Domani il quarto anniversario della tragedia di Giampilieri. La lettera del prof. Nicola Rizzo

Domani il quarto anniversario della tragedia di Giampilieri. La lettera del prof. Nicola Rizzo

Domani il quarto anniversario della tragedia di Giampilieri. La lettera del prof. Nicola Rizzo

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lunedì 30 Settembre 2013 - 07:52

Il prof. Rizzo, “giampilieroto”, docente dell’ateneo di Bologna, si augura che vengano completati senza intoppi i lavori per la messa in sicurezza ma già da adesso bisogna pensare alla rinascita della zona, all’inizio di una nuova era. L’idea è quella di iniziare con la predisposizione di percorsi dimostrativi in grado di illustrare il progetto complessivo delle opere ed il loro inserimento nella struttura storico-urbanistica del paese

“Il tempo scorre inesorabile ma il nostro ricordo rimane indelebile”. Sono trascorsi quattro anni da quel maledetto 1 ottobre del 2009. Domani il comitato “Salviamo Giampilieri” organizza l’annuale commemorazione. Appuntamento alle 17.30, in piazza Pozzo. Poi, alle 18.30, la Santa Messa nella chiesa di San Nicolò, al termine della quale il dott. Aurelio Pantò e l’arch. Felice Zaccone renderanno omaggio a Giampilieri.

In vista dell’anniversario, il prof. Nicola Rizzo, docente dell’Università di Bologna, originario di Giampilieri, ha voluto scrivere una lettera nella quale parla dei lavori di messa in sicurezza che stanno interessando la zona e di una nuova rinascita che parta da qui.

“A quattro anni dall’alluvione di Giampilieri, l’auspicio è che l’avvio, ancorché incerto, dell’attuale fase dei lavori porti al completamento della messa in sicurezza e alla risistemazione del paese, contribuendo in tal modo alla realizzazione della forte aspirazione di tutti: la ripresa delle normali condizioni di vita per l’intera comunità locale.

Oggi è importante concentrarsi sull’obiettivo della fine dei lavori ma è anche vero che incombe su tutti il dovere – che è allo stesso tempo una sfida – di riuscire a trasformare questa triste contingenza storica, nata da una tragedia, in una grande opportunità per la rinascita di Giampilieri.

Se si è consapevoli di questo, allora è necessario rifuggire dall’idea di rinviare all’ultimazione dei lavori il momento in cui affrontare questo problema. Invece è questa l’ora in cui pensarci, sviluppando già da oggi idee per il rilancio del paese, per la cui realizzazione riuscire magari a sfruttare l’ultima fase dei lavori.

Sarebbe opportuno partire dalla consapevolezza dell’enorme significato che questa tragedia ha rappresentato per la storia del paese di Giampilieri e del rischio che questo ha corso di scomparire per l’opera distruttrice dell’alluvione e per il conseguente abbandono da parte dei suoi abitanti.

L’esser riusciti a scongiurare, almeno fino ad ora, questa prospettiva può e deve rappresentare la premessa per non adattarsi a subire un futuro menomato e condizionato negativamente dalla tragedia; converrebbe invece cominciare da qui per gettare le basi della rinascita del paese e abituarsi all’idea, soprattutto da parte dei giovani, dell’inizio per esso di una possibile nuova era.

Non c’è dubbio che alla fine dei lavori emergerà un nuovo paese di Giampilieri nel quale convivranno le nuove opere, anche ardite, e i caratteri originali del villaggio sedimentati lungo i suoi mille anni di storia.

L’originalità di questo accostamento e la curiosità per le stesse opere realizzate, potrebbero rappresentare motivo di un certo interesse presso il grande pubblico. Non appare azzardata l’ipotesi di attirare questo interesse attraverso, ad esempio, la predisposizione e la promozione di percorsi dimostrativi in grado di illustrare il progetto complessivo delle opere ed il loro inserimento nella struttura storico-urbanistica del paese.

Va da sé che il tentativo di mettere a frutto questo interesse dovrebbe ovviamente poggiare anche su un’auspicabile opera di facilitazione e incoraggiamento del recupero e della qualificazione del centro storico del villaggio.

L’elaborazione di idee per un nuovo sviluppo della comunità e soprattutto l’obiettivo della loro realizzazione saranno ovviamente condizionati dal contesto economico e politico-amministrativo. Intanto è importante partire dal grande peso che potrà e dovrà giocare, nel condizionare il corso degli eventi, il livello di consapevolezza e maturità civile che la gente di Giampilieri saprà ulteriormente sviluppare in questa prossima fase, partendo da quello, già alto, dimostrato nella determinazione con cui tutti hanno lottato per la salvezza del villaggio.

La speranza insomma è che questo spirito civico non si spenga ma anzi, sullo slancio, possa rappresentare l’indispensabile premessa per la costruzione di un nuovo futuro per Giampilieri”.

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