La Tari e le somme insufficienti per la gestione rifiuti: la lettera di Ciacci crea scompiglio

La Tari e le somme insufficienti per la gestione rifiuti: la lettera di Ciacci crea scompiglio

Francesca Stornante

La Tari e le somme insufficienti per la gestione rifiuti: la lettera di Ciacci crea scompiglio

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lunedì 07 Settembre 2015 - 15:09

Prima di andare via Alessio Ciacci aveva ribadito per l'ennesima volta che Messinambiente ha bisogno di 250 mila euro in più al mese per coprire tutti i costi di gestione. Una lettera che oggi è saltata fuori durante la discussione sulla Tari. Per i consiglieri un debito fuori bilancio praticamente certo che non si può ignorare e che rischia di portare la tassa a 45 milioni di euro.

Questa Tari non s’ha da fare”. Sembra destinata a non trovare soluzione, almeno nell’immediato, la discussione sulla tassa rifiuti 2015 che da qualche settimana sta animando le sedute della I commissione Bilancio in attesa di approdare in Consiglio comunale. I tempi però sembrano dilatarsi ad ogni nuova seduta. Perché se da un lato c’è la solita fretta di chiudere il prima possibile la faccenda perché le scadenze sono agli sgoccioli e si rischia di non arrivare in tempo a modificare le tariffe, dall’altro ci sono tutti i problemi saltati fuori ad ogni nuova commissione, problemi che si moltiplicano man mano che si va avanti e che si spulciano le carte. La tari è senza dubbio uno dei provvedimenti più corposi su cui si dovrà esprimere il consiglio, è quella tassa rifiuti tanto odiata dai cittadini perché ancora troppo alta e a fronte di un servizio che è ancora troppo scarso, è quella tassa che però porta in cassa oltre 40 milioni di euro e garantisce la copertura finanziaria per uno dei più importanti servizi essenziali. I consiglieri di Palazzo Zanca però non hanno intenzione di votare a scatola chiusa. Vogliono capire cosa c’è dentro questa Tari, vogliono leggere soprattutto tra le cifre del piano finanziario che sostiene la gestione rifiuti e che, secondo l’atto prodotto dalla giunta Accorinti, per il 2015 ammonta a 41.622.000 milioni di euro.

La settimana si è così aperta parlando ancora una volta di Tari. La commissione presieduta da Carlo Abbate ha ospitato il vice sindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino e i dirigenti dei dipartimenti Tributi e Ambiente, Romolo Dell’Acqua e Domenico Signorelli. E’ stata una nuova occasione per tirar fuori dubbi e perplessità e per rendersi conto che la strada per l’approvazione della Tari 2015 è ancora lunga e tutta in salita.

A preoccupare l’aula e a monopolizzare l’attenzione è stata una lettera di Alessio Ciacci, una lettera che risale allo scorso 10 luglio e in cui l’ormai ex liquidatore di Messinambiente ha messo nero su bianco, e senza remora alcuna, le difficoltà economiche in cui l’amministrazione Accorrinti ha costretto Messinambiente ad operare. Un documento che scotta perché Ciacci, nel contestare l’ultima perizia finanziaria per i mesi giugno-settembre, ha ancora una volta ribadito senza mezzi termini che le somme che il Comune prevede per Messinambiente non sono sufficienti per coprire i costi del servizio e quelli della struttura. Ciacci, come già aveva fatto a più riprese nei mesi precedenti, ha scritto che servivano 250 mila euro in più per non produrre ulteriori perdite e non aggredire il patrimonio di una società ormai all’osso (VEDI QUI). Parole che non hanno sortito effetto da parte dell’amministrazione ma che non sono passate inosservate ai consiglieri di Palazzo Zanca. A tirar fuori la lettera durante la seduta di oggi è stato il consigliere Giuseppe Santalco che, poi seguito a ruota, da molti colleghi, ha chiesto chiarimenti su un debito fuori bilancio praticamente certo che la gestione rifiuti sta producendo in questo 2015. I consiglieri non hanno intenzione di votare una tari da 41,6 milioni sapendo già che i rifiuti sono costati 45 milioni, e vogliono chiarezza dall’amministrazione che non può più permettersi di continuare a ignorare problemi così seri solo per non dover ammettere che anche in questo anno non c’è stato alcun risparmio nella gestione dei rifiuti.

