Cgil e Uil: "De Luca scredita i lavoratori pubblici ma spende per il Direttore generale"

Cgil e Uil: “De Luca scredita i lavoratori pubblici ma spende per il Direttore generale”

Francesca Stornante

Cgil e Uil: “De Luca scredita i lavoratori pubblici ma spende per il Direttore generale”

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giovedì 29 Ottobre 2020 - 18:13

La nomina del Direttore generale, che costerà al Comune ben 188 mila euro tra compensi ed extra, fa infuriare i due sindacati

La nomina di Federico Basile a Direttore generale da parte del sindaco Cateno De Luca scatena le prime reazioni fuori dal palazzo. Mentre all’interno del Comune ancora tutto tace, a commentare questa nomina sono i segretari generali di Cgil e Uil di Messina.

Giovanni Mastroeni e Ivan Tripodi vogliono ricordare che appena qualche settimana fa il sindacato e i lavoratori del Comune di Messina sono stati pesantemente e pubblicamente attaccati dal sindaco di Messina De Luca su tutta la materia che attiene il funzionamento di Palazzo Zanca, smart working, efficienza dei servizi, produttività dei lavoratori sino all’accusa di istigazione a delinquere.

“Oggi – dichiarano Mastroeni e Tripodi – a proposito di utilizzo di denaro pubblico, lo stesso sindaco decide di utilizzare 188 mila euro delle risorse della collettività per la nomina del direttore generale del Comune di Messina. Si ricorda che tale figura, nei comizi e nel programma della campagna elettorale di De Luca del 2018, veniva indicata come uno spreco di Palazzo Zanca che andava subito eliminato. Nella rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale che il sindaco presentò al Consiglio comunale il 23 novembre 2018, fra i punti presenti vi era quello che prevedeva un risparmio di 80 mila euro annui dalla soppressione della figura del vecchio direttore generale. Oggi, così come è stato per le partecipate che dall’eliminazione ne sono state costituite altre, viene prevista di nuovo la figura del direttore generale”.

“Non si riesce a comprendere – concludono Mastroeni e Tripodi – il senso di atteggiamenti che da una parte screditano il mondo del lavoro per inefficienza e sperpero del denaro pubblico mentre dall’altra si assumono provvedimenti discutibili come questo”.

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