Gli stranieri pagavano per il nulla osta poi venivano spinti in clandestinità. Il sistema svelato dall'inchiesta sul caporalato nei vivai
Barcellona Pozzo di Gotto – E’ lo spaccato di una rete di complicità che copriva lo sfruttamento di esseri umani quello che emerge dall’inchiesta della Procura di Barcellona e che è sfociata negli arresti per caporalato nei vivai eseguiti dai Carabinieri. Tra gli indagati, anche gli operatori di un patronato e di un centro servizi, sospettati di complicità nell’immigrazione irregolare.
Il meccanismo che permetteva di aggirare il decreto Flussi è delineato nel provvedimento di arresto siglato dal giudice per le indagini preliminari di Barcellona, che oggi interrogherà gli arrestati. L’effettivo ruolo degli altri indagati nei reati è invece ancora al vaglio.
Visti e nulla osta in cambio di soldi
Erano gli imprenditori a presentare ai patronati le domande di assunzioni, ai sensi del decreto Flussi e la documentazione necessaria, compresa la disponibilità ad ospitarli. Domande fittizie, secondo gli investigatori, che permettevano agli stranieri di ottenere il nulla osta e i visti d’ingresso. Pratiche per le quali pagavano: circa 6 mila euro l’uno. Il tutto partiva dalla presentazione di domande di assunzione fittizie, avanzate dagli imprenditori compiacenti, nonché di altra documentazione necessaria predisposta e inoltrata dai gestori dei patronati. Così i cittadini stranieri ottenevano illegalmente il rilascio di nulla osta e i visti d’ingresso in assenza dei requisiti richiesti.
Costretti alla clandestinità
Una volta ottenuti nulla osta e visto di ingresso, i tunisini non venivano però assunti, perdendo i requisiti che avrebbero permesso loro di rimanere regolarmente in Italia. Così li si costringeva alla clandestinità, rendendoli ancor più ricattabili.

In pratica oltre alle false promesse di blocco, è un disastro anche il decreto flussi.
In pratica, caos, sfruttamento, e nessun vantaggio per chi arriva. Eppure c’e’ chi dipinge questo esodo di massa come necessario e benefico. Una visione decisamente sinistra, a quanto pare.