Potiche, il film francese che riesce a scherzare con delicatezza su temi seri - In programmazione al Multisala IRIS (18.30 - 21 - 23). Dì la tua nello spazio commenti
Potiche, il nuovo film del talentuoso regista transalpino François Ozon è ambientato nella tranquilla cittadina di Saint-Gudule, nella Francia del Nord, dove il matrimonio fra il prepotente industriale Robert Puyol (Fabrice Luchini) e la mansueta Suzanne (Catherine Deneuve) è la prassi: siamo nel 1977 e se un marito tradisce la moglie ripetutamente e dirige con arroganza i suoi trecento operai, nessuno si sconvolge più di tanto.
Ma un giorno gli operai, giunti ben oltre il limite sopportabile, alzano la testa e minacciano lo sciopero. L’intervento del padrone riesce solo a far precipitare la situazione tanto che le maestranze, ormai sul piede di guerra, decidono di sequestrarlo. Solo grazie all’influenza e alla credibilità del sindacalista duro e puro, Maurice Babin (Gérard Depardieu), l’industriale verrà liberato ma infartuato, è ormai fuorigioco. Chi prenderà in mano la fabbrica di ombrelli? Sarà la fine della ditta di famiglia?
D’improvviso Suzanne, che fino a quel momento era per tutti la potiche ovvero un vaso ornamentale, una bella statuina, prende il comando nonostante le resistenze dei figli. Nessuno crede che ne sia capace ma lei stupisce tutti con la sua intelligenza e la sua malizia. Insomma, è sempre la Deneuve! Ma quando il marito, dopo il riposo forzato, ritorna in forze e la espelle dalla fabbrica, lei non accetta di farsi da parte, anzi rilancia e mira al bersaglio grosso: cos’altro se non entrare in politica?
La commedia francese, quando non scivola nel triviale (vedi La cena dei cretini) o nell’eccesso di surrealismo, ha le carte in regola per essere non solo vincente ma soprattutto una meravigliosa alternativa alla stereotipata commedia americana che imperversa nelle nostre sale, aiutata da una distribuzione capillare che, purtroppo annichilisce le pellicole provenienti da altri paesi. L’esempio perfetto di questa considerazione è proprio Potiche, una commedia brillante ambientata negli anni ’70 che strizza l’occhio al presente, tratta da una piéce di gran successo firmata dalla coppia Barillet&Grédy, esponenti di primo piano del teatro francese.
I siparietti musicali immancabili in Ozon, vedi Otto donne e un mistero, i dialoghi maliziosi, un tocco di melò e il gioco degli equivoci sono il perfetto sfondo per un cast in stato di grazia che riporta per la settima volta insieme sullo schermo la Deneuve e Depardieu e affianca alle due star d’oltralpe un Luchini felice di fare l’eroe negativo ( «c’è più gusto»).
Attenzione a prendere Potiche per un film sulle rivendicazioni femministe o sulla lotta proletaria, perché Ozon trova l’equilibrio che gli mancava in Ricky e riesce a scherzare con delicatezza anche su temi seri come questi, in una commedia dal meccanismo perfetto dove si ride di gusto e senza mai strafare. Speriamo che i nostri registi vadano a vederlo.
Titolo: Potiche – La bella statuina
Regia: François Ozon
Cast: Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Fabrice Luchini, Karin Viard, Judith Godrèche.
Genere: Commedia
Durata: 103 min.
Paese: Francia, 2010
Distribuzione: Bim
In fondo all’articolo il trailer del film