Canale Nove, reportage esclusivo sulla 'ndrangheta. Ma era fasullo: 4 indagati

Canale Nove, reportage esclusivo sulla ‘ndrangheta. Ma era fasullo: 4 indagati

Redazione

Canale Nove, reportage esclusivo sulla ‘ndrangheta. Ma era fasullo: 4 indagati

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sabato 27 Marzo 2021 - 11:40

"Clandestino" esibiva anche rivelazioni da parte di presunti affiliati: in realtà erano tutti attori, s'è scoperto a grazie un carabiniere milanese

Interviste esclusive a esponenti della ‘ndrangheta. Novità scottanti sugli elementi in mano agli inquirenti. Rivoluzionarie verità rispetto all’organizzazione dei clan malavitosi (anche) calabresi, spesso confermati in viva voce dagli stessi interessati (opportunamente camuffati per non farsi riconoscere dai “santisti” di turno).
Peccato che, secondo i carabinieri e la Procura della Repubblica di Milano (guidata dal procuratore distrettuale Francesco Greco) fosse tutto falso.

Il procuratore capo di Milano Francesco Greco

Il riferimento – adesso
anche in termini di fascicolo, riporta l’agenzia di stampa Ansa – è al programma Clandestino, realizzato dal giornalista spagnolo David Beriain (che risulta indagato) e trasmesso da canale Nove nel novembre 2019. Un progetto costato 425mila euro.

Il 25 marzo scorso, la Procura meneghina ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari e ha indagato quattro persone per truffa in concorso.
Il canale, che risulta parte offesa, è stato indotto a credere che il reportage – come scrivono i carabinieri – «contenesse fatti realmente accaduti, filmati da reporter infiltratisi sotto copertura, rivelatisi invece frutto di una recita ad opera di attori appositamente scritturati».

Il giornalista David Beriain

Le indagini sono partite grazie a un carabiniere della compagnia Porta Magenta che durante la visione del programma si è accorto che un palazzo indicato come raffineria di cocaina a Milano, in realtà era un semplice condominio dove non c’era alcuna irregolarità.
Tra gli indagati c’è un italiano di 53 anni, pregiudicato per reati di corruzione, favoreggiamento, accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto d’ufficio. Nel suo caso il provvedimento è stato notificato dalla compagnia carabinieri di Marcianise (Caserta). Destinatari anche il giornalista 43enne Beriain e i due responsabili di una società di produzione di documentari che vivono in Spagna, una 43enne e un 33enne.

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