"Cavalier Hak", il coraggio delle donne nel primo romanzo della messinese Patrizia De Pasquale

“Cavalier Hak”, il coraggio delle donne nel primo romanzo della messinese Patrizia De Pasquale

Pierluigi Siclari

“Cavalier Hak”, il coraggio delle donne nel primo romanzo della messinese Patrizia De Pasquale

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martedì 21 Gennaio 2020 - 08:00

Si intitola Cavalier Hak il romanzo d’esordio di Patrizia De Pasquale, ingegnere nata a Messina 48 anni fa. Dopo la laurea in Ingegneria Elettronica conseguita presso l’Università di Messina, Patrizia De Pasquale ha perfezionato la propria formazione presso l’Università di Bergamo. Una carriera ricca di esperienze manageriali non ha tenuto però Patrizia lontana dalla passione per la lettura e la scrittura.

Cavalier Hak, che appartiene al genere fantasy, vede in copertina la firma di Hagar Lane. Si tratta dello pseudonimo che Patrizia De Pasquale usa sul web oramai da quindici anni; Hagar scelto per l’importanza biblica, e Lane per la sua musicalità.

Cavalier Hak - copertina
La copertina del romanzo

Da sempre lettrice accanita

“Ho sempre amato leggere e scrivere racconta l’autrice. “Da piccola mi dilettavo a scrivere poesie e piccoli racconti; all’esame di Stato per il diploma di Perito Elettrotecnico portai come prima materia Italiano e come seconda Sistemi. Una scelta insolita per uno studente dell’Industriale, ma di fatto era il simbolo di cosa avrei fatto nella vita: l’ingegnere e la scrittrice.

Ritengo che uno scrittore debba leggere di tutto, o almeno questo è ciò che faccio io. Leggo libri di storia, filosofia, politica e psicologia analitica: tutto C. G. Jung, da Il Libro Rosso a Psicologia e Alchimia, passando per Risposta a Giobbe, e via dicendo. Amo le biografie e i libri riguardanti le antiche tradizioni sapienziali: dagli Esseni al Buddismo, dal Taoismo alla Kabbalha. Leggo molto di fisica quantistica e, all’occorrenza, consulto giganteschi manuali sulla simbologia, preziosissimi per uno scrittore. I miei preferiti sono Dizionari dei Simboli, dei Miti e delle Credenze di Corinne Morel, quello scritto a più mani ed edito dalla Taschen; e Dizionario dei Simboli di Jean Chevalier e Alain Gheerbrant”.

“Leggo qualche romanzo, che alterno alla lettura di una serie di graphic novels che sono diventate dei veri e propri successi mondiali: MAUS, Kabibi, Blankets e La mia cosa preferita sono i mostri. Mi affascina lo studio dei differenti linguaggi e registri comunicativi, consci e inconsci. Infine, poiché ritengo che il linguaggio di un romanzo fresco e moderno utilizza le tecniche più importanti delle sceneggiature cinematografiche, da qualche anno sto studiando “sceneggiatura americana”. Ho iniziato con i testi di Syd Field e Christopher Vogler, poi l’immancabile “Story” di Robert McKee, e non ho più smesso”.

Il romanzo

“Il mio romanzo nasce dal desiderio di parlare dell’epoca storica in cui viviamo, ma usando i potenti mezzi del genere fantasy e della storia insieme” continua Patrizia De Pasquale. “Cavalier Hak è la protagonista del mio romanzo, che si compone di due libri ed è ambientato nel Medioevo e in parte nel Rinascimento”.

Cavalier Hak - Patrizia De Pasquale

“Hak è una donna, un cavaliere e nel Libro Secondo diventerà persino Re. Una cosa fondamentale che finalmente è stata compresa, proprio grazie a C. G. Jung e a libri illuminanti come Risvegliare l’eroe dentro di noi di Carol S. Pearson, è che il mito del Viaggio dell’Eroe, che è il mito centrale della cultura occidentale, non è affatto diverso per uomini e donne, ma identico. Ecco che la Walt Disney crea ora capolavori come Ribelle, Frozen, cambia il finale nell’ultima versione di Alladin e fa diventare sultano la figlia del sultano e non Alladin. Allo stesso modo vediamo Game of Thrones; la serie TV fantasy-medievale che ha vinto più premi nella storia spazza via ogni differenza fra uomini e donne, nei ruoli sociali, di potere, nelle relazioni amorose, etc., creando un capolavoro letterario e cinematografico insieme. Nel mio romanzo non ho voluto esser da meno, e quindi il lettore si prepari a far crollare tutti i suoi pregiudizi pagina dopo pagina”

Da Sun-Tzu al mondo del lavoro

“Quando ho iniziato a scrivere Cavalier Hak non volevo soltanto scrivere un bel romanzo fantasy-storico; ma scrivere anche un romanzo dove fossero applicate tutte le più importanti strategie di Sun Tzu sull’Arte della Guerra, ancora oggi caposaldo nella formazione dei grandi manager. Sono stati scritti fiumi di parole su Sun Tzu e l’Arte della Guerra; ma non credo esista un romanzo dove venga applicato Sun Tzu come io ho fatto. Il lettore trova tutti i riferimenti anche su questo nel Materiale di Studio dettagliato che ho riportato in fondo all’eBook. In Cavalier Hak sono presenti tutti i diversi tipi di battaglie medievali. Per ognuna vi sono tutti i riferimenti alle esatte strategie dell’Arte della Guerra utilizzate da Hak e dai suoi nemici”.

“Volevo anche scrivere un romanzo molto attuale, e cioè che facesse comprendere cosa sta accadendo oggi nel mondo del lavoro, dove i lavoratori sono da più parti definiti “schiavi moderni”. Il Libro Primo di Cavalier Hak parla proprio di questo. Di un Governatore del Regno dei Folli che vuol trasformare il suo Casato del Pellame in Drasco, dove non esistono uomini liberi, come nei Regni, ma solo padroni e schiavi. Il Medioevo è un periodo storico perfetto per narrare il presente. Ciò a cui stiamo assistendo oggi nel mondo del lavoro è esattamente ciò che è accaduto nella fase di transizione dall’Alto al Basso Medioevo, nel periodo del cosiddetto “incastellamento”. Non a caso la nostra epoca storica è detta “Neoliberismo” ma anche “Nuovo Feudalesimo””.

Avevo anche l’ambizione di far innamorare i giovani della Filosofia e degli antichi Dèi greci, e volevo trattare il tema del bene e del male attraverso il concetto di ombra junghiana e quello di inconscio collettivo. Volevo scrivere un romanzo dove si trattassero temi antichi ma ancora attualissimi, purtroppo, in Italia. Mi riferisco al tema della parità di genere, dei diritti degli omosessuali, dell’importanza di vivere in uno Stato veramente laico e indipendente da qualsiasi potere religioso.

Il rapporto con Messina

“Messina è la città dove sono nataconclude l’autrice, “dove ho vissuto fino al giorno della laurea e dove attualmente vive mia madre. Torno a Messina quasi tutti gli anni, per vedere mia madre e alcuni fra i miei migliori amici, che sono amici di infanzia. La mia sicilianità è fonte di grande orgoglio per me, tant’è che Cavalier Hak ha, non a caso, i tratti di personalità dell’imperatore Federico II di Svevia, che nel Medioevo ha fatto della Sicilia la terra più colta ed evoluta della Terra”.  

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