Una chiusura passata sotto silenzio. L’allarme del quartiere su Sanpellegrino di Tremestieri

Una chiusura passata sotto silenzio. L’allarme del quartiere su Sanpellegrino di Tremestieri

Una chiusura passata sotto silenzio. L’allarme del quartiere su Sanpellegrino di Tremestieri

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sabato 04 Gennaio 2014 - 08:54

Se Messina chiude, Agrigento raddoppia la produzione. Il tutto grazie ad un decreto regionale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 12 luglio, con il quale si concede il doppio di dotazione idrica da estrarre nel Comune di Santo Stefano Quisquina. Appello alle Istituzioni per il mantenimento dei livelli occupazionali

Un’azienda attiva a Messina dal 1956 nella produzione di succhi concentrati di aranciata e chinotto distribuiti in tutto il mondo. La Sanpellegrino Spa è presente in Italia con circa 2000 dipendenti e fa capo alla svizzera Nestlè. Quello di Tremestieri è l’undicesimo degli stabilimenti italiani, che però pochi giorni fa, il 31 dicembre, ha chiuso i battenti.

A lanciare l’allarme è il presidente della I circoscrizione, Vincenzo Messina: “Un'azienda – afferma – il cui stabile industriale pur se di vecchia concezione tecnica è stato sempre e comunque debitamente adeguato alle nuove tecnologie e normative concernenti la sicurezza e l'ambiente, dando occupazione a nove dipendenti a tempo indeterminato oggi forzatamente trasferiti in altri stabilimenti dislocati nella penisola, e tre stagionali, con un indotto di circa trenta unità per i quali alcuna alternativa è invece prevista. Conseguenza questa di nuove strategie industriali e di bilancio del colosso mondiale Nestlè, proprietario dal 1998 dell’impianto in questione, che nella chiusura dell'attività ha individuato la possibilità di maggiori guadagni per l'azienda a scapito di una città di fatto privata dell'ultimo avamposto industriale. Ma lo stabilimento non è di certo da ritenere improduttivo e negativamente gravante sul bilancio societario di una grande industria come Nestlè, atteso che quanto prodotto è foriero di un indubbio ritorno economico per la società”.

Se Messina chiude, Agrigento raddoppia la produzione. Il tutto grazie ad un decreto regionale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 12 luglio, con il quale si concede il doppio di dotazione idrica da estrarre nel Comune di Santo Stefano Quisquina, pur in presenza delle gravi difficoltà di reperimento del prezioso liquido per i cittadini ed il parere contrario delle amministrazioni comunali dell’area interessata.

La chiusura – denuncia Vincenzo Messina – è avvenuta nel tacito silenzio e nell’indifferenza generale di sindacati e politica: “Nessuno è intervenuto per avviare una interlocuzione con i vertici aziendali in difesa e tutela degli interessi della città di Messina dall'ennesimo scippo”. E si chiede: “Quale la spinta propulsiva di smantellare Tremestieri? Forse l’area su cui sorge lo stabile industriale è destinata ad altro uso più proficuo, quale ad esempio un ennesimo centro commerciale in un luogo già fortemente appesantito da analoghe strutture senza un adeguata viabilità?”

Il presidente della I circoscrizione conclude con un appello indirizzato al sindaco Accorinti, al presidente della V commissione Ars, Marcello Greco, ed al presidente Crocetta: “Non chiediamo la difesa a tutti costi di un azienda decotta e con personale in esubero solo per mero scopo sociale, ma difendiamo una ricchezza di questa città in termini produttivi e di risorse per i nostri concittadini, pertanto invitiamo ognuno per la propria parte di competenza di recuperare quanto non fatto precedentemente avviando un tavolo di trattative con la proprietà al fine del mantenimento dei livelli occupazionali”.

