Messina: a La Spezia muscoli, cervello ed umiltà

Messina: a La Spezia muscoli, cervello ed umiltà

Redazione

Messina: a La Spezia muscoli, cervello ed umiltà

venerdì 14 Dicembre 2007 - 16:05

Anche a La Spezia -umiltà e grinta- dovrà essere il motto del Messina. Anzi, soprattutto a La Spezia dove sui giallorossi incombono almeno un paio di subdoli pericoli. Il primo, di ordine strettamente pratico, riguarda le assenze. Fra infortuni e squalifiche Di Costanzo si ritrova con gli uomini contati in difesa e dovrà ricorrere ad una soluzione estemporanea. Senza Giosa, Rea e Stendardo il tecnico giallorosso si affiderà al centro della difesa a Gaveglia, un uomo di fascia, ma anche l’unico con un minimo di mentalità difensiva fra i compagni disponibili. Si potrebbe provare con Parisi accanto a Zanchi e Gaveglia sulla corsia esterna ma non cambierebbe molto. Si aggiungano gli acciacchi di D’Aversa, Lazzari e Biancolino, un Surraco di nuovo ai box e Coppola che deambula con le stampelle. Con un organico decimato ed una difesa ridotta ai minimi termini c’è il rischio di andare incontro ad una figuraccia. Ma ecco spiegata la grinta del nostro motto iniziale. In casi del genere la tentazione è quella di piangersi inutilmente addosso. Ma c’è anche il rovescio della medaglia. Un gruppo maturo e consapevole della propria forza sa reagire con rabbia. Sarà banale dirlo ma bisogna raddoppiare le forze, aiutarsi a vicenda, ringhiare sulle caviglie dell’avversario e non lasciare nulla d’intentato. Alla carenza numerica e qualitativa si può sopperire con la forza di volontà e la voglia di farcela. Ma rimane un altro aspetto da non sottovalutare. Il Messina proviene da tre vittorie consecutive, ha costruito una buona classifica, in settimana ha raccolto elogi e consensi e come sempre c’è già chi parla di play off. Impossibile non battere uno Spezia, sostengono i soliti ottimisti, in piena crisi, che in casa ha vinto solo tre volte, che segna poco, che non fa bottino pieno da quasi due mesi e che ha già fatto sapere, furbescamente, di temere il Messina come si teme il diavolo. Niente di più falso e tentatore. Gli uomini di Soda aspettano i giallorossi per tornare alla vittoria approfittando delle numerose assenze dei siciliani. Lo Spezia giocherà con il coltello fra i denti, tentando subito l’assalto alla porta di Manitta per mettere le cose bene in chiaro. Ed ecco spiegata l’umiltà del nostro motto. Il Messina potrà uscire con un risultato positivo dal -Picco- solo se scenderà in campo con un atteggiamento di basso profilo. In serie B l’aria di sufficienza o, peggio ancora, la superbia non hanno scampo. Zanchi e compagni dovranno rispettare una squadra, come quella ligure, che giocherà con la forza della disperazione davanti al proprio pubblico. Mostrare le penne del pavone, per via di tre vittorie consecutive, sarebbe una condanna sicura per i giallorossi. Il Messina che ha battuto il Piacenza e poi, sempre con grande fatica, l’Avellino ed il Ravenna rappresenta il modello giusto per un campionato cadetto in cui nessuno regala niente. Muscoli, cervello ed umiltà anche a La Spezia dovranno essere gli ingredienti giusti per la squadra più operaia che Messina ricordi.

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