Università screditata, Sel chiede al Rettore un'"intransigente opera di pulizia"

Università screditata, Sel chiede al Rettore un'”intransigente opera di pulizia”

Sara Faraci

Università screditata, Sel chiede al Rettore un'”intransigente opera di pulizia”

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martedì 08 Ottobre 2013 - 11:46

Pasquale Cannetti, presidente del "Circolo Sinistra e Libertà Pancrazio De Pasquale" di Messina, pone l'accento sulle conseguenze, in termini di discredito, causate all'Università di Messina dal recente scandalo e chiede al Rettore più severità contro logiche nepotiste

Eco dello choc causato dallo scandalo all’Università di Messina. L’accusa di grave inquinamento di un concorso per ricercatore in microbiologia e microbiologia chimica che ha portato agli arresti domiciliari del preside della facoltà di Farmacia, Giuseppe Bisignano, e del professore ordinario della stessa facoltà, Giuseppe Teti.

Una vicenda meschina che carica di pochezza e disvalore una delle più prestigiose istituzioni messinesi. Una storia i cui presunti protagonisti non spiccano certo per alta levatura morale e che ha permesso che ancora una volta sforzi e sacrifici di quella “manovalanza intellettuale” fossero macchiati e sviliti, annebbiati dalla polvere sollevata dalle macerie della vergogna.

Questo il messaggio lanciato da Pasquale Cannetti, presidente del “Circolo Sinistra Ecologia e Libertà Pancrazio De Pasquale” di Messina. L’offesa ricade – afferma Cannetti – sugli studenti che quotidianamente si dedicano alla ricerca e all’approfondimento, su quella parte della comunità accademica estranea alle politiche nepotistiche, alle logiche di favoritismi e indulgenze, ai clientelismi che prosperano in un ambiente chiuso, protetto dall’interno.

Il discredito si stende persino sull’operato del personale tecnico e inficia lavori e risultati conseguiti da ciascuna componente sino a portare alla malora l’intero settore. Una rotella impazzita che si sgancia dal suo meccanismo facendolo fallire.

A uscirne corrotta l’immagine dell’Università che certo non gode ad oggi di buona salute e che abbisogna di una globale riconfigurazione. Si bandisca la pratica del baronato – tuona il presidente indirizzando il suo appello al Magnifico Rettore – si aboliscano benefici immeritati, canali di preferenza per gli amici e per gli amici degli amici – prosegue. Si provveda a “un’opera intransigente di pulizia”, imparziale quanto giusta che estirpi alla radice un fenomeno patologico che ammala l’intero sistema. (Sara Faraci)

Un commento

  1. puzza di bruciato 8 Ottobre 2013 19:40

    Si campa cavallo… Se non viene report la citta’ restera’ sempre stretta nella morsa di un ragno invisibile (logge caste trafficanti e traffichini) e terribilmente potente.

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