Calcioscommesse, la Procura vuole tutti a processo

Calcioscommesse, la Procura vuole tutti a processo

Alessandra Serio

Calcioscommesse, la Procura vuole tutti a processo

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lunedì 25 Marzo 2019 - 15:27

Va al vaglio preliminare l'ipotesi che dietro le partite dell'Acr Messina ci fosse un'organizzazione che gestiva le scommesse sulle partite truccate.

Si divide in due tronconi il processo sulla Calcioscommesse messinese. L’udienza preliminare si è aperta stamattina davanti al giudice per le udienze preliminari Tiziana Leanza, che ha accolto la richiesta di due degli indagati di definire la loro posizione in questa fase, col rito abbreviato.

Per loro, il calciatore Alessandro Berardi e Halim Abdel Khalifeh, il processo vero e proprio sarà celebrato il prossimo 12 aprile, davanti allo stesso GUP.

La maggior parte degli indagati ha però scelto di proseguire col rito ordinario. Per quindici persone, quindi, si torna in aula il prossimo 5 aprile, per dare la parola ai difensori. Si tratta di Arturo Di Napoli,
E. N., il commercialista Pietro Gugliotta, Ivan Giuseppe Palmisciano, Fabio Russo, Giuseppe Messina, Alessandro Costa,  Giovanni Panarello, Andrea De Pasquale, Stefano Addario, Daniele Frabotta, Andrea De Vito, Cosimo D’Eboli, Gianluca Grassadonia e Piersilvio Acampora.

Intanto stamane l’Accusa, oggi rappresentata in aula dal Pm Francesca Bonazinga, ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio, già formulata per tutti dal sostituto procuratore Francesco Massara, che ha condotto l’indagine. Tra le parti civili non ci sarà l’Acr Messina. Lo h deciso lo stesso Gup Leanza, rigettando la richiesta dei legali della società.

Le ipotesi d’accusa ora al vaglio del Giudice Leanza sono, a vario titolo, di associazione a delinquere, falso e truffa e riguardano le vicende legate alla vita dell’Acr tra il 2015 e il 2016, in particolare ameno sei partite sospette. Dietro ci sarebbero state almeno tre combine, secondo la Procura, che ipotizza l’esistenza di una vera e propria organizzazione che gestiva le partite truccate, e che coinvolgeva anche Arturo di Napoli, per questo l’inchiesta è stata denominata Re Artù.

Agli atti dell’inchiesta, la segnalazione della giustizia sportiva, le intercettazioni telefoniche e le dichiarazioni dell’ex presidente Natale Stracuzzi. Al termine degli accertamenti la Procura aveva chiesto 11 arresti, negati, e successivamente entrarono nel faldone dell’indagine anche le rivelazioni del noto bookmaker di Siracusa, Fabio Lanzafame.

Nel processo sono impegnati gli avvocati Salvatore Silvestro, Rosa Guglielmo, Marcello Greco, Bonaventura Candido e Maria Americanelli.

Leggi qui: il no del Riesame agli arresti

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