Il giallo della lettera di Signorino al Ministero. Nuovo stop per il bilancio di previsione 2015

Il giallo della lettera di Signorino al Ministero. Nuovo stop per il bilancio di previsione 2015

Danila La Torre

Il giallo della lettera di Signorino al Ministero. Nuovo stop per il bilancio di previsione 2015

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lunedì 22 Febbraio 2016 - 23:38

Si registra un nuovo stop nell’iter di formazione del previsionale. Il Collegio dei revisori dei conti è ancora alle prese con il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, ma mancano all’appello i dati di cinque Dipartimenti

C’è un giallo che avvolge in questo momento il Comune di Messina e riguarda la lettera che l’assessore al bilancio , Guido Signorino, ha mandato nei giorni scorsi al Ministero dell’Interno. Tutti- dentro Palazzo Zanca – sono a conoscenza dell’esistenza della missiva inviata a Roma avente per oggetto il piano di riequilibrio; tutti ne parlano, ma nessuno ne conosce il contenuto.

Sino ad oggi, infatti, il vice-sindaco non ha ritenuto opportuno fornire informazioni ufficiali al Consiglio Comunale e a parte le confidenze fatte al consigliere Santalco (vedi qui) , il contenuto di quella lettera resta top secret.

Eppure, la procedura di riequilibrio – attraverso cui il Comune di Messina intende portare in riva allo Stretto le risorse messe a disposizione dal Governo nel Fondo di Rotazione nazionale per aiutare i Comuni a scongiurare il dissesto – non è esattamente un affare privato tra la commissione ministeriale e Signorino. Il consiglio Comunale non è certo un osservatore esterno o disinteressato, ma al contrario è parte in causa, perché è dall’Aula consiliare che è passata, per essere approvata, la manovra finanziaria decennale il 2 settembre del 2014 ed è sempre lì che è tornata il 28 febbraio del 2015 nella sua versione rimodulata.

Il Civico Consesso avrebbe tutto il diritto di sapere cosa c’è scritto in quella lettera, che invece da giorni è chiusa a chiave in un cassetto nella stanza del vice-sindaco.

Al momento, l’’assessore Signorino ha ignorato anche la richiesta di chiarimenti, tramessa pochi giorni fa dalla presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile, sul mancato invio agli Uffici della Presidenza della delibera che dovrebbe contenere la nuova rimodulazione del Piano, che la giunta si era impegnata a predisporre già a novembre scorso. Sebbene la massima rappresentante del Civico Consesso abbia chiesto al sindaco Renato Accorinti e al suo vice di rispondere con «cortese urgenza», nessuna riposta è ancora pervenuta. Il mistero, dunque, si infittisce . Intanto, i giorni passano ed i problemi del Comune aumentano.

E a proposito di problemi , si registra un nuovo stop nell’iter di formazione del bilancio di previsione 2015. Il Collegio dei revisori dei conti è ancora alle prese con il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, che per la cronaca andava già fatto in sede di approvazione del conto consuntivo 2014. Dopo un primo intoppo, causato all’invio ai revisori della determina riepilogativa della Ragioneria senza le singole deteremine dei vari Dipartimenti, il nuovo ostacolo è rappresentato dall’assenza delle determine di cinque Dipartimenti. Il controllo e la verifica dei dati sui residui attivi e passivi sono attualmente fermi. Il presidente Dario Zaccone e gli altri due revisori ,Federico Basile e Giuseppe Zingales ,non sono ancora nelle condizioni di ultimare il loro lavoro: il parere sul provvedimento sul riaccertamento è quindi in stand by e l’iter che dovrebbe portare all’approvazione da parte della giunta dello schema di bilancio bloccato.

L’impasse sul documento economico –finanziario sta paralizzando o la vita ammnistrativa dell’ente e sebbene l’amministrazione Accorinti preferisca fare finta di niente, “distribuendo” pillole di ottimismo, che per molti hanno un sapore amaro, senza bilancio di previsione la situazione è drammatica e le possibilità di azione ridotte al lumicino . Il Comune di Messina è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. A dispetto della finta quiete che propinano gli amministratori di Palazzo Zanca.

Danila La Torre

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