13 commenti

  1. ma in un xxxxx di città come messina , amministrata da individui di xxxxx xxxx cosa pretendevate? non mi rammarico nel vedere morire questa città perchè è quello che si merita, ha tradito migliaia di giovani costringendoli a emigrare in luoghi nettamente migliori, tutti parlano, tutti dicono si deve fare, ma alla fine niente cambia.. questa è una città che vuole essere così, lurida stracciona allo sbaraglio, basta vedere chi l’ha amministrata in passato e chi l’amministra adesso, uno peggio dell’altro. RIP MESSINA

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  2. Quando 25 anni fa si diceva quello che sarebbe successo con le operazioni scriteriate di acquisto da parte della Nestlé delle aziende “minori” i benpensanti dicevano che erano solo “diffamazioni comuniste”.
    Poi.. le varie aziende del mostro Nestlé hanno scoperto cosa voleva dire. Se a Messina ci si arriva a capirlo per ultimi non è colpa di Accorinti (in Tibet non si beve la sanpellegrino) e neanche della Nestlé.

    In fondo abbiamo ancora la “birra Messina”…. o no?….

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  3. ma che c….,deve fare accorinti,mica si parla di uccelli!

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  4. Messina rimarrà una città piene di baracche, impiegati nell’atm, spazzatura, policlinico, università e comune…ci poteva salvare il ponte, ma tanti cervelloni non lo vogliono…non ci resta che sperera in un bel terremoto 🙂

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  5. sindaco e politici locali assenti…. per non dire ossequianti….sindacati venduti…..
    CHISSA’ PERCHE’ MA QUALCOSA MI DICE CHE SORGERA’ L’ENNESIMO COMPLESSO RESIDENZIALE E MAGARI COSTRUITO DAL SOLITO MAFIOSO DI M….A

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  6. Come la chiusura dell’hotel Europa,passata in silenzio e per colpa della crisi!
    A chi ha fatto comodo non parlarne?
    Sindacati,politici,etc!
    E i lavoratori che ancora aspettano di percepire le proprie spettanze senza segnale alcuno da parte dell’azienda
    Vergogna!!
    Messina nelle mani di nessuno!

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  7. ci pensano i cinesi,futuri messinesi al posto degli autoctoni, sempre di meno

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  8. Accorinti sei una vergogna su tutti i fronti , non hai idea di quello che significa lavoro , hai sempre vissuto di stipendio statale certo , questa sicurezza economica ti ha permesso di fare populismo .

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  9. La signora croce’ della cgil e tutti i sindacati pensano che il lavoro sianoosolo le partecipate…intanto il tessuto 6produttivo e smantellato…sveglia e strategie nuove … aree produttive e servizi .. o il requiem è irreversibile

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  10. accorinti in questo caso non ha colpe, ma resta pur sempre uno stipendiato fissi insieme a olti dei suoi assessori, come da buon uso buddace

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  11. Mariella De Francesco 4 Gennaio 2014 17:33

    Ma della Pubblikompass non ne parla nessuno!! 15 dipendenti , anche monoreddito, sulla strada. I soliti giochetti…. di cui i sindacati se ne sono fregati alla grande,facendo sempre i giochini dei “padroni”. Vergogna

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  12. Mariella De Francesco 4 Gennaio 2014 17:35

    vergogna!

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  13. Vorrei solo capire perché la Nestlè dovrebbe tenere aperto uno stabilimento che non ritiene più strategico! Per fare un bene alla collettività? Cosa può mai importare a loro? Le grosse aziende ragionano così punto e basta per questo diventano “grosse” perché non si fanno scrupoli! Uno stabilimento apre dove le condizioni geografiche, sociali e politiche sono migliori ( voi fareste il contrario? ) fermo restando che mi dispiace per coloro che perderanno il lavoro…chi critica Accorinti è solo un “povero” messinese che non ha argomenti ed apre la bocca solo per criticare e non dire nulla di costruttivo p.s da parte di un Piccolo imprenditore artigiano di 27 anni laureato in economia che paga le tasse e subisce la crisi come tutti gli altri…saluti

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