8 marzo, il Cirs mette in rete le donne per le donne, tavola rotonda al Comune

8 marzo, il Cirs mette in rete le donne per le donne, tavola rotonda al Comune

8 marzo, il Cirs mette in rete le donne per le donne, tavola rotonda al Comune

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martedì 06 Marzo 2018 - 23:39

La onlus di Maria Celeste Celi chiama a raccolta chi si occupa di donne per scrivere un manifesto su emancipazione rinnegata, femminismo, femminilità e valorizzazione delle differenze. L'obiettivo è consolidare la rete di professionalità al servizio delle donne

Per le donne, contro le mimose. E’ questo lo spirito con cui il Cirs ha organizzato, per l’8 marzo, l’incontro tra tutti coloro che si occupano e si preoccupano delle donne. Un appuntamento diventato ormai consueto, la tavola rotonda convocata dalla Onlus presieduta da Maria Celeste Celi, per mettere a confronto operatori del terzo settore, professionisti, giornalisti, rappresentanti delle istituzioni e intellettuali, che si tiene il giorno della festa della donna per allontanare la pura celebrazione ed arrivare invece ad un risultato concreto, che è quello di creare e consolidare la rete di soggetti che si occupano di emancipazione rinnegata, femminismo, femminilità e valorizzazione delle differenze.

Il focus, quest’anno, è sulle “Donne in rete” e avrà il contributo di Luisa Barbaro Anna Maria Biondi, Daniela Bonazinga, Rosaria Brancato, Tiziana Caruso, Lucia Tarro Celi, Maria Celeste Celi, Carmen Currò, Francesca Deodato, Lucy Fenech, Cettina La Torre, Giusi Luvarà, Mirella Miroddi, Aurora Notarianni, Elisabetta Reale, Antonella Russo, Alessandra Serio, Anna Tarantino. Coordina la giornalista Graziella Lombardo.

L'appuntamento è nella Sala Ovale di Palazzo Zanca alle 12 di giovedì prossimo.

“La data dell’8 marzo rappresenta in qualche modo una sfida perché il rischio che venga associata a festini e mimose è alto ma non si può per snobbismo ignorarla e non provare invece a riempirla di contenuti – scrive il Cirs – Di questi tempi si ha infatti come la sensazione che parlare di femminismo sembri a tanti qualcosa di superato, di nostalgico, come se oggi non ce ne fosse più bisogno perché sostituito dalla parola parità di genere. Invece occorrerebbe rivendicare di nuovo questa parola e riutilizzarla con orgoglio.”

L’argomento del confronto è vasto. Dalle politiche economiche ai piani antiviolenza dove ci si divide fra chi invoca la repressione, chi punta sulla prevenzione, chi parla di educazione al rispetto dei generi già nelle scuole.

Il Cirs pensa che in questa occasione è opportuno però restringere il campo e focalizzare l’attenzione su qualcosa che si può fare da subito. Come, per esempio, evitare che anche le leggi fatte per agevolare le presenze femminili in politica vengano strumentalizzate e usate per rafforzare posizioni di potere utilizzate dagli uomini a loro uso e consumo.

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