Casa Serena, le reazioni delle forza della città

Casa Serena, le reazioni delle forza della città

Casa Serena, le reazioni delle forza della città

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mercoledì 21 Novembre 2012 - 11:29

I sindacati, ma non solo. Arrivano le reazioni da parte di tante componenti cittadine: il Cesv, il deputato Garofalo, il presidente del Rotary Club, Santalco

Casa Serena, il giorno dopo l’assemblea. Lacrime e urla di disperazione degli anziani che non intendono abbandonarla e degli operatori che resteranno senza lavoro. Rabbia dei sindacati che preannunciano dura lotta per non chiudere la struttura. “Gli anziani e gli operatori hanno un nome e un cognome – affermano i segretari delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, Crocè, Emanuele e Calapai – non sono numeri, non sono la somma semplice di una operazione algebrica, utile al pareggio del bilancio. Anche coloro che hanno provocato la crisi del Comune di Messina hanno nome e cognome, si accertino le responsabilità, a pagare non possono essere sempre i soliti noti.

Il nodo fondamentale del problema Casa Serena resta quello dell’adeguamento dell’edificio che – secondo i sindacati – è un aspetto legato alla volontà politica: “Se questa c’è, siamo certi che sono disponibili anche le somme per affrontare l’emergenza senza dover ricorrere alla sospensione del servizio. La normativa di sicurezza, poi, ad oggi non è stata totalmente applicata in tutti gli uffici pubblici. Il commissario Croce non può limitarsi ad adottare misure restrittive solo per alcuni servizi ma bisogna intervenire sulle distorsioni di spesa, sui tagli agli sprechi e soprattutto adoperarsi per reperire nuove risorse”.

“Chiederemo l’intervento del presidente Crocetta – continuano Crocè, Emanuele e Calapai- il quale ha piu’ volte sostenuto che non intende sacrificare alcun posto di lavoro e di voler tutelare le fasce più deboli. Il Presidente deve essere messo a conoscenza che le scelte operate dal commissario Croce porteranno inevitabilmente a un grave clima di tensione sociale. La vicenda di Casa Serena si aggiunge a tutta la vertenza dei servizi sociali della città in scadenza al 31 dicembre”.

Le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo stato di agitazione degli operatori di tutti i servizi sociali, chiedendo l’intervento del Prefetto per scongiurare la chiusura di Casa Serena e per rivendicare l’avvio delle procedure per l’approvazione dei nuovi bandi di gara, sapendo che circa 800 operatori hanno avuto notificati i preavvisi di licenziamento.

Ed a proposito di tutti i servizi sociali, il presidente del Centro servizi per il volontariato, Antonino Mantineo, ha scritto al commissario Croce. Si legge nella lettera: “Proviamo a sederci tutti attorno ad un tavolo per esaminare i bisogni del territorio e le risorse disponibili e indicare, sempre insieme, quali spese sarebbe giusto mantenere e quali tagliare, non per avviare una competizione tra le varie necessità ma per discernere, con competenza e a ragione, tra quello che è veramente “essenziale” e ciò di cui, in questo momento, si può fare a meno”

E le reazioni su Casa Serena e servizi sociali non si contano. “La chiusura di casa Serena va scongiurata senza se e senza ma”. Non usa mezzi termini il coordinatore comunale del Pdl Vincenzo Garofalo che lancia un appello al Prefetto: “Siamo consapevoli- sottolinea il deputato- che la situazione nella quale versano i conti della città è drammatica ma non possiamo pensare che a farne le spese siano le fasce più deboli della popolazione. E non mi riferisco solo a chi lavora bene da anni all’interno della struttura ma, anche e soprattutto, agli anziani che hanno trovato all’interno di quella sede una seconda casa e che sarebbero disorientati da un eventuale spostamento. Chiedo al commissario di valutare l’ipotesi avanzata nel corso dell’assemblea di questo pomeriggio dai dipendenti della struttura e dai sindacalisti e, qualora la strada non fosse percorribile, di considerare ogni possibile alternativa purché venga scongiurata la chiusura di casa Serena. Siamo pronti a fare squadra – come sottolineato dal momento della sua nomina e ribadito più volte dal suo insediamento – pronti a fare squadra ma non possiamo condividere una scelta che rappresenta una violazione del principio di solidarietà sociale”.

Al commissario Croce scrive anche il presidente del Rotary Club ed ex assessore alle politiche sociali Giuseppe Santalco: “Ho grande fiducia in lei, ma il caso Casa Serena necessita di un suo ruolo che non puo’ essere di mero notaio dello status quo. Responsabilizzi la citta’, convochi subito un tavolo tecnico dove devono partecipare: il Prefetto, le forze sindacali, il mondo della cooperazione, gli ordini professionali, l’associazione industriali, l’Ance, il raggruppamento sindacale Uniti per Messina, la stessa Curia, ed anche tutti i clubs service della citta’. Ognuno dara’ il proprio contributo professionale ed economico, forse potremmo veramente attuare tutti insieme un progetto di servizio per la citta’. Solo cosi’ in una scelta difficile e responsabile, la citta’ insieme a lei individuera’ il percorso da seguire. Non rimanga solo ad affrontare i problemi del Comune, soprattutto quelli a valenza sociale, nel nostro piccolo siamo con Lei e con Messina”.

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