I consiglieri hanno chiesto infatti di conoscere quali e quante contestazioni abbia mosso il collegio di difesa agli enti affidatari di servizi sociali e se dalle verifiche fatte effettuare sia stata contestata, tra l’altro, alla cooperativa Azione Sociale, la presunta presenza contemporanea di una psicologa in due centri

Nell’ottobre dello scorso anno il Presidente della X Commissione Consiliare inviava, al Dirigente dell’Area Coordinamento e della Comunicazione Dipartimento Sociale, dott. Giacomo Leotta, 8 fascicoli, riguardanti presunte irregolarità, riscontrate nel servizio di affidamento di gestione di alcuni Centri di Aggregazione Giovanile affidati alle cooperative sociali Azione Sociale, C.A.S., Faro 85, Lilium, Nuova Presenza e Nuove Solidarietà.
Il dottor Leotta respingeva al mittente la documentazione trasmessa, chiedendo al sindaco di domandare parere legale al collegio di difesa del Comune di Messina, in relazione alle contestazioni mosse agli enti affidatari dei servizi sociali. Il collegio di difesa si è espresso nel marzo scorso e nei giorni scorsi da parte dei consiglieri comunali, Carmelo Conti, Gaetano Caliò, Antonino Carreri, Marcello Greco e Antonino Restuccia, è arrivata l’interrogazione al commissario straordinario Luigi Croce per chiarire alcuni aspetti della questione.

I consiglieri hanno chiesto infatti di conoscere quali e quante contestazioni sono state mosse, dal mese di aprile 2011 ad oggi, agli enti affidatari di servizi sociali e se dalle verifiche fatte effettuare sia stata contestata, tra l’altro, alla cooperativa Azione Sociale, la presunta presenza contemporanea di una psicologa in due centri. Inoltre, la richiesta di conoscere “se siano state poste in essere tutte le iniziative, a tutela dell’Ente, da parte del Dirigente dell’Area Coordinamento e della Comunicazione Dipartimento Sociale, a prosecuzione del parere legale relativo alle contestazioni mosse agli enti affidatari di servizi sociali reso dal Collegio di Difesa” e “se dalla mancata attuazione di quanto espresso nel parere legale possa scaturire danno erariale per l’Ente”.