sulle problematiche relative agli spazi a disposizione e a misura di studente, in primis proprio sulla questione biblioteca. Il dialogo con le istituzioni accademiche tuttavia non sempre è stato positivo risolvendosi di fatto nell' impossibilità di addivenire ad una soluzione (condivisa o meno che fosse), per via dell' impossibilità/incapacità delle istituzioni di liberare la questione dalla avviluppata chela della ripartizione delle comptetenze.

E' stata in più occasioni invocata l' attenzione dei rappresentanti del mondo politico e universitario, sordi alle nostre continue proteste e sollecitazioni: manifestazioni, volantinaggio, affissione di striscioni, attese alla porta del Rettore, dossier fotografici per testimoniare il degrado in cui versa lo stabile, lettere ai Presidenti della Regione Sicilia Cuffaro e Lombardo e, per ultimo nell'aprile 2013, la formale richiesta al presidente Crocetta della convocazione di un tavolo di discussione al fine di risolvere una questione che ricordiamo va avanti dal 1997.

Nella più ampia fiducia che nutriamo nei confronti del nuovo esecutivo chiediamo quindi che la nostra voce venga finalmente ascoltata. La voce di coloro i quali vivono tutti i giorni i disagi di un' università che non riesce a garantire agli stessi servizi e spazi che spetterebbero loro di diritto e necessari per un' università veramente a misura di studente, di studente lavoratore, di studente disabile, di studente fuori sede!!!

Chiediamo quindi che la “NUOVA ex biblioteca regionale” sia davvero uno spazio pensato, dedicato, costruito per e intorno allo studente: vogliamo una struttura che venga incontro alle reali esigenze di chi ne necessiti, aperta tutto il giorno e tutti i giorni della settimana, e non soggetta allo specialissimo regime “part time” cui sono sottoposte tutte le aule studio e assimilate nei vari dipartimenti; vogliamo che a detti orari si uniformino tutte le biblioteche di suddetti dipartimenti, e che, laddove gli stessi non ne siano dotati, si provveda adeguatamente e prontamente; vogliamo che la biblioteca sia coperta dalla connessione wireless dell' università, che sia dotata di supporti multimediali e di alimentatori, affinchè rappresenti realmente una efficiente e moderna struttura recettizia; vogliamo che i testi ivi presenti siano costantemente aggiornati, anche grazie all' ausilio dei nuovi supporti elettronici: es. (ramo giurisprudenza) app, cd aggiornati alla normativa più recente.

Adesso, Magnifico Rettore, le consegnamo questa lettera affinchè non si ricada negli errori passati:pur fiduciosi sulla celere portata a termine dei lavori di ristrutturazione saremo vigili sulla realizzione della struttura affinchè in tempi brevi si possa usufuire di un plesso essenziale per la rinascita del nostro ateneo e quindi anche della nostra città che deve avvenire attraverso una rivisitazione del concetto stesso di “studente”, non più parte passiva di un sistema che porta a identificare l'università come un semplice “esamificio” attraverso la sterile equazione Università=esami ma protagonista attivo della vita universitaria:vogliamo che lo studente torni ad essere il centro e al centro dell'università!

Le nostre idee e le vostre azioni in campo istituzionale devono convergere verso quest' unica direzione, verso questo un unico obiettivo.

Abbiamo una grande occasione a portata di mano: solo lavorando in sinergia si può realmente cogliere:INSIEME SI PUO'!

Associazione Universitaria “Atreju – La Compagnia degli Studenti”

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