Donna Sarina alle prese con la leggenda dei rifiuti sullo Stretto e le lettere dal Chiapas

Donna Sarina alle prese con la leggenda dei rifiuti sullo Stretto e le lettere dal Chiapas

Rosaria Brancato

Donna Sarina alle prese con la leggenda dei rifiuti sullo Stretto e le lettere dal Chiapas

Tag:

venerdì 07 Agosto 2015 - 22:08

Caro diario, forse a causa della vista che peggiora con l'avanzare dell'età mi è parso di vedere la città sommersa dai rifiuti. Ma probabilmente questo spettacolo indecoroso è frutto della mia immaginazione, perchè secondo l'amministrazione quel che vedo, è solo colpa dei messinesi incivili e di quellicheceranoprima. Per il resto quellichecisonodadueanni ci mettono tanta buona volontà.

Caro diario in questi giorni sto vivendo un deja vu ma probabilmente, stando alle dichiarazioni dell’amministrazione, la colpa è dell’ età che avanza e mi fa scambiare lucciole per lanterne. Forse a causa di un colpo di calore o della vista che sta affievolendosi e dell’olfatto che non funziona più come in gioventù, vedo rifiuti ovunque, dal centro alla periferia, da nord a sud e sento un “olezzo” da camera a gas. La mia vicina di casa, quella che “ ha le scuole” e mi illumina sui fatti della vita, mi ha svelato che ai confini della città ci sono truppe nemiche che ci stanno bombardando di rifiuti lanciati con la catapulta pur di non adeguarsi alla raccolta differenziata a Villafranca e Rometta. Temo però che i veri responsabili siano i messinesi in vacanza lì che non vogliono adeguarsi alla civiltà. So di alcuni tour operator che a costi modici organizzano viaggi bisettimanali per trasportare i rifiuti dalla tangenziale a Messina. Le invasioni barbariche vanno però ad aggiungersi ad una situazione imbarazzante al di qua delle mura. La passeggiata a mare sembra un suk con tanto di “salsicciata” a cielo aperto e cumuli di rifiuti, agli angoli dell’isola pedonale di Piazza Duomo spuntano spettacoli indecorosi e da nord a sud la mmunnizza per strada sta diventando a strati come le torte nuziali. La spiegazione ufficiale di questa vergogna è attribuita ad una sorta di congiura tra quellicheceranoprima, cittadinichecisonosempre, sventure del fato e congiunture astrali in opposizione. Insomma, quellichecisonodadueanni si ritengono immuni da qualsiasi responsabilità come se 700 giorni non siano un tempo più che ragionevole per risolvere i problemi. Sostenere che i messinesi sono zozzoni abituati alla barbarie di quellicheceranoprima non giustifica l’accumularsi dei rifiuti che è sintomo di una cattiva gestione della raccolta.

Eppure sono certa di avere letto fino a pochi giorni fa dichiarazioni di giubilo sulla gestione rifiuti sia da parte dell’assessore Ialacqua che da parte dell’ex commissario liquidatore Ciacci. Ho sentito gli squilli di tromba per il 78% di differenziata a Ganzirri e gli applausi per le percentuali raggiunte nei villaggi. A questo punto o sono visionaria, incontentabile, ipercritica, o la gestione dei rifiuti è strabica.

Anche Ciacci durante la sua “mission impossible” annotava emozioni e sensazioni nei Diari dell’amministratore ed il 17 luglio, nel momento dell’addio a Messinambiente così ha scritto: “Possiamo essere orgogliosi di aver determinato questa simbolica forma di riscatto”. Sul termine riscatto sarei più cauta perché ho la netta sensazione che ci siano ancora intere zone della città in ostaggio…

L’ultimo caro diario del commissario sfiora vette di poesia tanto da ricordare “l’addio ai monti sorgenti dall’acque ed elevati al cielo” della Lucia dei Promessi sposi ed annota la “grande la nostalgia che sentirò per le persone di questa città” elencando la grande famiglia che ha incontrato in riva allo Stretto. Ammettiamolo, l’ex commissario ha vissuto, anche a causa di una stampa avversa (mi cospargo il capo di cenere), di consiglieri comunali cattivissimi momenti di puro sconforto. Nelle ore della contestazione dei lavoratori per il ritardo negli stipendi scrisse di non aver visto in Chiapas ed in Guatemala quanto visto a Messina.

