Operazione "Gramigna": 48 indagati fra boss emergenti, affiliati e fiancheggiatori

Operazione “Gramigna”: 48 indagati fra boss emergenti, affiliati e fiancheggiatori

Operazione “Gramigna”: 48 indagati fra boss emergenti, affiliati e fiancheggiatori

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martedì 06 Dicembre 2011 - 13:39

Il sostituto procuratore della Dda Angelo Cavallo e della Procura ordinaria Fabrizio Monaco hanno chiuso le indagini dell'operazione antimafia scattata il 22 luglio scorso. Sono 48 gli indagati, a vario titolo, per reati che vanno dal'associazione mafiosa, all'usura, estorsione, traffico di droga e corse clandestine di cavalli.

La Procura ha chiuso le indagini dell’operazione “Gramigna”. Sono 48 gli indagati a vario titolo per i reati di traffico di droga, usura, truffe e corse clandestine di cavalli. I sostituti della Dda Angelo Cavallo e della Procura ordinaria Fabrizio Monaco hanno inviato i relativi avvisi agli indagati dell’operazione Gramigna scattata all’alba del 22 luglio scorso con due distinti tronconi condotti da Carabinieri e Polizia. Nel mirino delle forze dell’ordine i boss emergenti della mafia messinese che nel tempo hanno rimpiazzato i padrini storici,molti rinchiusi in carcere al 41 bis. Mesi e mesi di intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno consentito agli investigatori di far luce sulle nuove leve della criminalità cittadina. Nel calderone degli indagati c’è Domenico Arena, erede del boss storico di Giostra, Puccio Gatto; c’è Lorenzo Micalizzi, leader del gruppo di Santa Lucia sopra Contesse subentrato a Giacomo Spartà e naturalmente c’è anche Francesco Pergolizzi, nuovo capo della famiglia di Camaro, al posto di Carmelo Ventura. Fra le persone raggiunte da avviso di conclusione indagini c’è il medico veterinario Nino Di Blasi, già indagato nell’inchiesta “Piste di sabbia” sulle corse clandestine di cavalli. Inoltre, dalle indagini dell’operazione Gramigna è emerso che la criminalità messinese acquistava la droga nel napoletano. A gestire il traffico sarebbe stato Davide Puleo. Era lui, secondo l’accusa, che curava i rapporti con Angela Di Marzo, considerata il terminale del traffico di droga, in provincia di Salerno. C’è poi il filone curato dalla Squadra Mobile e che riguarda un giro di usura, tra il 20 ed il 30% mensile, gestito da Nunzio Venuti.

Un commento

  1. gramigna,frumento,fiore e trullalero,lallarala’,messina è piena di deliquenti,a tutti i livelli.Politica,economia,finanza,sottogoverno e governo.Poi vengono e ci impongono le tasse.E va bene !!!ma quando confiscate tutti i beni a questa gentaglia?ma quando li sbattete i carcere a vita???Ma quando anedate i carcere tutti io lestofanti???

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