Lettera aperta di un gruppo di lavoratori, i sindacati prendono le distanze

Lettera aperta di un gruppo di lavoratori, i sindacati prendono le distanze

Lettera aperta di un gruppo di lavoratori, i sindacati prendono le distanze

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mercoledì 17 Luglio 2013 - 14:07

Un gruppo di lavoratori ha messo nero su bianco tutte le dificoltà aziendali dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto i vertici dei Cantieri Palumbo. I sindacati però prendono le distanza e spiegano i motivi.

“Dal 15 aprile l’Azienda Palumbo e i suoi vertici sono stati coinvolti in una vicenda giudiziaria che oggi, trascorsi tre mesi, non ha ancora avuto sviluppi risolutivi, limitando fortemente l’attività lavorativa del Cantiere messinese. Abbiamo sin dal primo giorno manifestato la nostra vicinanza all’azienda che, dal 2006 ad oggi, ha garantito e sostenuto noi e le nostre famiglie. Fiduciosi sul fatto che la vicenda possa seguire il suo percorso giudiziario nelle sedi opportune, invitiamo chi di competenza e i sindacati a sostenere l’attività produttiva del Cantiere Palumbo e delle sue maestranze”. E’ una parte della lettera aperta che un gruppo di lavoratori ha indirizzato alla città per chiedere attenzione rispetto a quello che è un problema che assume giorno dopo giorno contorni negativi.

I sindacati però non si trovano in accordo con l’iniziativa dei lavoratori. “Per quanto ci è dato sapere la lettera è stata sottoscritta da 8 soggetti (su 52 dipendenti) facenti parte

della dirigenza aziendale, capi reparto e qualche impiegato degli uffici; non risulta agli scriventi la

sottoscrizione da parte degli operai” spiegano i segretari di Orsa,Flmu, Fim Cisl ed Rsu Cantieri Palombo. Mariano Massaro, Enzo Bertuccelli, NIno Alibrandi, Antonio Russo

Andrea Paris e Sebastiano Altadonna precisano c he la presa di distanza dal documento non

deve essere interpretata come atto di ostilità gratuita nei confronti dell’azienda, ma un semplice atto di coerenza con i precedenti comunicati divulgati dalle scriventi Organizzazioni Sindacali e dalla R.S.U. eletta dai lavoratori che, evitando di entrare in merito alla questione giudiziaria nella quale sono coinvolti i vertici della Palumbo e confermando la totale fiducia nell’operato della Magistratura, hanno invitato la dirigenza aziendale e le istituzioni competenti ad operare in modo di salvaguardare la già residua attività produttiva del cantiere.

“Ad oggi prendiamo atto positivamente dell’avvicendamento ai vertici della società Palumbo S.p.A., la nomina del nuovo amministratore delegato garantisce ampiamente la giusta separazione fra la vicenda giudiziaria e il futuro del cantiere, pertanto, la scarsa produzione ammessa anche dalla Società che recentemente ha imposto ferie forzate ai lavoratori per assenza di commesse, è totalmente imputabile all'incapacità di attirare gli armatori verso il cantiere di Messina che sembra sacrificato a favore dell’attività dei cantieri di Napoli e Malta. I segretari riprendono anche un passaggio della lettera per fare delle precisazioni. “…abbiamo sin dal primo giorno manifestato la nostra vicinanza all’azienda Palumbo che, dal 2006 adoggi, ha garantito e sostenuto noi e le nostre famiglie”.

“In un rapporto di lavoro le parti si “garantiscono e sostengono” a vicenda, pertanto, abbiamo certezza di non essere i destinatari di spontanei atti di generosità da parte della Palumbo che ha pagato puntualmente i salari degli operai perché gli stessi hanno svolto puntualmente

il loro lavoro consentendo anche la realizzazione dei profitti di pertinenza aziendale. In ogni caso nella bilancia del dare/avere i lavoratori e l’intera cittadinanza messinese, dal 2006 ad oggi, sono creditori di quanto previsto nel capitolato d’appalto della concessione: assunzioni e investimenti rimasti sulla carta”.

2 commenti

  1. Un imprenditore deve trovare interesse e attrazione per sostenere investimenti …. i sindacati faranno fare la fine della Rodriquez o meglio ancora di RFI a Palumbo!!????? dove arrivano le sigle(così fu anche in Aicon) finisce il lavoro chissà perchè??e non rispondete pensando all’inchiesta (importante per eticità) ma che è marginale rispetto allo sviluppo del cantiere , vorrei sapere perchè ad esempio non fu concesso di poter costruire navi nuove nelle ex aree Cassaro ?? e se controlli anti inquinamento (verifiche asl etc) sono documentabili in Arsenale , officine gruppo Franza a San Francesco etc etc … mi sa che qualcosa non torna !! perchè non si è capaci di chiedere a Palumbo , che non è un simpaticone , di portare lavoro da Malta a Messina ……. PARE , mi pare e sbaglierò un sistema anti lavoro conclamato BUROCRAZIA – SINDACATI – PSEUDO LAVORATORI completato dal principio…”vedo quando e quello che mi conviene”!!

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  2. ggr61 il solito con la solita santificazione degli imprenditori, è grazie a gente come te che questi pseudo-imprenditori hanno fatto di Messina terra di conquista. Grazie a Dio esistono ancora lavoratori che reclamano i diritti nella marea di schiavi felici di esserlo. Il tuo santo Palumbo si è preso il cantiere a non ha mantenuto i patti del capitolato d’appalto, le sai ste cose? se non conosci i fatti abbi la dignità del silenzio

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