Bonelli: "Uno studio conferma i piloni del ponte su faglie sismiche attive". La Stretto di Messina: "Infondato"

Bonelli: “Uno studio conferma i piloni del ponte su faglie sismiche attive”. La Stretto di Messina: “Infondato”

Redazione

Bonelli: “Uno studio conferma i piloni del ponte su faglie sismiche attive”. La Stretto di Messina: “Infondato”

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martedì 04 Novembre 2025 - 07:00

Botta e risposta tra il leader verde e la società con ad Ciucci, che contesta le conclusioni. Ma in passato il professore Doglioni invitava ad approfondimenti

“Un documento scientifico pubblicato e presentato sulla rivista Science Direct conferma che l’area in cui dovrebbero sorgere i piloni del Ponte sullo Stretto presenta faglie sismiche attive. Lo studio, realizzato da un gruppo di ricercatori di altissimo livello — tra cui Tiziana Sgroia (Ingv, Roma 2), Graziella Barberi (Ingv, Osservatorio Etneo), Luca Gasperini (Cnr-Ismar), Rob Govers e Nicolai Nijholt (Università di Utrecht), Giuseppe Lo Mauro (Università di Bari), Marco Ligi, Andrea Artoni, Luigi Torelli e Alina Polonia — conferma in modo inequivocabile la pericolosità dell’area”. Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) e co-portavoce di Europa Verde.

Continua Bonelli: “Il pilone di Cannitello insiste su una faglia certa e attiva, e nonostante ciò il progetto non è mai stato modificato. Lo studio prende inoltre in considerazione la nuova faglia madre del terremoto del 1908, che sconvolge la faglia di progetto del ponte indicata negli elaborati del PD 2011 da Burraco e Valenzise. Questa nuova faglia obbligherebbe al rifacimento del progetto, perché rende completamente superata la progettazione attuale. La ragione per cui non viene aggiornato è semplice e inquietante: il progetto risale a 28 anni fa e, come la stessa società Stretto di Messina ha ammesso nelle risposte alla Corte dei Conti, modificarlo significherebbe doverlo rifare integralmente”.

“Sul ponte e il rischio sismico invieremo un ulteriore allarme alle autorità competenti”

“Questo nuovo studio scientifico — prosegue il leader verde — rappresenta un ulteriore allarme che invieremo alle autorità competenti, perché conferma l’irresponsabilità della presidente Meloni e del ministro Salvini, che stanno mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini pur di portare avanti un progetto pericoloso, vecchio e totalmente privo di validità tecnica”.

L’invito di Doglioni sulla “necessità di maggiori studi per verificare la fattibilità sismica del ponte”

Sul piano scientifico, e non politico, il professore Carlo Doglioni, ex presidente dell’Ingv, Istituto nazionale nazionale di geofisica e vulcanologia, ha manifestato più volte la necessità di maggiori studi per verificare la fattibilità del ponte. Soprattutto ha chiesto che venissero utilizzati “coefficienti di accelerazione più alti per verificare il rischio sismico”.

La Stretto di Messina: “Il progetto definitivo è aggiornato ai più recenti studi geosismotettonici”

Ed ecco la replica della società Stretto di Messina: “Il progetto definitivo del ponte è aggiornato ai più recenti studi geosismotettonici ed è priva di fondamento l’affermazione che un “documento scientifico” sostenga che debba essere rifatto lo studio. L’attenta lettura dell’articolo citato dall’onorevole Bonelli, apparso sulla rivista Tectonophysics, non Science Direct, che è un database online di pubblicazioni scientifiche, non fa alcun riferimento al fatto che “il pilone di Cannitello insiste su una faglia certa e attiva. Anche l’affermazione che “lo studio prende in considerazione la nuova faglia madre del terremoto del 1908, che sconvolge la faglia di progetto del ponte indicata negli elaborati del PD 2011” è priva di fondamento”.

Prosegue la società con amministratore delegato Pietro Ciucci: “Quindi non solo non è necessario alcun “rifacimento del progetto”, ma il modello di funzionamento dello Stretto di Messina proposto dagli autori dell’articolo finisce per confermare ulteriormente il modello di faglia scelto per il progetto definitivo. Infatti, le faglie mostrate come Capo Peloro Fault e Ionian Fault, peraltro già note in letteratura, vincolano a nord e a sud la faglia-sorgente del terremoto del 1908 scelta dal progetto definitivo, rendendo estremamente improbabile che quella faglia possa estendersi indefinitamente alle sue estremità. Pertanto, la magnitudo stimata di quel terremoto, circa 7.1, è perfettamente compatibile con la lunghezza stimata per la faglia che lo ha generato, circa 40-50 km, che è la distanza in mappa tra i due sistemi di faglia studiati dagli autori dell’articolo”.

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5 commenti

  1. Rosario Inferrera 4 Novembre 2025 13:33

    godetevi il momento…

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  2. Le assicurazioni fornite sull’ inattività delle faglie e sulla sicurezza dell’ opera sono la ripetizione speculare di quelle 0che furono date a suo tempo per la costruzione della diga del Vajont. Infatti la fora tesse benissimo. Ma fu proprio la diga a provocare la frana che distrusse una valle intera.
    Ci vogliamo ancora fidare sullo stellone?

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  3. E io ribadisco, perchè la zona è ha rischio sismico per il Ponte e non per le centinaia di migliaia di persone che con le loro abitazioni sono insediate lungo le due sponde?
    Forse i No Ponte conoscono un tipo particolare sistema sismico a cui i ponti sono antipatici?

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  4. Ma perché Bonelli si interessa così tanto al ponte che ci sarà sotto dove vuole indirizzare questi fondi questo controbattere mi sembra inutile tanto non ci faranno mai rialzare la testa ne col ponte ne senza il ponte sempre terroni rimaniamo.

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  5. Infatti in caso di scossone sismico il ponte unirà due cimiteri. Non sarebbe meglio spendere i soldi per mettere il territorio in sicurezza? Forse i Si ponte preferiscono sconcicare il cane che dorme(faglie e dissesto idrogeologico) montandogli sopra quattro piloni giganteschi e sbancando mezzo mondo, con consesuenti ulteriori e più gravi compromissioni di un equilibrio già molto precario?

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