Trasparenza e anticorruzione. Il Policlinico ai vertici in Italia

Trasparenza e anticorruzione. Il Policlinico ai vertici in Italia

Trasparenza e anticorruzione. Il Policlinico ai vertici in Italia

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venerdì 20 Dicembre 2013 - 08:23

La campagna di Libera “Salute obiettivo 100%“ vuole rendere le aziende ospedaliere più trasparenti. 100% raggiunto in questo momento al Policlinico “G. Martino” di Messina, su una media regionale del 39% e nazionale del 44%. Papardo Piemonte e Asp al 33 %, Neurolesi al 41 %

Un invito alla trasparenza lanciato a tutte le aziende sanitarie italiane. “Riparte il futuro”, la Campagna on line lanciata dall’Associazione Libera di Don Ciotti e dal Gruppo Abele per richiamare l’attenzione sul tema della corruzione è entrata adesso nella sua seconda fase con “Salute obiettivo 100%”.

L’intento è quello di fare in modo che nel più breve tempo possibile tutte le aziende sanitarie italiane raggiungano quota 100% rispettando quanto previsto dalla legge 190 del 2012. 100% raggiunto in questo momento in Sicilia dal Policlinico “G. Martino” di Messina, su una media regionale del 39%.

Gli elementi fondamentali presi in considerazione per rispondere ai requisiti previsti in termini di trasparenza sono l’attuazione di un Piano triennale anticorruzione, la presenza in azienda di un responsabile locale anticorruzione e la pubblicazione online di tutte le informazioni complete sui vertici aziendali.

La mappa che campeggia sul sito http://www.riparteilfuturo.it/sanita/#sicilia mostra una Italia con una media di trasparenza pari al 44%; in Sicilia questo dato si attesta al 39 %.

Le percentuali di trasparenza delle aziende sanitarie dell’isola evidenziano un quadro eterogeneo: 11% A.O. V.Cervello Villa Sofia Palermo, 27% A.O. Cannizzaro Catania, 33% AO Papardo Piemonte Messina, 100% AOU Policlinico G. Martino, 56% AOU Policlinico P. Giaccone, 56% Policlinico Vittorio Emanuele, 15% ARNAS Garibaldi S Luigi Currò, Ascoli Tomaselli, 37% ARNAS Civico e Benfratelli G. Di Cristina e M. Ascoli Palermo, 45% Asp Agrigento, 67% Asp Caltanissetta, 68% Asp Catania, 33 % Asp di Enna, 33% Asp di Messina, 0% Asp Palermo, 4% Asp Ragusa, 50% Asp Siracusa, 23% Asp Trapani, 41% Centro Neurolesi Bonino Pulejo .

Un invito rivolto a tutti, un invito a sottoscrivere la petizione on line che ha già raccolto 60mila 360 firme, ma soprattutto una esortazione a monitorare. Per la prima volta, infatti, è la società civile a controllare le aziende sanitarie: visitando il sito http://www.riparteilfuturo.it, infatti, ciascuno può scoprire quanto sia trasparente la propria regione in questo campo, con un prospetto dettagliato delle diverse strutture ospedaliere.

Riparte il futuro ha attribuito un peso percentuale alle diverse richieste fatte alle Aziende sanitarie, in modo da arrivare a un punteggio unico e sintetico. Nello specifico ognuno dei tre criteri incide praticamente allo stesso modo (33% la trasparenza dei vertici, 33% le informazioni sul responsabile, 34% il piano anticorruzione). Ogni voce si compone di altrettante sottovoci che contribuiscono poi tutte al punteggio finale.

3 commenti

  1. puzza di bruciato 20 Dicembre 2013 08:53

    Da quando? E i soldi delle vecchie “bischerate” rientreranno??!!

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  2. Oddio mio, già questo 100% è un palese falso, non esiste azienda, pubblica o privata che sia, nel territorio Mondiale che sia trasparente al 100%, se è stato attribuito 100% al policlinico, già si palesa un falso che di suo fa abbassare il valore attribuito!
    1) Basti pensare a Tomasello, discusso primario della Neurochirurgia I ed ancor più discusso ex-rettore dell’ateneo, più volte inquisito e condannato.
    2) Basti pensare agli innumerevoli ricorsi al Tar e le denuncie per concorsi truccati inerenti all’ammissione a Medicina ed Odontoiatria (le commissioni sono composte da docenti/medici del Policlinico, non sono esterni!
    3) Basti pensare al “recente” scandalo di parentopoli (reparti interi pieni di intere “famiglie sacre”).
    4) Basti pensare ai disservizi enormi che l’azienda offre gentilmente agli utenti pur di risparmiare, visto che più si risparmia e più il direttore della struttura guadagna come premio commerciale a fine anno.

    Devono essere le autorità e la finanza a stabilire se un’azienda ospedaliera merita un voto piuttosto che un altro, non un’associazione.

    DIMENTICAVO: La corruzione e la mancanza di trasparenza, ti portano anche ad ottenere anche il 100%.

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  3. 100%? Vorrei crederci, ma non ci riesco.
    Possibile che nella gestione del policlinico non ci sia nemmeno un’ombra?
    Tutti i problemi di parentopoli, di appalti (non dico truccati, ma “aggiustati” sulle ditte che interessano) dove sono finiti?… ma forse per essere trasparenti al 100% è bastato loro dichiarare anche tutte le attività e situazioni poco chiare se non turpi, rendendole di fatto “trasparenti”, raggiungendo così la totalità o forse non le hanno nemmeno considerate, ritenendo di dover comunicare solo quelle che più valide ai fini del punteggio.

    Parliamo seriamente ora: se fossi a capo di un’azienda di tale ampiezza e complessità e ci fosse qualche dirigente che mi dicesse, anche con semplicità, che “tutto è a posto” e che tutti si attengono rigorosamente alle le regole, lo inviterei ad essere meno superficiale ed a rivedere il suo giudizio, poi se tornasse da me con la stessa convinzione, lo riterrei sicuramente un incapace e lo destinerei ad altro incarico… a meno che non mi stia dicendo quello che io stesso voglio sentirmi dire, e magari per questo motivo merita subito la promozione.

    Forse ogni responsabile di settore, per primeggiare sugli altri e farsi bello davanti alla direzione, ha aggiustato i dati, elevando così artificialmentela media.
    Ma sono stati poco furbi, non bisogna mai dichiarare di essere perfetti perché tale stato è praticamente impossibile da raggiungere, in tutti i posti ed a tutti i livelli, poi considerando anche che si tratta del policlinico di Messina con le tante ombre che hanno offuscato il suo passato, viene sicuramente qualche dubbio sulla veridicità di tali dati.

    Quindi statene certi: non ci abbiamo creduto (non avremmo potuto, anche mettendoci tanta buona volontà), forse abbiamo riso amaramente.
    Secondo me sarebbe anche da licenziare (e con ignominia) chi ha accettato e certificato questi dati.

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