Servizi Sociali. Sindacato ISA:"Il Dipartimento riveda la sua posizione"

Servizi Sociali. Sindacato ISA:”Il Dipartimento riveda la sua posizione”

Marco Celi

Servizi Sociali. Sindacato ISA:”Il Dipartimento riveda la sua posizione”

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sabato 27 Maggio 2017 - 07:39

Tornano alla carica i segretari provinciali dell'Intesa Sindacato Autonomo (ISA) Adronaco e De Maria sulla questione compartecipazione degli utenti disabili alla spesa per il servizio di assistenza, chiedendo al Dipartimento servizi sociali di rivedere la propria posizione in merito alle richieste ISEE fatte agli utenti.

"Gli utenti stanno vivendo un incubo senza precedenti, soprattutto per la richiesta delle somme retroattive e per le nuove quote da versare alla tesoreria comunale. L’utenza che fino a ieri era disinformata ed usufruiva a titolo gratuito del servizio, oggi si vede recapitare a domicilio delle raccomandate a firma del dirigente nelle quali si chiedono somme retroattive particolarmente esose con la dicitura che a mancato pagamento adiranno a vie legali". A spiegarlo, in un comunicato i segretari provinciali dell'ISA, Giovanni Andronaco e Caterina De Maria, che hanno intrapreso questa battaglia al fianco delle famiglie con persone con disabilità a carico che usufruiscono del servizio di assistenza domiciliare, a cui è stata chiesta una quota piuttosto esosa per la compartecipazione al servizio di assistenza a domicilio, anche in merito alle prestazioni ricevute in passato.

In particolare si chiede al Dipartimento delle politiche sociali di rivedere la sua posizione in merito alle richieste ISEE. Infatti su questo indicatore si basa la quota che ogni utente deve versare per usufruire del servizio. Il Dipartimento richiede che l'indicatore ISEE sia relativo all'intero nucleo familiare in cui risiede l'utente che richiede il servizio, ed è proprio questo il nodo della questione.

Infatti, il sindacato ISA, facendo riferimento alle sentenze dei T.A.R. di Catania, della Regione Marche e della Regione Lombardia, le quali decretano che la richiesta dell’ISEE ordinario debba tener conto solo ed esclusivamente della condizione economica del soggetto richiedente il servizio d’assistenza igienico sanitaria, come cita il Consiglio di Stato del 26/05/2016, reputano illegittima la richiesta del Dipartimento di un ISEE relativo all'intero nucleo familiare, inevitabilmente più alta rispetto a quella del singolo utente.

"Questo sindacato – continuano i segretari provinciali – comprende bene la situazione di criticità economica in cui versa il Comune e si aspettava un atteggiamento diverso da adottare nei confronti di questa tematica, perché la compartecipazione dell’utenza è lecita nella misura in cui le somme da corrispondere fossero state più basse ed allargate a tutti, in modo tale da garantire con efficienza un servizio che a conti fatti non graverebbe sul bilancio comunale in nessun modo".

L'utenza si è già rivolta a numerose associazioni che hanno consigliato loro di fare un ricalcolo dell'indicatore solo per il singolo utente, e di recapitarlo al Dipartimento. "In previsione del prossimo ed imminente affidamento della gara d’appalto del Servizio di Assistenza Domiciliare ai Portatori di Handicap – concludono Andronaco e De Maria – auspichiamo che sia fatta chiarezza e soprattutto che non ci siano amare sorprese ai danni di utenza e lavoratori".

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