Finanziaria 2017 approvata senza emendamenti, effetti anche in riva allo Stretto

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Finanziaria 2017 approvata senza emendamenti, effetti anche in riva allo Stretto

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mercoledì 14 Dicembre 2016 - 18:18

Intanto, la formazione del nuovo Governo è destinato a produrre ritardi anche sull’iter di valutazione ed approvazione del Piano decennale di riequilibrio esitato dal Consiglio Comunale oltre un mese fa

L’esito del referendum, le consequenziali dimissioni di Matteo Renzi da presidente del Consiglio dei Ministri e l’accelerazione voluta dal presidente della repubblica Mattarella sulla manovra finanziaria hanno creato un terremoto politico i cui effetti si fanno sentire anche in riva allo Stretto.

Il danno maggiore, che da Palazzo Zanca si augurano non sia irreparabile, è stato prodotto dall’approvazione in Senato della finanziaria 2017 priva di tutti gli emendamenti, compreso quello “sponsorizzato” dall’Anci, con capofila proprio il Comune di Messina, che prevedeva la possibilità per i comuni di rateizzare in trent’anni il debito con le Pubbliche Amministrazioni .

Sulla manovra finanziaria, infatti il Governo ha posto la questione di fiducia facendo cadere tutti gli emendamenti e spegnendo- almeno per il momento – le speranze degli enti locali, che vedevano nella trentennalizzazione del debito un’importante ancora di salvataggio per rendere più sostenibili piani di riequilibrio ed allontanare definitivamente il rischio dissesto.

«Con l’Anci stiamo cercando un percorso alternativo per poter fare approvare una norma importantissima per tanti Comuni e non solo quello di Messina» spiega l’assessore allo sviluppo economico Guido Signorino, che ha visto sfumare l’obiettivo proprio alla soglia del traguardo.

Intanto, la formazione del nuovo Governo è destinato a produrre ritardi anche sull’iter di valutazione ed approvazione del Piano decennale di riequilibrio approvato dal Consiglio Comunale oltre un mese fa. « Per avere notizie, sul piano, dovremo aspettare di sapere chi guiderà la commissione ministeriale competente», spiega ancora Signorino, ricordando che prima il responsabile era il sottosegretario Bocci.

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