Strade, spiagge e verde urbano: una in(decoro)sa “guerra fra poveri”

Strade, spiagge e verde urbano: una in(decoro)sa “guerra fra poveri”

Strade, spiagge e verde urbano: una in(decoro)sa “guerra fra poveri”

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sabato 16 Luglio 2011 - 06:42

Nelle ultime settimane tante iniziative di privati cittadini, volontari e associazioni, desiderosi di ridare decoro alla propria città, sopperendo alle mancanze altrui. Soprattutto a loro è però arrivato il momento di dare delle risposte

Da nord a sud, che sia spiaggia o litorale, in queste settimane i messinesi, o almeno una parte di essi, hanno dato ai propri amministratoti prova di civiltà e attaccamento al territorio. La mancanza di pulizia,il degrado e l’abbandono per settimane sotto gli occhi di tutti, al di là delle strumentazioni politiche, hanno effettivamente rappresentato un dato oggettivo rispetto al quale non si può nascondere la testa sotto la sabbia, giusto per rimanere in tema estivo. Lo dimostra il fascicolo aperto dal sostituto procuratore Ada Merrino che, sula base di numerosi esposti dei cittadini, ha deciso di far chiarezza, individuando eventuali responsabilità rispetto ai disservizi dell’Ato3, cui spettano gli interventi di scerbatura e pulizia delle spiagge. Qualcosa si sta finalmente muovendo, nel corso della settimana, a stagione estiva pienamente avviata, avviata la pulizia delle spiagge, oggi interventi anche sul lungomare del Ringo. Gli interventi proseguiranno nel corso della settimana anche in altri punti della costa e della città, ma il problema non può certo dirsi risolto perché ciò che più conta è riuscire a mantenere quanto fatto e, purtroppo, la totale assenza di programmazione non aiuta.

Le segnalazioni che continuano a giungere alla mail della nostra redazione da parte di cittadini e consiglieri di quartiere, si moltiplicano giorno dopo giorno. Degrado a Minissale, come segnala il presidente della II circoscrizione Giovanni Di Blasi, lungo la grande strada principale che dal bivio con la ex SS 114 conduce agli insediamenti I.A.C.P, fino alla Piazza Stella Maris, sede della chiesa del villaggio, ed alle strade adiacenti; abbandono in via Portone Militare a Bordonaro, evidenziano i consiglieri del Pd Caprì, Barbalace e Cardile; e ancora, sempre a Bordonaro, il rappresentante del III quartiere Minutoli, informa che lunedì, finalmente, la Protezione Civile effettuerà la rimozione del materiale detritico presente nella piazza superiore del villaggio. In molti casi, infatti, proprio a causa della presenza di tali cumuli di terra, i mezzi di Messinambiente non sono potuti intervenire per lo svuotamento dei bidoni.

Si tira invece un sospiro di sollievo lungo la Baia di Contesse, a seguito della demolizione dell’Ecomostro ex-Copas. L’opera di bonifica che si sta portando avanti lungo il litorale, tra vico San Giovanni e la foce del torrente San Filippo, rappresenta sicuramente un segno di merito verso l’amministrazione Buzzanca, come sottolinea il presidente Di Blasi, anche perché gli interventi hanno permesso il recupero e la completa fruizione da parte dei cittadini degli accessi e dei sottopassi esistenti in tale area. Un cambiamento importante che però, pur non riguardando scerbatura o servizi similari di pulizia, rischia di perdersi come una goccia in un oceano di degrado.

Cambiano le zone, ma il contenuto di segnalazioni, note e interrogazione, a parte qualche rara eccezione. Ogni quartiere, ogni strada, ogni vicolo, ha le proprie criticità, ma ciascuna si rispecchia nell’altra esattamente nelle stesse modalità, continuando ad assistere ad un vera e propria “guerra fra poveri”: le periferie si sono sentite svantaggiate rispetto alle zone centrali della città, molte delle quali meta di turisti e, dunque, inevitabilmente, trattate con un occhio di riguardo. Ora che però anche il “cuore urbano” di Messina comincia ad arrancare, si cerca di far fronte comune verso il raggiungimento di un obiettivo comune: dare decoro ad una città che la dignità ha finito per mettersela in tasca.

Le ultime notizie giunte da Palazzo Zanca, sull’impiego di 300 cassintegrati da “arruolare” anche per interventi di scerbatura e manutenzione, ha fatto storcere il naso ai più. Le logico politico-sindacali, più o meno legittime, non possono infatti non considerare cosa, soprattutto in termini occupazionali e di competenze, potrà determinare l’immissione di un numero così elevato di personale. Ma non è su questo che ci soffermiamo: stavolta, infatti, svestendo i panni dei cronisti e osservando Messina come un qualsiasi cittadino, magari inconsapevole di cosa avviene tra i corridoi dei Palazzi ma affezionato alla propria città, ci sentiamo di dire solo una cosa: non si perda più tempo e si decida, una volta per tutte, una linea comune e programmata di interventi. Per il bene di Messina…semmai qualcuno ci tenga, veramente! (Edp)

Un commento

  1. Ormai siamo alla frutta e ci viene da rimpiangere tempi passati di qualche decennio fa in cui i famigerati enti pubblici contando esclusivamente sul personale interno riuscivano a gestire raccolta rifiuti, giardinaggio delle aree pubbliche e quantaltro oggi si delega ad una non meglio precisata quantità di ato, società esterne, amici e sostenitori ecc.ecc.
    Ci puo’ salvare solo una rivoluzione culturale dal basso che non puo’ durare meno di alcune generazioni..Nel frattempo un elogio a chi volontariamente si da da fare, nonostante tutto.

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