Nuova lettera del Comitato -Zanclon-. Destinatario il Consiglio comunale

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Redazione

Nuova lettera del Comitato -Zanclon-. Destinatario il Consiglio comunale

mercoledì 30 Luglio 2008 - 09:45

Si deve recedere dall'Accordo procedimentale per la gestione degli impianti sportivi

Non è il sindaco questa volta. Il Comitato -Zanclon-, nato con lo scopo di tutelare gli interessi dei tifosi del Messina e di promuovere tutte le azioni civili e penali atte a far luce sulle -oscure vicende- dell’affaire Messina calcio, scrive al Consiglio comunale.

«Egregi consiglieri,

dopo aver cercato un contatto con il Sindaco, ci rivolgiamo oggi a voi in occasione di un consiglio comunale all’ordine del giorno del quale non è stato lasciato alcuno spazio per una franca discussione su un argomento di scottante attualità e sul quale forse ancor oggi non si è scritta l’ultima parola, sebbene il Sindaco si sia affannato a spegnere ogni ardore, a chiudere ogni porta, a suggellare con apparente indifferenza ogni scadenza. Abbiamo cercato in ogni modo di spronare il -sindaco di tutti- ma lui è rimasto sordo a tutti i richiami, quasi infastidito. Ora abbiamo bisogno di chiarezza, di pulizia, di rinnovamento.»

Nelle parole del Comitato, prima che la vicenda sia definitivamente chiusa, la preoccupazione che gli impianti sportivi «rimangano ulteriormente nella gestione esclusiva di un gruppo che, sua sponte, ha deciso che questa città non doveva più far parte del calcio professionistico ai più alti livelli». I proprietari del F.C. Messina, infatti, hanno ritirato l’iscrizione al campionato di serie B, ma il gruppo in questione vanta ancora pretese sullo sfruttamento sportivo del San Filippo e del Celeste. Secondo il Comitato, vi sono ampie giustificazioni per considerare ormai decadute le condizioni che reggevano il mutuo vantaggio di quell’accordo.

«Allo stato – continua la lettera -, ci risulta che sia vigente un -Accordo Procedimentale-, siglato nello scorso marzo dal commissario Sinatra, riguardante la concessione degli stadi per gli esclusivi fini sportivi per i prossimi quindici anni. Orbene, appare evidente anche al più sprovveduto cittadino come siano venuti meno i presupposti che hanno spinto l’amministrazione alla approvazione di detto Accordo Procedimentale. Ai sensi del 4° comma dell’art. 11 della L 241/90, pertanto, è possibile (recte: auspicabile) che l’amministrazione receda unilateralmente dall’accordo per sopravvenuti motivi di pubblico interesse. L’obbligo, contemplato dalla stessa norma, di provvedere alla liquidazione di un indennizzo in relazione agli eventuali pregiudizi verificatisi in danno del privato, allo stato delle cose ed in ragione della scelta (volontaria) di non iscriversi al campionato, non appare di ostacolo ad una soluzione in tal senso».

Infine la richiesta al Consiglio: «È vostro preciso dovere porre fine a questo ricatto morale e materiale. Non sappiamo se questo sarà sufficiente a convincere la controparte a fare l’ultimo disperato tentativo per salvaguardare un traguardo minimo come la permanenza nel calcio professionistico, ma allo stesso tempo, sia che la cosa vada a buon fine sia che si concluda come pare il sindaco non veda l’ora che vada a finire, ebbene voi dovete porre un freno allo scempio in atto. Questo comitato chiede con forza che questo argomento venga inserito all’ordine del giorno, chiede che sia revocata la convenzione in essere, chiede che si ponga in essere ogni altro tentativo affinché queste ultime 24 ore possano portare sul tavolo del Consiglio federale di domani atti concreti che pongano la federazione di fronte alla possibilità di una scelta concreta tra due alternative. Vi chiediamo, in sostanza, di agire per il bene comune e trovare una soluzione immediata!».

(Foto Dino Sturiale)

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