Per il vicesindaco Signorino la soluzione passa dall’affidamento di nuovi servizi a Messinambiente, ai consiglieri però in questo momento non interessa guardare avanti ma capire quanto dovranno pagare i cittadini per un servizio che fa acqua da tutte le parti. Lo ha ribadito il consigliere Franco Mondello che ha chiesto notizie anche del contratto di servizio, unico strumento che definirebbe in modo chiaro quanto e come si spende e a fronte di quali servizi, contratto che l’amministrazione ha allegato al Piano Aro e che al momento, ha spiegato sempre Singorino, è al vaglio dei revisori dei conti. Pippo Trischitta ha chiesto un’operazione verità perché l’amministrazione deve avere il coraggio di dire che il costo sarà di 45 milioni di euro e non quei 41,6 che compaiono in delibera. “Non voto un atto che non tiene conto di un debito fuori bilancio di 3 milioni di euro” ha detto Trischitta, seguito poi dalla consigliera Nina Lo Presti che ha ricordato che ci sono in ballo anche circa 700 mila euro di sovraccosto per il conferimento fuori orario dei rifiuti in discarica e gli altri 900 mila euro per il porta a porta che non si sa ancora se devono essere inseriti nel conto Tari o, come avevano deciso giunta e consiglio, possono essere impegnati dai risparmi della rinegoziazione mutui.

A fine seduta il presidente della commissione Carlo Abbate ha messo in luce che il problema principlae a questo punto è la veridicità del piano industriale: “Soddisfa la copertura dei costi totali o ci troveremo davvero un debito? E’ evidente che il servizio ha un costo, mentre la struttura ne ha un altro e l’amministrazione non può non tenerne conto. E’ politicamente inaccettabile pagare 42 milioni di euro per un NON servizio, dunque aspettiamo ulteriori chiarimenti”.

Per questo domani si torna in aula ancora con la Tari. Su proposta di Trischitta saranno invitati anche i revisori dei conti e il collegio sindacale di Messinambiente. Si proverà a fare luce sui numeri, numeri a sei zeri che sono tutti sulle spalle dei cittadini. Intanto però il tempo passa e la scadenza del 30 settembre sembra sempre più difficile da rispettare.

Francesca Stornante

16 commenti

  1. Visto che si parla di numeri, dov’è il notissimo scalatore di specchi zia Maria?
    E l’Avvocatoooo delle cause perse?
    George

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  2. Visto che si parla di numeri, dov’è il notissimo scalatore di specchi zia Maria?
    E l’Avvocatoooo delle cause perse?
    George

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  3. Facciamoli parlare i numeri. La media delle entrate(i nostri soldi), nell’arco temporale di BUZZANCA, è di €23.455.382, a fronte di quella delle uscite(in direzione MessinAmbiente) di €34.459.725. La differenza veniva finanziata da altre voci delle entrate correnti, a scapito di chi? Vi ricordo Clara Crocè e i lavoratori dei servizi sociali sempre a protestare a Palazzo Zanca. Felice CALABRO’, ricordate, il sindaco in pectore, dovrebbe sapere quanto costava in quei cinque anni questa benedetta monnezza, ce lo vuole gentilmente dire, avrà conservato le perizie dei costi, gli sarebbero servite da sindaco. Andiamo a RENATO. 2013 (€30.464.134)(€36.602.77). 2014 (€52.247.012)(€39.533.420). MEDIA ENTRATE €41.355.573). MEDIA USCITE €38.067.749.

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  4. Facciamoli parlare i numeri. La media delle entrate(i nostri soldi), nell’arco temporale di BUZZANCA, è di €23.455.382, a fronte di quella delle uscite(in direzione MessinAmbiente) di €34.459.725. La differenza veniva finanziata da altre voci delle entrate correnti, a scapito di chi? Vi ricordo Clara Crocè e i lavoratori dei servizi sociali sempre a protestare a Palazzo Zanca. Felice CALABRO’, ricordate, il sindaco in pectore, dovrebbe sapere quanto costava in quei cinque anni questa benedetta monnezza, ce lo vuole gentilmente dire, avrà conservato le perizie dei costi, gli sarebbero servite da sindaco. Andiamo a RENATO. 2013 (€30.464.134)(€36.602.77). 2014 (€52.247.012)(€39.533.420). MEDIA ENTRATE €41.355.573). MEDIA USCITE €38.067.749.

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  5. Come leggete le entrate sono aumentate di brutto, tra le due medie, quella di BUZZANCA e ACCORINTI, c’è una differenza di €17.900.191, con RENATO i messinesi hanno versato di più. Tra le uscite la differenza è meno consistente €3.608.024. I trasferimenti verso MessinAmbiente sono stati sempre meno di QUARANTA MILIONI. Nel 2014, solo nel 2014, con il recupero di riscossioni pregresse TARSU e TARES, i messinesi hanno pagato di più di quanto è stato trasferito a MessinAmbiente. La FONTE è incontestabile: SIOPE, cioè gli incassi e i pagamenti effettuati dal tesoriere UniCredit e trasmessi alla Ragioneria Generale dello Stato e Banca d’Italia. Se fossero falsi il reato penale sarebbe grave, si sarebbero inficiati i conti pubblici dello Stato.

