Roccalumera. Riesplode la polemiche sui debiti con l'Ato rifiiuti

Roccalumera. Riesplode la polemiche sui debiti con l’Ato rifiiuti

Carmelo Caspanello

Roccalumera. Riesplode la polemiche sui debiti con l’Ato rifiiuti

Tag:

sabato 27 Maggio 2017 - 07:54

Botta e risposta tra i consiglieri di minoranza (ad avviso dei quali sarebbe a rischio la riduzione da 865mila euro) e l'avvocato esperto del sindaco Carmelo Saita (che parla di accuse strumentali all'Amministrazione)

ROCCALUMERA. “La riduzione del debito del Comune con l’Ato4 rifiuti per 865mila euro è a rischio a causa di scelte politiche poco oculate dell’attuale Amministrazione”. A sostenerlo sono i consiglieri di minoranza Rita Corrini, Giuseppe Melita, Ada Maccarrone, Antonella Totaro e Maria Grazia Saccà. “Nonostante l’esito di sentenze favorevoli per il Comune – esordisce il capogruppo, Rita Corrini – tutto è ancora in discussione con l’aggravante che si continuano a spendere soldi con incarichi legali e, per di più, mettendo in discussione un risultato acquisito e favorevole per la nostra cittadinanza”. Corrini aggiunge che “già in occasione dell’approvazione del Piano di rientro, nel luglio 2013 e della stipula dell’accordo di programma con l’Ato rifiuti e la Regione, la minoranza aveva evidenziato la necessità di inserire delle clausole di salvaguardia per l’Ente”.

I consiglieri di minoranza hanno fatto un excursus dell’iter legato alla situazione debitoria con l’Ambito territoriale ottimale. “Poco più di un anno fa – si legge – il Consiglio Comunale aveva deliberato la rimodulazione del Piano di rientro da due milioni e mezzo di euro ad un milione e 635mila, a seguito della sentenza con la quale il Tribunale aveva revocato due ingiunzioni di pagamento avanzate nel 2009 dall’Ato4 rifiuti nei confronti del Comune. L’attuale Amministrazione, fin da allora – prosegue il documento – aveva sostenuto che si era trattato solo di un “colpo di fortuna”, pur di non riconoscere la lungimiranza del precedente esecutivo che aveva resistito in giudizio a tutela della collettività.

L’Ato ha presentato ricorso al Tar contro tale delibera e il Comune ha resistito conferendo l’incarico all’avv. Carmelo Saitta per 6mila e 240 euro. Con delibera del novembre 2016 si prende atto della sentenza favorevole del Tar e si approva nuovamente il Piano di rientro con la riduzione di 865mila euro”. Ma l’Ato non accetta l’esito giudiziario. Siamo nel febbraio del 2017. “Propone un arbitrato – evidenziano i consiglieri di minoranza – secondo noi fuori termine, che l’Amministrazione accetta e, per di più, non prende nemmeno in considerazione il parere negativo del segretario comunale che viene riportato in maniera esplicita e motivata nelle delibere di Giunta con cui l’Amministrazione dà incarico ad un arbitro esterno per mille euro e nomina proprio consulente l’avvocato Carmelo Saitta per 16.848 euro. Il collegio arbitrale, appena insediatosi, stabilisce un compenso complessivo di 63mila euro di cui 31mila e 500 a carico del Comune”. Ad avviso dei consiglieri di opposizione “le scelte amministrative recenti avrebbero dovuto tutelare maggiormente la nostra collettività, invece hanno garantito esclusivamente l’Ato”.

La replica non si è fatta attendere. “I consiglieri di minoranza asseriscono che la riduzione di 865mila euro legata al debito contratto con l’Ato4 rifiuti sarebbe a rischio per le scelte insensate dell’attuale Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gaetano Argiroffi. Rischi e pericoli che non è dato sapere, però, quali siano”. L’avvocato Carmelo Saitta, esperto a titolo gratuito del sindaco, tirato in ballo dalla minoranza, è perentorio: “Le dichiarazioni del capogruppo Rita Corrini e dei suoi compagni – sbotta – non è che l’ulteriore tentativo dei consiglieri di minoranza di gettare discredito sull’esperto del sindaco, ovvero il sottoscritto. In cosa consista la negligenza degli amministratori non è dato sapere”. Saitta entra quindi nel merito della questione.

“L’Amministrazione, nel 2013, appena insediatasi – spiega – produsse la ricognizione debitoria esistente con l’Ato al 31 dicembre 2012, rinvenendo una sofferenza di ben 2 milioni e 500 mila euro. Appurato ciò, il sindaco Argiroffi si adoperò per confezionare un piano di rientro del debito con una rateizzazione ventennale, poi modificata a dieci anni dietro prescrizione dell’assessorato regionale. Nella delibera consiliare di approvazione del piano vennero contestualmente fatti salvi i contenziosi esistenti con l’Ato – chiosa Saitta – fra i quali il giudizio innanzi al Tar di Catania per 1 milione e 300 mila e l’altro pendente innanzi al Tribunale di Messina, legato alle opposizioni a decreti ingiuntivi di 845 mila euro ottenuti dall’Ato stesso. Esitato quest’ultimo giudizio con la revoca dei menzionati decreti ingiuntivi e scaduti i termini per impugnare la sentenza, il Consiglio Comunale apportò delle modifiche al piano di rientro del debito con l’Ato e produsse la riduzione del debito da 2 milioni e 500 mila ad 1 milione 635 mila euro.

La condotta dell’Amministrazione attiva ritengo, quindi, che sia stata lineare. Essa prima ha preso atto di una sofferenza debitoria esistente, poi di una somma pari ad 865 mila euro non dovuta, in base alle statuizioni del Giudice, e l’ha espunta dal piano di rientro”. Saitta ha infine precisato che negli ultimi quattro anni “sono stati impegnati ben 800 mila euro per pagare il contenzioso risalente alla pregressa gestione amministrativa”.

Carmelo Caspanello

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007