Cerimonia d'insediamento oggi a Palazzo dei Leoni disertata dalla maggioranza dei sindaci. In realtà sono già iniziate le manovre d'avvicinamento alle elezioni di settembre

Una cerimonia d’insediamento per pochi intimi, quella di stamattina per la Conferenza Metropolitana, la prima Assemblea dei sindaci della Città Metropolitana convocata a Palazzo dei Leoni.

All’invito, su 108 sindaci, hanno risposto in una ventina, e l’incontro, fissato per le 11, è iniziato un’ora dopo proprio per cercare di raggiungere un numero adeguato di presenze. In realtà “il fuoco cova sotto la cenere”,perché se alla cerimonia di oggi hanno pesato più le assenze che le presenze, le amministrazioni sono già al lavoro per un’altra tappa, quella politicamente più consistente e che determinerà davvero le sorti della Città Metropolitana, ovvero le elezioni per il Consiglio Metropolitano e che dovrebbero tenersi entro la prima metà di settembre. Sarà quindi un’estate intensa per i partiti, per le maggioranze ma soprattutto per chi rappresenta i territori così dimenticati e maltrattati dal governo centrale. L’obiettivo sarà far quadrato per cercare di ottenere risorse e attenzione per progetti che solo attraverso la Città Metropolitana potranno decollare. Entro agosto, solo per dirne uno, dovrebbero essere presentati i progetti per attingere alle risorse destinate alla riqualificazione delle periferie urbane delle Città Metropolitane. Occasioni come queste se ne presenteranno altre e mentre Catania e Palermo sono al lavoro da tempo, Messina è rimasta dietro. L’obiettivo quindi sarà fare squadra ma soprattutto cercare di costruire una leadership forte che al momento non c’è, perché Accorinti sin dal primo giorno ha dichiarato di non essere interessato a questo ruolo. Numerosi sindaci della provincia invece guardano alla Città Metropolitana come ad uno strumento unico per lo sviluppo di tutta l’area e, se non ci saranno guerre intestine, vanità personali, scontri tra fazioni, forse quel che resta delle vecchie province potrebbe trasformarsi davvero in un volano. Le casse di Palazzo dei Leoni languono come quelle di tutte le ex province, per il combinato disposto di tagli e prelievi, ma entro fine anno dovremo tutti farci trovare ai nastri di partenza.

Presenti oggi, oltre ad una sparuta pattuglia di sindaci, l’ex commissario straordinario Filippo Romano, il sindaco Accorinti, il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia, il deputato regionale Pd Filippo Panarello.

Rosaria Brancato