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  6. Come leggete le entrate sono aumentate di brutto, tra le due medie, quella di BUZZANCA e ACCORINTI, c’è una differenza di €17.900.191, con RENATO i messinesi hanno versato di più. Tra le uscite la differenza è meno consistente €3.608.024. I trasferimenti verso MessinAmbiente sono stati sempre meno di QUARANTA MILIONI. Nel 2014, solo nel 2014, con il recupero di riscossioni pregresse TARSU e TARES, i messinesi hanno pagato di più di quanto è stato trasferito a MessinAmbiente. La FONTE è incontestabile: SIOPE, cioè gli incassi e i pagamenti effettuati dal tesoriere UniCredit e trasmessi alla Ragioneria Generale dello Stato e Banca d’Italia. Se fossero falsi il reato penale sarebbe grave, si sarebbero inficiati i conti pubblici dello Stato.

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  7. Se quelli del PARTITO DEMOCRATICO, coordinatore Felice CALABRO’,avessero fatto la stessa OPPOSIZIONE(e le pulci)alla TARSU, poi TARES oggi TARI,negli anni di BUZZANCA,forse non saremmo in questo stato pietoso della monnezza. Cos’è successo fino al 2012, quando tutti eravamo felici e contenti delle montagne di spazzatura sotto i balconi, di una TARSU bassa e una evasione alta? Rispondo con i numeri,ai cui quelli del PD devono dare una spiegazione,governavano loro,anche se dall’opposizione. La prima cifra sono le entrate(i nostri soldi),la seconda le uscite(in direzione MessinAmbiente). 2008 (€27.682.309)(€27.002.163).2009 (17.280.172)(€39.899.048).2010 (€21.967.516)(€33.031.828).2011(€25.064.725)(€37.120.875).2012 (€25.282.190)(€35.239.713).

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  8. Se quelli del PARTITO DEMOCRATICO, coordinatore Felice CALABRO’,avessero fatto la stessa OPPOSIZIONE(e le pulci)alla TARSU, poi TARES oggi TARI,negli anni di BUZZANCA,forse non saremmo in questo stato pietoso della monnezza. Cos’è successo fino al 2012, quando tutti eravamo felici e contenti delle montagne di spazzatura sotto i balconi, di una TARSU bassa e una evasione alta? Rispondo con i numeri,ai cui quelli del PD devono dare una spiegazione,governavano loro,anche se dall’opposizione. La prima cifra sono le entrate(i nostri soldi),la seconda le uscite(in direzione MessinAmbiente). 2008 (€27.682.309)(€27.002.163).2009 (17.280.172)(€39.899.048).2010 (€21.967.516)(€33.031.828).2011(€25.064.725)(€37.120.875).2012 (€25.282.190)(€35.239.713).

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  9. Felice CALABRO’ e PD non rispondono sul costo del servizio. Faccio parlare BUZZANCA con la sua ultima proposta di deliberazione sui rifiuti, la 485 del 29/05/2012, proponente MILORO, istruita da DELL’ACQUA, in cui il costo totale è €38.312.677, dato desunto dal PEG 2012, approvato con delibera di Giunta 108 del 21/02/2012. Faccio parlare CROCE con la delibera n°159 del 27/02/2013 in cui il costo del servizio era pari a €43.838.828. Il 19/06/2013, prima di andarsene, con la n° 513 chiede ad ATOME3 di rimodulare il piano finanziario. La risposta di ATOME3 è negativa, nota n°4134 11/07/2013. Alla stessa richiesta di ACCORINTI risponde di si, e con nota 5700 del 4/10/2013 rimodula a €42.009.692. Prima di ACCORINTI tutti sapevano del costo,TUTTI

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  10. Felice CALABRO’ e PD non rispondono sul costo del servizio. Faccio parlare BUZZANCA con la sua ultima proposta di deliberazione sui rifiuti, la 485 del 29/05/2012, proponente MILORO, istruita da DELL’ACQUA, in cui il costo totale è €38.312.677, dato desunto dal PEG 2012, approvato con delibera di Giunta 108 del 21/02/2012. Faccio parlare CROCE con la delibera n°159 del 27/02/2013 in cui il costo del servizio era pari a €43.838.828. Il 19/06/2013, prima di andarsene, con la n° 513 chiede ad ATOME3 di rimodulare il piano finanziario. La risposta di ATOME3 è negativa, nota n°4134 11/07/2013. Alla stessa richiesta di ACCORINTI risponde di si, e con nota 5700 del 4/10/2013 rimodula a €42.009.692. Prima di ACCORINTI tutti sapevano del costo,TUTTI

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  11. Se, Se, Se, Se, Se, Se,Se…………………………..
    George

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  12. Se, Se, Se, Se, Se, Se,Se…………………………..
    George

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  13. Manca l’Avvocatooooo delle cause perse……………
    George

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  14. Manca l’Avvocatooooo delle cause perse……………
    George

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  15. Dai, zia, facce ride…………..
    George

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  16. Dai, zia, facce ride…………..
    George

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