Autorità portuale, si va verso un Lo Bosco bis. E la città continua a “collezionare” commissari

Autorità portuale, si va verso un Lo Bosco bis. E la città continua a “collezionare” commissari

Autorità portuale, si va verso un Lo Bosco bis. E la città continua a “collezionare” commissari

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mercoledì 08 Febbraio 2012 - 13:36

Il ministro ai Trasporti firmerà a breve il decreto, la nomina di un presidente slitta all’estate. Si mantiene uno status quo che non ha prodotto benefici per Messina

Terne di nomi, vecchie figure della politica nostrana che si sono aggiunte a veri tecnici del settore portuale, e alla fine, come peraltro in molti avevano previsto, ci sarà il commissario. L’Autorità portuale non avrà subito un nuovo presidente: queste le indicazioni che arrivano da Roma e che parlano di un breve commissariamento, forse fino all’estate, per poi procedere con la nomina di un presidente che quasi certamente sarà un “tecnico” (in pole position Samiani e Ferlisi). D’altronde siamo nella terra dei Gattopardi, del “tutto cambia affinché nulla cambi”. E per mantener fede alla lettera a questo assunto, il commissario verrà scelto nel segno della totale continuità. Il nome, infatti, è quello di Dario Lo Bosco, colui che ha guidato l’Authority in questi anni e continuerà a farlo nei prossimi mesi.

Al di là delle scelte, è facile chiedersi quale sia la logica che porta a rinviare di qualche mese una nomina così importante. L’Autorità portuale non è un ente come gli altri, d’altronde se ce sono solo diciotto in Italia un motivo ci sarà. All’Authority spettano compitidi «indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali e delle altre attività commerciali e industriali esercitate nei porti, con poteri di regolamentazione e di ordinanza anche in riferimento alla sicurezza rispetto ai rischi di incidenti connessi a tale attività». In una città che dovrebbe “vivere” di mare come Messina, è facilmente intuibile la rilevanza che ricopre questo ente.

Eppure sappiamo benissimo come e “quanto” Lo Bosco abbia presieduto l’Autorità portuale in questi anni. Negli uffici di via Vittorio Emanuele si vedeva solo il lunedì, al massimo il martedì, non più di qualche ora alla settimana, comunque. Pur respingendo ogni ipotesi di conflitto di interesse, hanno fatto discutere gli altri ruoli paralleli da lui ricoperti, che lo vedono particolarmente impegnato sul fronte dell’Interporto di Catania. E poi c’è la questioni delle questioni: Messina aveva una potenziale fortuna, quella di avere come presidente dell’Authority il presidente di Rfi, proprio nella fase storica dell’abbandono dello Stretto da parte delle Ferrovie. Ma è rimasta solo potenziale, appunto, e non c’è bisogno di particolari sforzi per rendersi conto come la concentrazione in una sola figura di questi due importanti ruoli non abbia portato nulla di buono alla città. Non per una volontà preciso ma per quello che è sempre parso un neanche tanto velato disinteresse. Il peggio che potesse capitare ad una città sempre più “fantasma” e commissariata.

Un commento

  1. Il commissario….un console della colonia Messina.
    Un giorno… Messina tornerà in mano ai messinesi….. quando i messinesi torneranno con orgoglio a fare i messinesi….

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