Consiglio dell'Ordine, la carica dei 52 candidati

Consiglio dell’Ordine, la carica dei 52 candidati

Alessandra Serio

Consiglio dell’Ordine, la carica dei 52 candidati

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venerdì 14 Giugno 2019 - 07:30

Isabella Barone e Vicenzo Ciraolo si sfidano con 20 candidati "amici" ciascuno a supporto. Dieci gli indipendenti. Ma il 18 giugno tutto potrebbe cambiare.

Due big indicati da due gruppi di colleghi come possibili presidenti, 10 “indipendenti” che da oggi saranno “corteggiati” e che decideranno se avvicinarsi a l’uno o l’altro gruppo o se correranno da soli fino al giorno del voto.

Sono ben 52 gli avvocati candidati al Consiglio dell’Ordine di Messina, da ieri ufficialmente in campagna elettorale per 21 posti. Si vota il prossimo 27, 28 e 29 giugno e ognuno potrà esprimere al massimo 14 preferenze, compresa la quota di genere: cinque devono essere donne, pena l’annullamento del voto. Le candidature sono singole, non si presentalo liste, ma ovviamente intorno ai papabili presidenti, l’uscente Vincenzo Ciraolo e Isabella Barone, si sono raccolti il grosso di due schieramenti.

Proprio il nuovo sistema elettorale, a cominciare dal fatto che le preferenze esprimibili sono un numero limitato rispetto ai posti da coprire, contribuisce ad inasprire il clima, insieme alla circostanza che di fatto gli avvocati messinesi sono in campagna elettorale da gennaio scorso, quando cioè avrebbero dovuto tenersi le elezioni, slittate per l’ormai noto problema del doppio mandato.

E sempre sul doppio mandato il clima si è arroventato ancora di più negli ultimi giorni, e i toni si sono alzati parecchio, a pochi giorni dal voto.

Tra i 52 nomi in corsa ci sono molti uscenti, compreso com’è noto quelli gravati dal limite del doppio mandato, e che quindi attendono il verdetto della Corte Costituzionale, il 18 giugno, per sapere se saranno proclamabili, nel caso venissero eletti. Poi tanti rappresentanti del vasto mondo dell’associazionismo forense, rappresentanti di illustri studi, infine qualche new entry assoluta che ha deciso di buttarsi soltanto negli ultimi giorni. C’è anche un consigliere comunale, Massimo Rizzo, vicino ad Isabella Barone.

Alcuni hanno invece fatto un passo indietro. Come Paolo Vermiglio, che molti avrebbero voluto nuovo presidente e che ha deciso di fare un passo indietro quando è entrata in vigore la norma sul doppio mandato, indicando Isabella Barone.

Hanno scelto di non candidarsi nuovamente, pur potendolo fare, i consiglieri uscenti Simona Mazzei e Mara Carrabba. Entrambe hanno contribuito, in questi cinque anni, a espletare i compiti loro assegnati senza risparmiarsi.

Tra le new entry i cui nomi non erano stati fatti a gennaio c’è ad esempio il penalista Pietro Venuti. “Per me è una novità assoluta, ho deciso concretamente di impegnarmi soltanto negli ultimi giorni perché voglio dare il mio contributo”. Impossibile non commentare gli scontri recenti: “Senza entrare nel merito della questione – dice Venuti – certamente non è bello quello cui stiamo assistendo”.

Anche Daniela Chillè, tra i candidati vicini a Vincenzo Ciraolo, pensa che i toni debbano abbassarsi. “Auspico che qualunque sia il risultato, archiviata la parentesi elettorale si possa trovare una unità di intenti che permetta al nuovo consiglio di lavorare serenamente per il bene della categoria”, commenta. La Chillè è entrata in Consiglio a marzo scorso, quando Giovanni Arena è andato al Nazionale, subentrando come prima dei non eletti. E da allora ha lavorato al fianco di Nunzio Cammaroto, delegato per l’Ordine ai pareri, anche lui ricandidatosi e vicino a Ciraolo. “Da quando sono entrata, ho cominciato subito a lavorare a pieno ritmo e mi è sembrato naturale continuare l’esperienza e dare un contributo”.

Del gruppo che si è espresso per la riconferma del presidente uscente ci sono anche gli uscenti Giuseppe Vadalà Bertini, Giovanni Villari, Domenico Santoro, Maria Isabella Celeste; poi Aurora Notarianni, Tiziana Arcoraci, Antonio Cappuccio, Antonio Centorrino, Antonio Tesoro, Maria Flavia Timbro, Antonio De Matteis, Giovanni Giacoppo, Carla Grillo, Micaela Miceli, Vincent Molina, Nicola Nastasi, Maria Pagano, Felice Panebianco, Giuseppe Valentino.

Intorno ad Isabella Barone e Massimo Rizzo si sono invece stretti gli uscenti Elena Florio, Antonello Garufi, Alessia Giorgianni, il presidente dell’Aiga Giuseppe Irrera e i predecessori Simona Frida Giuffrida e Nino De Francesco, Claudia Vita, Angelo Crimi, Daniela Garufi, Assunta Lombardo, Francesco Ferraù, Natale Arena, Alessandro Billè, Alessandra Franza, Fortunato Strangi, Giuseppe Minissale, Luigi Mobilia, Nunzio Rosso, Michele Minissale.

Per il momento corrono “in solitaria”, oltre Venuti, Luigi Giacobbe, Maurizio Cacace, Rosa Nastasi, Patrizia De Luca, Sergio Rizzo, Saverio Antonio Arena, Pasquale Gazzara e Anna De Luca.

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