Neanche noi,senza bisogno di essere stati in Chiapas, avremmo mai pensato di vedere Pace pronta ad essere trasformata in discarica né di vedere la città nell’agosto 2014 e poi in queste ore esattamente come quando c’erano quellicheceranoprima. D’accordo che c’è in atto una congiura di folletti che ha conservato per mesi la spazzatura per disseminarla ovunque e spostarla di strada in strada a favore di telecamere e obiettivi per inventare un disagio che non c’è, ma qualcuno prima o poi vorrà ammettere che qualcosa non funziona? Non può essere solo colpa, a turno, dei lavoratori-peggio-di-quelli-del-Chiapas, della vecchia politica, dei messinesi incivili, della stampa in malafede. Nonostante queste avversità Ciacci ha però un buon ricordo di questa città. Perché nell’addio ai monti e allo Stretto ha ricordato il grande cuore dei messinesi che gli sono andati incontro nell’ora della difficoltà: quando, a causa dell’applicazione della normativa il dirigente Pagano ha ridotto l’indennità del liquidatore da 69 mila euro a 36 mila (perché per legge non poteva prendere più del sindaco) e si è trovato alle prese con il drammatico taglio dei rimborsi per vitto e alloggio. “Alcuni mesi fa- scrive al Caro diario- per un obbligo normativo, non mi fu più riconosciuto il rimborso dell’albergo e così me lo pagavo per venire a lavorare, nonostante il compenso non fosse elevato, ma sempre con l’idea di lavorare per la passione di farlo e per la tutela ambientale. Venuto a sapere questa cosa, un gruppo di cittadini di un’associazione locale mi hanno voluto ospite nelle loro abitazioni, a turno, perché per loro era un aiuto alla causa che sentivano anche loro per migliorare la città. Quando mi hanno tolto il rimborso delle spese per il cibo, sempre per lo stesso obbligo normativo, ogni settimana una signora messinese, molto attenta all'ambiente, mi ha fatto arrivare una torta in sede perché non rinunciassi alla fantastica pasticceria siciliana. Anche grazie a questi gesti mi sono sentito veramente a casa. Un città di grandi estremi sia nell’accoglienza sia negli attacchi, ma per fortuna la prima anima ha sempre prevalso sulla seconda”.

Probabilmente per Ciacci 36 mila euro non sono un compenso elevato e apprezziamo la buona volontà che lo ha spinto a voler pagarsi da solo vitto e alloggio e siamo lieti che abbia trovato un tetto e una torta grazie al cuore dei messinesi, ma chi lavora lontano dal luogo natio sa che qualche spesa la deve pur sostenere anche se non va nella città delle favole. Comprendo la nostalgia dopo un addio che ai più sembra inspiegabile dopo “l’avvenuto riscatto” e i traguardi raggiunti. Forse nelle prossime settimane arriveranno le lettere dal Chiapas in ricordo dei bei tempi trascorsi in una terra da redimere dalla barbarie. Ma la lettera che ha scritto il 10 luglio al sindaco svela uno scenario meno idilliaco. Ciacci fa riferimento all’ordinanza che fissa la proroga a Messinambiente per 3 mesi, fino al 30 settembre vincolando «la propria disponibilità ad eseguire l'ordinanza a condizione che venga effettuata una ulteriore previsione di impegno pari almeno ad euro 250.000,00 oltre iva mensile, ossia euro 750.000,00 oltre iva per il periodo in questione». Il commissario spiega che le somme date (circa 30 milioni l’anno) sono insufficienti rispetto ai costi che la società sopporta e bastano solo per i servizi ordinari. "Fin quando le somme saranno inferiori ai costi sostenuti , si continuerà a depauperare il patrimonio della società a danno di tutti i creditori, e con precise responsabilità civili e penali anche nei confronti di questi ultimi».

Sarebbe bene ricordare che frattanto ai messinesi, con la Tari sono state richieste cifre incomprensibili rispetto al servizio, ed applicata la soglia massima. Di fronte a questi spettacoli in teoria è la stessa normativa che prevede una riduzione dell’imposta per un servizio che i messinesi non hanno.

Prima di lasciare il cerino in mano a Calabrò quindi Ciacci ha ricordato che all’appello servirebbero per 3 mesi almeno altri 750 mila euro e non basterà nessuna magia per risollevare la situazione, neanche quella di un’’Amam trasformata in Paese dei balocchi e il presidente Leonardo Termini in fata Turchina. Leggenda metropolitana vuole che Ciacci e i suoi ritornino in veste di superesperti nell’Amam delle meraviglie. Invito pertanto l’amministrazione affinchè non metta più in difficoltà Ciacci e garantisca rimborsi spese per vitto e alloggio. In caso contrario sono pronta ad ospitarlo nella mia umile dimora. Giuro che lascio i rifiuti solo dopo le 18 e che porto regolarmente carta, plastica e vetro a Gravitelli. Non so fare torte ma me la cavo benino col tiramisù. Lo so, siamo barbari e in 2 anni non siamo riusciti a civilizzarci, ma quel conta, a quanto pare, è la buona volontà. Poi, se manca tutto il resto, basta dare la colpa agli altri. Funziona sempre.

