Doveva essere un asilo, è una struttura abbandonata. Un altro spreco cittadino

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lunedì 22 Aprile 2013 - 09:51

“A distanza di circa 30 anni – spiega il consigliere Guerrera - la struttura dell'asilo nido, ubicata ai piedi di un versante collinare, retrostante baracche abitate, raggiungibile da una stradella sterrata, versa in una condizione di totale abbandono, non risulta ultimata e l'area esterna, che doveva fungere da corte scoperta dell'immobile, è diventata una discarica a cielo aperto di materiali inerti di varia natura, compresi frammenti di lastre di eternit"

“Camaro San Luigi è priva di adeguate strutture a supporto delle famiglie che vivono un serio disagio sociale”. A segnalarlo, il consigliere comunale Domenico Guerrera e il presidente dell’associazione Monte Cumia – Valle Camaro, Francesco Zaccone, che ricordano un tentativo fatto per dotare l’area di una struttura da adibire a asilo nido per 40 bambini nel lontano 1982, quando veniva approvato il relativo progetto e si dava corso ai lavori, realizzando il rustico dell’immobile.

“A distanza di circa 30 anni – spiegano Guerrera e Zaccone – la struttura dell’asilo nido, ubicata ai piedi di un versante collinare, retrostante baracche abitate, raggiungibile da una stradella sterrata, versa in una condizione di totale abbandono, non risulta ultimata e l’area esterna, che doveva fungere da corte scoperta dell’immobile, è diventata una discarica a cielo aperto di materiali inerti di varia natura, compresi frammenti di lastre di eternit, catalogati come rifiuti tossici speciali, da smaltire in apposite strutture. Il totale abbandono dell’opera sta pregiudicando la staticità dell’immobile, rendendo la struttura portante poco affidabile, per l’ammaloramento del calcestruzzo e l’ossidazione dell’armatura metallica, e nel contempo risulta un pericolo per i bambini della zona che per gioco, accedono al fabbricato e all’area circostante priva di adeguata recinzione”.

E’ l’ennesimo caso di denaro pubblico sprecato, riportato ora alla luce da Guerrera e Zaccone, che interrogano il commissario Luigi Croce ed il dirigente Domenico Signorelli per sapere se sono stati richiesti finanziamenti per il completamento dell’opera o, viceversa, se l’immobile sia stato inserito nel piano di dismissione per recuperare soldi e dare la possibilità ai privati di completare l’opera.

2 commenti

  1. Trent’anni per poi interrogare il commissario di turno????
    Come mai non si è’ pensato ad interrogare il sindaco o il consiglio comunale che, con i dovuti mezzi, avrebbero dovuto risolvere la questione. Non vorrei sembrare troppo critico, ma amerei sentire come si risolve questo problema, in modo da mettere in essere un percorso per ridare al quartiere un plesso idoneo ad accogliere i bambini.

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  2. votate sta gente mi raccomando

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