Le Associazioni Studentesche Universitarie sferrano l'attacco contro la riforma dello statuto

Le Associazioni Studentesche Universitarie sferrano l’attacco contro la riforma dello statuto

Claudio Panebianco

Le Associazioni Studentesche Universitarie sferrano l’attacco contro la riforma dello statuto

Tag:

domenica 14 Settembre 2014 - 22:34

Le Associazioni Studentesche Universitarie A.G.E.S., Figli di Ippocrate, Gea Universitas, I Camiciotti, Nettuno, Onda Universitaria ed Università Eclettica hanno scritto una lettera aperta per ribadire le opinioni espresse durante l'ultima assemblea d'ateneo. La riforma "lampo" dello statuto non piace agli studenti, i quali sono pronti alla guerra

L'Ateneo Peloritano si è ormai trasformato in un vero e proprio campo di battaglia. La riforma dello statuto ha indisposto particolarmente gli studenti, i quali hanno deciso di marciare uniti per difendere i propri diritti, non escludendo, addirittura, una mobilitazione di massa. Dopo l'ultima assemblea svolta nella sede centrale, gli iscritti presso l'Università di Messina hanno nuovamente alzato la voce, volendo chiarire e ribadire le proprie posizioni.

Le Associazioni Studentesche Universitarie A.G.E.S., Figli di Ippocrate, Gea Universitas, I Camiciotti, Nettuno, Onda Universitaria ed Università Eclettica, hanno infatti scritto una lettera aperta per esprimere nuovamente la loro opinione sulla vicenda. I giovani si dicono abbastanza amareggiati di fronte alla via scelta dall'Ateneo in questo caso: dai ragazzi viene contestato soprattutto l'andamento della riforma. Due anni fa, quando la normativa Gelmini interessò gli Atenei Italiani, l'intero programma venne discusso tenendo conto anche e soprattutto del parere degli studenti, dei docenti e del personale tecnico – amministrativo. Questa volta, invece, il progetto, come scritto dalle Associazioni, è "preconfezionato", è stato reso noto solo ad Agosto per essere approvato entro il mese di Settembre.

I giovani chiedono quindi che l'intera riforma venga discussa "nell’ambito di assemblee convocate in tutti i Dipartimenti, che coinvolgano docenti, personale tecnico e studenti. Non siamo disposti a considerare la “fretta” dell’Amministrazione un argomento valido per inibire i necessari processi di partecipazione e condivisione relativi a quella che è la “Costituzione” dell’Università di Messina". Inoltre, nella lettera viene esposto il pensiero dei gruppi sulla mossa dell'Ateneo, "Quanto al merito della “controriforma”, numerosi ed importanti sono i punti di radicale dissenso che intendiamo esprimere e sostenere con forza. Ricordiamo come i Dipartimenti furono costituiti meno di due anni fa al fine di garantire una maggiore omogeneità scientifica, sostituendo il vecchio sistema delle Facoltà che, come dimostra la recentissima valutazione dell’ANVUR sul livello della ricerca universitaria, ha determinato una produzione scientifica complessiva che relega l’Ateneo all’ultimo posto della classifica nazionale. Ci sfugge la logica secondo la quale, a distanza – lo ripetiamo – di nemmeno due anni dalla costituzione dei dipartimenti, si ritenga di invertire la rotta semplicemente ritornando al vecchio sistema delle Facoltà o, comunque, a qualcosa di molto simile se non addirittura peggiore, considerate alcune ipotesi di accorpamento che sono circolate in queste settimane e che riteniamo quantomeno bizzarre. La motivazione principale che viene addotta a sostegno dello stravolgimento di un sistema che si è appena edificato, è che “non tutti i Direttori di Dipartimento sono presenti in Senato Accademico" ".

Una vera e propria partita a Risiko quella che, secondo i ragazzi, si sta giocando all'interno dell'Ateneo. In seguito, nel testo della lettera, si può leggere come i giovani non comprendano affatto la gestione del voto degli studenti, "Il più grande Ateneo d’Italia e d’Europa – La Sapienza – prevede il voto “pieno” per i rappresentanti degli studenti ( come è attualmente a Messina) che vengono eletti in una quota di “almeno” il 15% nei consigli di dipartimento ( quindi un margine di rappresentanza potenzialmente superiore a quello di Messina) e il cui voto per l’elezione del Rettore esprime una quota complessiva del 15% del corpo docente ( come è oggi a Messina). Il rettore Navarra, che ha più volte lamentato pubblicamente lo scarso sostegno della componente studentesca nella sua elezione, propone la drastica riduzione del peso degli studenti nell’elezione dei Direttori di Dipartimento e del Rettore. Attualmente i rappresentanti degli studenti costituiscono il 15% della componente docente ed hanno diritto al voto “pieno” sia per l’elezione dei Direttori di Dipartimento sia per il Rettore. Con questa riforma dello Statuto d’Ateneo si riduce il peso della rappresentatività rispetto alle elezioni dei Direttori di Dipartimento e del Rettore al 15% del 15% ( ossia il 2,25% del corpo docente avente diritto al voto) : un peso sostanzialmente insignificante e residuale".

Le Associazioni hanno inoltre considerato grossolana l'idea proposta dal Magnifico Rettore Pietro Navarra per quanto riguarda proprio la possibilità di votare: è stato infatti ipotizzato, nell'ultima assemblea, il diritto donato a 28.000 studenti per esprimere circa 35 voti effettivi per l'elezione del Rettore, oppure farne votare 4000 – 5000 per una preferenza e mezzo o virgola otto, a seconda dei casi, per l’elezione dei singoli Direttori di Dipartimento. I componenti dei vari gruppi sottolineano inoltre la gravità della situazione anche per quanto riguarda l'apparato fiscale, "Vogliamo cogliere l’occasione per ricordare all’amministrazione come gli studenti non siano una “seccatura” , bensì il motore primo e la finalità ultima del sistema universitario. Gli studenti versano annualmente all’Università circa 30.000.000,00 di euro di tasse e, quest’anno in particolare, dalle tasche delle famiglie usciranno 3.100.000,00 euro in più dello scorso anno ( invitiamo gli studenti a controllare le fasce di tassazione relative al conguaglio dell’anno 2014-2015, al fine di valutare con certezza se si tratti di un aumento significativo della tassazione, come denunciato dai Rappresentanti degli Studenti o di un semplice “recupero dell’evasione contributiva”)".

Terminando la lettera aperta, le Associazioni fanno riferimento alle sottili "battute" lanciate durante l'ultima assemblea, occasione in cui diversi studenti sono intervenuti con parole dure, proponendo arrivati a questo punto, ironicamente, quasi il ritorno al baronato, "La provocazione fatta da alcuni rappresentanti degli studenti di fare eleggere il Rettore solo dai professori ordinari e di consentire al Rettore stesso di nominare i Direttori di dipartimento, sono servite ad evidenziare con forza l’opposizione decisa a quella che è una sostanziale riaffermazione del Baronato. Già nelle scorse settimane ci siamo rivolti al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari e, alla prima seduta utile, verrà presentata una mozione e ci si rivolgerà al CUN e al Ministero. Gli studenti metteranno in campo ogni iniziativa di protesta utile a fermare il tentativo di ritorno al passato. Facciamo inoltre appello alla politica cittadina, che, come è noto, non si è mostrata di certo “distratta” rispetto alle recenti vicende che hanno riguardato la vita dell’Ateneo. Gli studenti hanno a cuore il futuro dell’Università e sono pronti a battersi per garantirne la democraticità e la trasparenza."

Claudio Panebianco

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007