Capo d'Orlando: va in scena l'integrazione. Sul palco gli ospiti dello Sprar

Capo d’Orlando: va in scena l’integrazione. Sul palco gli ospiti dello Sprar

Capo d’Orlando: va in scena l’integrazione. Sul palco gli ospiti dello Sprar

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venerdì 16 Giugno 2017 - 07:15

Attori, ballerini, musicisti, protagonisti di una rappresentazione di teatro e musica insieme agli ospiti della struttura di accoglienza

Il Castello Bastione, questa sera sarà luogo d’incontro internazionale grazie alla rappresentazione di teatro e musica “Capo d’Orlando a colori”. L’iniziativa promossa dallo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) si colloca nell’ambito della Giornata Mondiale del Rifugiato, vedrà esibirsi sul palco attori, ballerini e musicisti professionisti insieme agli ospiti della struttura di accoglienza. Beatrice Damiano vestirà un abito doppio, quello nuovo di regista e il consueto di attrice. Lo spettacolo sarà una festa di note e parole, con canzoni e poesie, danze eseguite da Salvatore Caliò e Agata Maiorana, campioni italiani assoluti di danza standard e musiche affidate a Nino Milia. Si alterneranno momenti di grande suggestione ad altri di comicità. Il dialogo “sguardi dalla stiva” interpretato dagli ospiti dello Spar sul tema dell’immigrazione darà la possibilità di guardare il fenomeno con occhi diversi, partendo proprio dalla visione di chi costretto a fuggire dal proprio mondo con mezzi di fortuna, affida le speranze di salvezza al mare. Le scene comiche saranno appannaggio dei ragazzi delle scuole medie dell’Istituto Comprensivo 1 di Capo d’Orlando affiancati da alcuni ragazzi della struttura di accoglienza paladina. Beatrice Damiano interpreterà la poesia “la parola abusata dai poeti di tutto il mondo” supportata dal balletto degli allievi della scuola di danza Tersicore. Ci sarà un momento di commozione e creatività grazie alle poesie scritte e interpretate da Goreth, una straorinaria donna del Burundi che racconterà il dolore di chi come nel suo caso è obbligato a fuggire, di chi viveva una vita dignitosa spazzata via dalle bombe, decretando nel modo peggiore la fine di un percorso. Per Beatrice Damiano sarà stato complicato pensare e organizzare lo spettacolo, in primis per la difficoltà nella comprensione della nostra lingua da parte di persone provenienti da diversi Paesi, che in alcuni casi non riescono a comunicare neanche tra loro, la maggior parte dei 29 ospiti dello Sprar infatti appartiene al continente africano ma ci sono anche degli iraniani che non conoscendo il francese non possono interagire con gli altri. L’italiano diventa quindi l’unico mezzo per capirsi tra stranieri e per comprendere i nostri luoghi e la nostra visione del mondo. Il corso di lingua è seguito da tutti con attenzione ma il nostro idioma è complesso, ciascuno di loro dovrebbe restare a Capo d’Orlando per sei mesi, il tempo necessario per ottenere il riconoscimento di “richiedenti asilo”. Sei mesi sono tanti, sei mesi sono pochi…

Iniziative come la serata al Castello Bastione servono a capire una verità elementare ma di difficile comprensione per molti: siamo diversi in un’ottica di uguaglianza, essere nati dalla parte più fortunata del mare non è un merito, è frutto del caso. Bisognerebbe ripeterlo a noi stessi ogni giorno, indossando con compassione le “scarpe dell’altro” come scriveva Pirandello, solo così riusciremo ad avere una visione empatica, l’unica lecita.

Marina Romeo

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