Il “PrimaGliItaliani” dell’Officina è un messaggio di fratellanza

Il “PrimaGliItaliani” dell’Officina è un messaggio di fratellanza

Pierluigi Siclari

Il “PrimaGliItaliani” dell’Officina è un messaggio di fratellanza

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lunedì 08 Ottobre 2018 - 06:09

Gli scatti richiamano le migrazioni dei nostri nonni

La produzione di utili è il fine ultimo di ogni attività d’impresa, e tale principio rimane inderogabile anche nei settori con una forte caratterizzazione creativa e artistica. Proprio in ottica del raggiungimento del risultato, potrebbe essere preferibile mantenere sempre un atteggiamento bipartisan – per non dire addirittura ignavo. Non la pensano così la direzione e lo staff del “Centro Multiculturale Officina” che, pur consapevoli di correre un rischio, hanno deciso, tramite la campagna fotografica “#PrimaGliItaliani”, di dire la propria su un tema oggigiorno al centro del dibattito nazionale e generatore di continue polemiche: l’immigrazione. Il risultato finale sono circa quaranta scatti, in cui il bianco e nero e gli abiti d’epoca richiamano le partenze dei nostri nonni, o dei loro fratelli, in cerca di una vita migliore.

“Ogni anno inauguriamo la stagione con una campagna fotografica a sfondo sociale a cui partecipa tutto lo staff del locale” ci dice Francesco Timbro, direttore artistico del “Centro Multiculturale Officina”, “Abbiamo già trattato argomenti come la guerra, la cultura del lavoro, la religione, la scorsa stagione ci siamo concentrati sulla storia di Messina, e quest’anno non abbiamo neanche dovuto riflettere su quale fosse il tema più attuale. Abbiamo scelto subito quello dell’immigrazione, interpretandolo in modo da ricordare a tutti come noi italiani siamo storicamente campioni delle migrazioni. Da sempre, i nostri connazionali sono partiti per le mete più lontane, raggiungendo ogni paese del mondo. Oggi siamo radicati davvero dappertutto, dall’Asia all’Oceania all’Africa, senza dimenticare naturalmente l’America. Era bello sottolinearlo, giusto per allargare gli orizzonti. Del resto, continuiamo a passarci. Per esempio, molti dei miei amici d’infanzia ora vivono all’estero. Certo, rispetto al passato sono cambiate le dinamiche del viaggio. Si parte in aereo e non con la nave, e usando valigie di pelle invece che di cartone, ma per il resto è tutto uguale: si parte in cerca di maggiori possibilità lavorative, di più benessere, di una vita migliore”.

Nonostante, come scritto in apertura, l’argomento generi continue divisioni, come chiunque avrà già potuto notare guardando i programmi televisivi, navigando sui social o parlando con gli amici al bar, tra lavoratori e collaboratori vari dell’Officina non si è creata alcuna spaccatura: “Tutti i ragazzi hanno sposato immediatamente il progetto” continua Timbro, “Va detto che dal punto di vista politico non c’è una vera espressione di intenti. È un ragionamento fatto sull’umanità e l’apertura mentale. Non c’entra essere di sinistra, di destra o di centro”.

Ideatori e protagonisti della campagna sono stati consci, fin dal primo momento, del rischio che l’iniziativa potrebbe piacere poco a alcuni clienti, ma ciò non li ha fatti desistere: “Noi abbiamo delle idee molto aperte e molto libere, siamo per la tolleranza, la condivisione, il rapporto tra diversi popoli, sennò non saremmo un centro multiculturale. Anche se si corrono dei rischi è giusto esporsi, portare avanti le proprie idee mettendoci la faccia”.

Gli scatti sono stati realizzati da Paolo Galletta, fotografo messinese con all’attivo numerosi lavori nel mondo del jazz e del cinema: “Paolo è il nostro fotografo ufficiale praticamente da sempre, ha seguito tutte le campagne precedenti, e sicuramente realizzerà le prossime. Tra l’altro da questa campagna nascerà, intorno a dicembre, un calendario patrocinato da noi e dall’associazione Anymore Onlus in cui le foto, sempre ad opera di Paolo, ritrarranno, con le stesse pose e gli stessi abiti, dei giovani migranti arrivati a Messina negli ultimi anni”.

Già negli anni precedenti, in collaborazione con diverse associazioni, l’Officina ha portato avanti numerose iniziative dedicate all’accoglienza e all’integrazione, tra cui corsi e workshop di djembe tenuti periodicamente da ragazzi africani, e in futuro sia le foto della campagna “PrimagliItaliani” che quelle del calendario realizzato insieme ad Anymore Onlus troveranno spazio all’interno di un’apposita mostra.

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