Rosaria Brancato

12 commenti

  1. COMPLIMENTI ROSARIA!!!! SEI LA MIGLIORE NONOSTANTE CIO’ CHE PENSA MARIEDIT!!!!!!!!

    0
    0
  2. COMPLIMENTI ROSARIA!!!! SEI LA MIGLIORE NONOSTANTE CIO’ CHE PENSA MARIEDIT!!!!!!!!

    0
    0
  3. Bello l’articolo puntuale.
    Adesso donna Sarina,al di la di qualunque considerazione sua o mia, che potrebbe essere condivisibile o meno, faccia una prova pratica, di quelle che bisognano solo di buona volontà e senso del bene comune:
    Scenda in strada, sotto casa, scelga un cassonetto, ne svuoti il contenuto intero e poi ripartisca plastica carta e vetro separandole dal resto.
    Fatto questo porti all’isola più vicina il riciclabile (ignori le lamentele dell’impiegato di turno per non perdere troppo tempo) e riponga il resto nuovamente nel cassonetto.
    Annoti nelle sue prossime considerazioni la differenza di volume e pensi a quanto noi potremmo già fare senza scomodare quelli di prima quelli di ora e pure quelli di domani.

    Salvatore

    0
    0
  4. Bello l’articolo puntuale.
    Adesso donna Sarina,al di la di qualunque considerazione sua o mia, che potrebbe essere condivisibile o meno, faccia una prova pratica, di quelle che bisognano solo di buona volontà e senso del bene comune:
    Scenda in strada, sotto casa, scelga un cassonetto, ne svuoti il contenuto intero e poi ripartisca plastica carta e vetro separandole dal resto.
    Fatto questo porti all’isola più vicina il riciclabile (ignori le lamentele dell’impiegato di turno per non perdere troppo tempo) e riponga il resto nuovamente nel cassonetto.
    Annoti nelle sue prossime considerazioni la differenza di volume e pensi a quanto noi potremmo già fare senza scomodare quelli di prima quelli di ora e pure quelli di domani.

    Salvatore

    0
    0
  5. Bell’articolo ma aggiunge tristezza a tristezza.
    40 anni fa pensavo che la colpa fosse dei “vecchi”: noi giovani avremmo avuto sicuramente una sensibilità maggiore. Poi ho creduto che fosse colpa di quelli di destra, sempre pronti a fare i fattacci loro a discapito della Società. Poi sono arrivati quelli di sinistra e mi sono caduti i … cassonetti.
    Ora penso che sia semplicemente un problema di DNA: il messinese ama il pulito fatto dagli altri non da se. Sembra che faccia di tutto per NON smentire l’equivalenza Messinese = Buddace. Morale: io che emigro mi devo vergognare due volte: per chi viene in vacanza nella nostra meravigliosa città e che ritrovo “fuori” e per chi ci abita che continua a vivere allegramente nella spazzatura…

    0
    0
  6. Bell’articolo ma aggiunge tristezza a tristezza.
    40 anni fa pensavo che la colpa fosse dei “vecchi”: noi giovani avremmo avuto sicuramente una sensibilità maggiore. Poi ho creduto che fosse colpa di quelli di destra, sempre pronti a fare i fattacci loro a discapito della Società. Poi sono arrivati quelli di sinistra e mi sono caduti i … cassonetti.
    Ora penso che sia semplicemente un problema di DNA: il messinese ama il pulito fatto dagli altri non da se. Sembra che faccia di tutto per NON smentire l’equivalenza Messinese = Buddace. Morale: io che emigro mi devo vergognare due volte: per chi viene in vacanza nella nostra meravigliosa città e che ritrovo “fuori” e per chi ci abita che continua a vivere allegramente nella spazzatura…

    0
    0
  7. GRANDE ROSARIA….IL RESTO SCRITTO GIU’ è ARIA FRITTA..

    0
    0
  8. GRANDE ROSARIA….IL RESTO SCRITTO GIU’ è ARIA FRITTA..

    0
    0
  9. Secondo me è tutta colpa dei poteri occulti…..

    0
    0
  10. Secondo me è tutta colpa dei poteri occulti…..

    0
    0
  11. Cara donna Sarina un vecchio detta recita”i fissa stanno a casa”.orbene il Ciacci ha pensato bene di non stare a casa sua ma di fare il liquidatore a Messina
    Con tanto di parcella e spese pagate, ma poiché’ ha capito che non poteva durare oltre , ha lasciato tutto e ha preferito una nomina di super consulente. La domanda è :super di cosa, di non aver fatto nulla in due anni?

    0
    0
  12. Cara donna Sarina un vecchio detta recita”i fissa stanno a casa”.orbene il Ciacci ha pensato bene di non stare a casa sua ma di fare il liquidatore a Messina
    Con tanto di parcella e spese pagate, ma poiché’ ha capito che non poteva durare oltre , ha lasciato tutto e ha preferito una nomina di super consulente. La domanda è :super di cosa, di non aver fatto nulla in due anni?

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007