Un mese dopo l'ultima manifestazione, i lavoratori nuovamente sul piede di guerra: due mensilità arretrate ma soprattutto nessuna certezza sull'iter di trasformazione dell'azienda. Dalla tarda mattina sindacati e dipendenti al Comune
Torna alta la tensione in casa Atm. Questa mattina nella sede di via La Farina i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Faisa Cisal, Ugl, Cub, Orsa hanno incontrato il direttore amministrativo Ferdinando Garufi per discutere nuovamente del nodo stipendi, problema che si è riproposto ad un mese di distanza dall’ultima protesta inscenata dai lavoratori. Il dirigente, secondo quanto dichiarato dal segretario della Uil Trasporti Silvio Lasagni, avrebbe fatto “spallucce”, dicendo in sintesi che la situazione economica non è cambiata. Dunque, si è nuovamente punto e a capo: in questi giorni, infatti, sta maturando la seconda mensilità arretrata (marzo, che si aggiunge a febbraio).
Al termine dell’incontro, si è svolta una riunione “intersindacale”, nella quale è stato dichiarato lo stato d’agitazione, di concerto con i lavoratori è stato deciso l’avvio di una nuova forma di protesta attivando un presidio permanente al Comune. “Nuova” per modo di dire, visto che l’idea sembra quella di occupare ancora una volta l’aula consiliare di Palazzo Zanca, dove stasera tornerà a riunirsi il consiglio comunale. Alla base della protesta, oltre alla questione stipendi, le incertezze legate all’azione che l’Amministrazione sta portando avanti in merito al processo di trasformazione dell’azienda, incertezze rimaste tale e quali a quelle di un mese fare.