Peloritani a pari punti con i pugliesi, che hanno fatto solo 2 punti nelle ultime 5 partite. Rientra Pozzebon, mister Lucarelli confermerà il 4-3-3
Una vittoria, quella contro la Casertana, che ha dato ossigeno puro. Il Messina veniva da tre sconfitte consecutive, che hanno avuto come conseguenza il cambio in panchina, ed era in crisi nera. In meno di una settimana il neo mister Lucarelliha saputo invertire la rotta, intervenendo più sulla testa dei giocatori che su altro. A dire il vero, si sono viste anche novità sull’aspetto tattico. Marra era partito col 4-3-3 e la vittoria col Siracusa, per poi passare prima al 3-5-2 e poi al 4-3-1-2, moduli entrambi che si sono rivelati inadatti alla squadra. Il ritorno al 4-3-3, invece, che a partita in corso si è trasformato in 4-4-2 e 4-5-1 a difesa del risultato, ha dato i suoi frutti.
Nel ruolo di terzino destro ha esordito il neo acquisto Grifoni, apparso subito in palla; a centrocampo, oltre agli inamovibili Musacci e Foresta, si è visto Mancini, che prima faceva il trequartista. Da quando il Messina ha perso Baldassin, cioè dopo la prima giornata, Marra aveva sperimentato diverse alternative per il terzo di centrocampo ma tutti (Capua, Lazar, Bramati e, il meno colpevole, il 19enne Ricozzi) avevano deluso. In avanti, infine, si è rivisto un Milinkovic fuori categoria, un buon Ferri e un rinato Madonia. Uno degli ultimi due, a Taranto, farà posto al rientrante Pozzebon, unico cambio rispetto a domenica scorsa.
Il Taranto ha gli stessi punti del Messina, 10 in 10 partite, ottenuti però in modo diverso: 2 vittorie 4 pari e altrettante sconfitte. L’attacco è il penultimo del campionato, 7 reti all’attivo, mentre la difesa ha subìto 11 reti. Dopo un buon avvio, 8 punti nelle prime 5 partite, i pugliesi ne hanno raccolti appena 2 nelle altre 5. Entrambe le squadre hanno, quindi, necessità di raccogliere un risultato positivo: i rossoblu per interrompere la serie negativa, i giallorossi per dimostrare che domenica scorso non è stato un episodio e che la crisi è alle spalle.
