Calcioscommesse a Messina, processo per Re Artù, scagionato Berardi

Calcioscommesse a Messina, processo per Re Artù, scagionato Berardi

Alessandra Serio

Calcioscommesse a Messina, processo per Re Artù, scagionato Berardi

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martedì 07 Maggio 2019 - 14:23

Fuori dall'inchiesta anche il dentista "Abdul". Rinviati a giudizio a marzo prossimo tutti gli altri 15 indagati ra calciatori e scommettitori.

Processo a partire da marzo del prossimo anno per gli indagati del caso calcioscommesse.

Il Gup Tiziana Leanza, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Francesca Bonazinga, stamani ha rinviato a giudizio tutti quanti gli indagati. Di loro si occuperà il collegio della II sezione Penale del Tribunale, a partire dal 6 marzo 2020. Sarà quindi il dibattimento a stabilire se effettivamente le tre partite sospette del Messina Calcio erano state truccate o meno.

Al centro del processo ci sarà in particolare l’accusa di associazione a delinquere, contestata a una decina degli indagati. Escono dalla vicenda scagionati invece, il calciatore Alessandro Berardi e Alim Abdel Khalife. Il giudice per l’udienza preliminare li ha assolti con formula piena. Per i due, che avevano scelto di definire la loro posizione in abbreviato, la Procura aveva invece chiesto la condanna a 10 ed 8 mesi.

Dovranno difendersi dalle accuse contestate a vario titolo di associazione, falso e truffa Arturo Di Napoli, E. N., il commercialista Pietro Gugliotta, Ivan Giuseppe Palmisciano, Fabio Russo, Giuseppe Messina, Alessandro Costa,  Giovanni Panarello, Andrea De Pasquale, Stefano Addario, Daniele Frabotta, Andrea De Vito, Cosimo D’Eboli, Gianluca Grassadonia e Piersilvio Acampora. Per tre di di loro il giudice ha deciso assoluzioni parziali.

Il periodo sotto la lente della magistratura riguarda va dal 2015 al 2016. Gli investigatori, indagando su un’altra vicenda, erano incappati in alcune intercettazioni telefoniche che hanno fatto sospettare in particolare di sei patite. Dietro ci sarebbero state almeno tre combine, secondo la Procura, che ipotizza l’esistenza di una vera e propria organizzazione che gestiva le partite truccate, e che coinvolgeva anche Arturo di Napoli, per questo l’inchiesta è stata denominata Re Artù.

Agli atti dell’inchiesta anche la segnalazione della giustizia sportiva, le dichiarazioni dell’ex presidente Natale Stracuzzi e i verbali del book maker siracusano, Fabio Lanzafame.

Nel processo sono impegnati gli avvocati Salvatore Silvestro, Rosa Guglielmo, Marcello Greco, Bonaventura Candido e Maria Americanelli.

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