"Siamo gli amici di Santapaola, salda il debito". Imprenditore si rivolge agli agenti: 3 arresti. IL VIDEO

“Siamo gli amici di Santapaola, salda il debito”. Imprenditore si rivolge agli agenti: 3 arresti. IL VIDEO

Veronica Crocitti

“Siamo gli amici di Santapaola, salda il debito”. Imprenditore si rivolge agli agenti: 3 arresti. IL VIDEO

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venerdì 20 Febbraio 2015 - 11:13

A finire in carcere sono stati Armando Calogero Incognito, Paolo De Domenico e Vittorio Contiguglia. Ad eseguire le ordinanze sono stati i poliziotti del Commissariato di Capo d'Orlando insieme ai colleghi della Squadra Mobile di Messina.

Il loro obiettivo era estorcere denaro ad un imprenditore orlandino e, per farlo, avevano ideato un piano ingegnoso che comprendeva, tra l’altro, il fingere di essere amici della famiglia mafiosa di Santapaola. Non avevano però fatto i conti con un Comune, quello di Capo d’Orlando appunto, “baluardo della criminalità” né con un imprenditore che, invece di sottomettersi alle logiche del racket, aveva deciso immediatamente di rivolgersi ai poliziotti e parlare.

Sono finiti direttamente in carcere Armando Calogero Incognito, 66 anni di Capo d’Orlando, con pregiudizi per furto, truffa e reati di falso, Paolo De Domenico, incensurato messinese di 45 anni, e Vittorio Contiguglia, 50 anni, originario di Ucria ma residente a Messina, con pregiudizi per rapina, associazione di tipo mafioso, omicidio, furto, estorsione e porto abusivo e detenzione armi. Tutti e tre rispondono di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

L’episodio risale allo scorso anno, a cavallo tra i mesi di settembre ed ottobre. Facendo leva su un’amicizia con un dipendente della ditta, i tre erano riusciti ad accordarsi per un primo incontro con l’imprenditore. Proprio durante questo, avevano utilizzato la carta della falsa amicizia con la famiglia mafiosa catanese dei Santapaola sostenendo che lo stesso imprenditore avesse un debito da saldare nei loro confronti. Pensavano così di incutere ancor più timore alla vittima, la quale però, a sua volta, sosteneva di non aver mai contratto alcun debito. Un primo approccio durante il quale i tre non avevano disdegnato atteggiamenti intimidatori e provocatori, rimandando comunque il pagamento ad un secondo incontro.

Forse speravano che tutto si concludesse in maniera veloce, che quel secondo incontro avrebbe finalmente fatto ottener loro quanto richiesto. In realtà, ad attenderli al varco, in quel fatidico secondo incontro, c’erano già le telecamere degli agenti del Commissariato di Capo d’Orlando coordinati dal Commissario Bruno Giuliano. Subito dopo la prima richiesta estorsiva, infatti, l’imprenditore si era rivolto ai poliziotti parlando di quanto accaduto. Le telecamere posizionate ad hoc hanno quindi ripreso, istante dopo istante, i tre uomini che, con pressioni e minacce, continuavano a chiedere alla vittima di saldare “l’inesistente debito” con i Santapaola.

“Gli arresti di oggi, e le modalità delle indagini, rappresentano la conferma – ha dichiarato il commissario Giuliano – che Capo d’Orlando è stato, ed è ancora, baluardo contro la criminalità e contro il racket”. A firmare le ordinanze di oggi è stato il Gip presso il Tribunale di Messina, Salvatore Mastroeni, su richiesta del Sostituto Procuratore presso la DDA, Liliana Todaro. Per tutti i tre arrestati si sono già aperte le porte di Gazzi. (Veronica Crocitti)

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