Barcellona, manca il personale al Tribunale. Ma il ministero taglia un altro procuratore

Barcellona, manca il personale al Tribunale. Ma il ministero taglia un altro procuratore

Redazione Tirreno

Barcellona, manca il personale al Tribunale. Ma il ministero taglia un altro procuratore

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giovedì 29 Settembre 2016 - 09:40

Il senatore Bruno Mancuso ha rivolto un'interrogazione al ministro della Giustizia chiedendo perché l'organico del Tribunale continua a essere ridotto, mentre avrebbe bisogno di quattro magistrati in più per operare al meglio

La carenza di personale al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto è un problema noto. La situazione non sembra però destinata a migliorare; per questo il senatore Bruno Mancuso ha inoltrato un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

“Rideterminare l’organico del Tribunale, incrementando le unità in dotazione agli uffici con funzioni giudicanti e requirenti, è fondamentale alla luce delle criticità territoriali del circondario e le conseguenti difficoltà operative per i magistrati che vi lavorano” – scrive Mancuso – “lo schema di decreto ministeriale per il riordino delle piante organiche degli uffici giudiziari penalizza sia il Tribunale che la Procura di Barcellona, in quanto non sarebbe stato disposto l’aumento richiesto di quattro unità dei magistrati giudicanti, mentre la Procura dovrà subire un taglio di uno dei cinque sostituti procuratori attualmente assegnati”.

Insomma, si va in direzione opposta a quella che sarebbe la soluzione ottimale. “Appare evidente il contrasto tra i provvedimenti concreti relativi alle forze assegnate agli uffici giudiziari di Barcellona e le dichiarazioni di volontà manifestate dal ministro stesso il quale, nel corso della sua visita a Barcellona lo scorso 28 giugno, aveva assicurato risorse e manifestato interesse specifico per un circondario riconosciuto di estrema importanza” – insiste il senatore – “il diniego alle richieste di un ampliamento di organico e la conseguente riduzione dei magistrati inquirenti sembrano lasciare i funzionari della giustizia e dello Stato in condizioni di lavoro assolutamente precarie e critiche, con grave danno per i cittadini e per l’amministrazione della giustizia nel territorio”.

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