Scuole chiuse, si accelera su indagini e valutazioni: vertice in prefettura

Scuole chiuse, si accelera su indagini e valutazioni: vertice in prefettura

c. casp.

Scuole chiuse, si accelera su indagini e valutazioni: vertice in prefettura

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venerdì 31 Agosto 2018 - 14:49

La rappresentante del Governo: "Sia garantito il diritto allo studio anche con soluzioni alternative"

“Sicurezza degli edifici scolastici e diritto allo studio sono i principi fondamentali che devono coesistere senza che sia sacrificato l’uno a discapito dell’altro. Riferirò agli organi centrali per sostenere la richiesta di proroga dei termini per l’adeguamento antincendio e antisismico, al momento oggetto di esame in parlamento”.

Lo ha ribadito il prefetto Maria Carmela Librizzi al termine della riunione indetta dalla rappresentante del Governo con tutti i componenti interessati, al fine di affrontare la problematica degli edifici scolastici del territorio e dell’avvio del nuovo anno scolastico, a seguito della recente dell’ordinanza di chiusura per motivi di sicurezza emanata dal sindaco metropolitano e della città di Messina.

Alla riunione erano presenti, oltre ai vertici delle forze di polizia, anche il vicesindaco di Messina, Salvatore Mondello, rappresentanti della Città metropolitana, i primi cittadini dei comuni della provincia in cui hanno sede gli Istituti di istruzione superiore, il rettore dell’Università degli studi, il comandante provinciale dei vigili del fuoco, l’ingegnere capo del genio civile, il responsabile provinciale del dipartimenti regionale di protezione civile, i dirigenti dell’Ufficio scolastico regionale e provinciale, i segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Cisal ed il presidente regionale di Anp-Cida.

L'INTERVENTO DEL PREFETTO

Il prefetto ha rimarcato “l’importanza di garantire la sicurezza degli edifici scolastici sia sotto il profilo della vulnerabilità sismica che di quello della prevenzione incendi ed ha espresso apprezzamento per l’iniziativa dell’Amministrazione comunale di Messina e della Città metropolitana a tutela della sicurezza sottolineando, contemporaneamente, l’importanza che sia garantito il diritto allo studio attraverso anche l’individuazione di soluzioni alternative”.

Il vicesindaco di Messina, Mondello, ha fatto presente che “il provvedimento del sindaco di chiusura delle scuole di competenza, fondato legittimamente sulla carenza delle necessarie certificazioni previste dalla normativa vigente del settore, ha comunque consentito di effettuare una ricognizione puntuale della situazione degli edifici scolastici del territorio comunale, nonché di richiamare l’attenzione della presidenza della Regione siciliana e dell’assessorato competente sulla situazione dell’edilizia scolastica, molto carente non solo nel territorio messinese”.

Mondello ha “assicurato che nell’ambito dell’incarico conferito dalla Regione siciliana al sindaco De Luca di guidare l’Unità di crisi, saranno a brevissimo termine avviate le indagini per la redazione delle schede Aedes, che potranno consentire in base ad una valutazione di massima, di riaprire le scuole che risultano valutate positivamente ed ha avanzato, per esigenze correlate ai tempi necessari per ultimare le operazioni, la proposta di far slittare l’avvio dell’anno scolastico ai primi giorni di ottobre, in concomitanza anche dell’emanazione della norma, in corso di approvazione al Parlamento, che prevederà la proroga dei termini per gli adeguamenti di sicurezza”.

Il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale ha confermato la data del 12 settembre per l’avvio dell’anno scolastico, sottolineando l’esigenza di individuare idonee soluzioni ed ha evidenziato anche al riguardo le specifiche necessità delle famiglie.

In virtù di quanto emerso durante l’incontro, il prefetto ha incitato l’Amministrazione comunale di Messina e la Città metropolitana ad accelerare le verifiche già pianificate in sede regionale e, qualora dovesse permanere la chiusura di alcuni plessi scolastici, ad individuare con urgenza valide soluzioni alternative che consentano di garantire lo svolgimento delle lezioni”.

I sindaci giunti dalla provincia hanno avanzato specifiche richieste, tra cui la revoca del provvedimento di chiusura delle scuole superiori nel loro territorio, le cui situazioni saranno esaminate nell’ambito di mirate riunioni che il sindaco metropolitano ha in programma la prossima settimana. Il rettore dell’Università ha dato anche la disponibilità dei propri organismi tecnici a fornire supporto alle attività di verifica.

LA POSIZIONE DEI SINDACATI

Per la Cisal “è improponibile lo spostamento dei plessi anche in considerazione del dovere di tutelare le fasce d’utenza più deboli (disabili e fuori sede). La Csal, attraverso il segretario provinciale Santino Paladino ha fatto poi appello al Prefetto “perché rappresenti al Governo nazionale le gravi difficoltà della Città Metropolitana di Messina nella realizzazione dei progetti di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici a causa di normative finanziarie messe in atto dal Governo Renzi che sottraggono importanti risorse dal bilancio dell’ente e lo ha fatto partendo da una indicativa coincidenza. Proprio il 31 agosto dello scorso anno – spiega Paladino – notizie di stampa evidenziavano un pericolo per le scuole derivante dalla situazione finanziaria di Palazzo dei Leoni. La Cisal – prosegue il segretario provinciale – ha recentemente denunciato che senza provvedimenti di modifica al cosiddetto prelievo forzoso si rischia addirittura, non potendosi approvare il bilancio, di non poter utilizzare le risorse che già sono state accreditate alla Città Metropolitana di Messina. Anche su questo quindi la parola passa al Prefetto”.

“L’azione del Prefetto Librizzi – ha commentato il segretario provinciale della Uil, Ivan Tripodi – è stata fondamentale per chiarire i termini di una questione dirimente per i cittadini e le famiglie della Città Metropolitana di Messina. In tal senso, nonostante l’ordinanza del sindaco De Luca sia stata emanata circa un mese fa (il 3 agosto), è emersa l’assoluta mancanza di iniziative, da parte dell’amministrazione comunale peloritana, finalizzate a reperire idonei locali alternativi nei quali far svolgere le lezioni”.

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