-Il ritorno di Cagliostro- di Ciprì e Maresco

-Il ritorno di Cagliostro- di Ciprì e Maresco

-Il ritorno di Cagliostro- di Ciprì e Maresco

mercoledì 03 Novembre 2010 - 00:14

Questa settimana vi proponiamo una produzione italiana molto vicina a noi siciliani essendo il lavoro di due bravissimi registi palermitani: Daniele Ciprì e Franco Maresco, già autori di “Lo zio di Brooklyn”, “Totò che visse due volte” e “Così inguaiammo il cinema italiano” (omaggio ai compaesani Franco e Ciccio). Il film che vi presentiamo si intitola “Il ritorno di Cagliostro”.

Palermo, 1947. I fratelli La Marca, fabbricanti di oggetti sacri, fondano, grazie all’aiuto e agli agganci poco limpidi del Cardinal Sucato, la “Trinacria cinematografica” col progetto di far diventare la Sicilia la capitale italiana del cinema. Dopo i primi disastrosi esperimenti i La Marca hanno l’occasione di sfruttare il grosso budget messo a disposizione dall’esoterico Cavalier Cammarata per la produzione di un imponente kolossal sulla vita del Conte di Cagliostro. Per l’occasione viene ingaggiato, oltre all’incapace regista Pino Grisanti, il divo hollywoodiano in declino, Errol Douglas, che, venendo a contatto con i personaggi grotteschi del set ne uscirà totalmente sconvolto.

“Il ritorno di Cagliostro”, che inizia come un documentario sulla “Trinacria cinematografica” brillantemente condotto dal compianto critico Gregorio Napoli, diventa un singolare omaggio/beffa al cinema divistico anni ’40. I registi Ciprì e Maresco, palermitani doc, che in tutta la loro produzione non si sono mai slacciati dalla loro visione grottesca della Sicilia, mettono stavolta i loro “mostri” a confronto con un mezzo innovativo quale poteva essere la macchina da presa a Palermo nel 1947. Il risultato, specie nella prima parte, è esilarante. Ottima l’interpretazione di Franco Scaldati e Luigi Maria Burruano nei ruoli dei fratelli La Marca (quest’ultimo forse nella sua migliore performance in assoluto) e divertente (ed evidentemente divertito) il “Nightmare” Robert Englund che interpreta il divo Errol Douglas in mezzo agli improbabili personaggi che Ciprì e Maresco gli fanno ronzare attorno. Ma è forse Pietro Giordano, nel doppio ruolo del Cardinal Sucato e del regista Pino Grisanti, che spicca su tutti e che rappresenta alla perfezione l’humor grottesco, sboccato ma mai fastidioso, con cui Ciprì e Maresco intendono intrattenerci. Cala leggermente nella seconda parte la pellicola quando i registi tramite un narratore “in campo” (naturalmente non poteva che essere anch’egli un singolare vecchio nano) svelano i segreti della “Trinacria cinematografica”, dove si intrecciano storie che legano il cardinal Sucato, i fratelli La Marca e anche, addirittura, Errol Douglas, alla mafia italo-americana di Lucky Luciano. Degna di nota la fotografia del figlio d’arte Daniele Ciprì, che con l’uso mai fine a se stesso del bianco e nero, contribuisce alla costruzione di scene che alle volte, per la loro raffinatezza, ci fanno pensare più alla video-arte che al cinema, specie quello contemporaneo, dove il puro linguaggio filmico, duramente ricercato, teorizzato e collaudato fin dai primi cineasti della storia, è costretto a lasciar spazio a quell’esplosione di qualunquismo e volgarità buona solo ad accattivare le masse e fare cassa.

È possibile acquistare il dvd del film al prezzo di 9,90 euro su www.dvd.it o www.ibs.it.

Buona visione.

Titolo: Il ritorno di Cagliostro

Regia: Ciprì e Maresco

Sceneggiatura: Daniele Ciprì e Franco Maresco

Fotografia: Daniele Ciprì

Montaggio: Fabio Nunziata

Durata: 100 minuti

Genere: Grottesco.

Cast: Luigi Maria Burruano (Carmelo La Marca)

Franco Scaldati (Salvatore La Marca)

Pietro Giordano (Card. Sucato – Pino Grisanti)

Robert Englund (Errol Douglas)

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