Pur consapevole della difficoltà di ricomporre tutto, il segretario della Cisl di Messina fa sue le parole del presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone che è sceso in campo nell'infuocato dibattito sul futuro della Camera di Commercio. Genovese auspica ancora soluzioni condivise sostenute dalla legittimità e continua ad ammonire le fughe in avanti.
“Condivido in ogni parte le dichiarazioni di Giovanni Ardizzone e sposo lo stesso messaggio che ha voluto lanciare il presidente dell’Ars: deporre le armi e provare a ritrovare l’unità di intenti. Solo così si uscirà da un impantanamento che non sta portando a nulla di positivo”. A parlare è ancora una volta il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese, uno dei protagonisti dell’infuocato dibattito che in queste settimane ha focalizzato grande attenzione sul destino della Camera di Commercio di Messina. Genovese ha accolto con grande soddisfazione le parole di Ardizzone (vedi articolo correlato) che ha messo al primo punto della sua analisi la necessità di fare chiarezza all’interno delle varie categorie produttive che sembrano aver dato vita ad una guerra senza esclusione di colpi.
“Per superare questa fase di totale immobilismo è necessario verificare i dati che riguardano le varie associazioni e la loro effettiva consistenza per poter giungere ad un’attribuzione dei seggi che possa essere quanto più rispondente alla realtà del nostro tessuto produttivo e quanto più rappresentativa di ogni categoria in base al suo peso specifico basato sui numeri, numeri su cui ora più che mai è fondamentale essere chiari”. Per il segretario della Cisl l’auspicio resta quello di addivenire al più presto alla composizione del consiglio camerale anche se non si possono certo ignorare le difficoltà legate a provvedimenti, ricorsi e appunto all’esigenza di procedere ad alcune verifiche.
“Oggi non sarà facile ricomporre tutto, a meno che non si trovino soluzioni condivise e sostenute dalla legittimità e dalla legalità perché è ovvio che chiunque si sentirà leso proverà a far valere in ogni sede la sua posizione, il che potrebbe continuare a condannare la Camera di Commercio a rimanere impantanata in questo stato” dice Genovese che torna a ricordare che non bisogna mai perdere di vista il quadro generale dentro cui si muove la vicenda messinese. Genovese, che è anche coordinatore del tavolo Uniti per Messina, chiama in causa le novità introdotte da Ministero e UnionCamere, soprattutto tagli alle entrate e sollecitazioni a promuovere accorpamenti, che in Sicilia creano non poche difficoltà sul fronte delle pensioni che vengono pagate dal tributo camerale oggi fortemente ridotto tanto da mettere in forte rischio la capacità di tenuta economica dell’Ente.
Inevitabile un passaggio sul documento sottoscritto da Confimprese, Confesercenti, Confcommercio, Fapi, Confartigianato, Sada Casartigiani, Cna, Confagricoltura, Cia e consegnato direttamente al Presidente della Regione Rosario Crocetta. “Quel documento è sicuramente un elemento positivo ma si tratta di un primo passaggio. A chi chiede perché non l’ho firmato rispondo serenamente che la scelta è stata solo dettata dal fatto che sono il coordinatore del tavolo Uniti per Messina” spiega Genovese che a questo punto chiede solo che l’assessore regionale produca un provvedimento che acceleri la composizione del consiglio camerale.
Rassicurazioni in tal senso sono arrivate dal Presidente della Regione Rosario Crocetta che venerdì pomeriggio ha garantito che nei prossimi giorni procederà insieme all’assessore Linda Vancheri all’insediamento del Consiglio camerale, ovviamente dopo il completamento delle procedure di verifica.
Francesca Stornante
