Il segretario regionale dell’Orsa chiarisce la posizione del sindacato in merito ai temi caldi sulla vertenza Stretto. Un invito alle istituzioni ad affermare ufficialmente che i progetti attuali non sono condivisi dal territorio e vanno ridiscussi
L’occasione era il passaggio in città dell’assessore ai Trasporti, Giovanni Pizzo, nel corso dell’iniziativa “Scusate il ritardo” (vedi primo correlato). Il confronto è stato a tratti acceso ma è servito a chiarire le rispettive posizioni. L’Orsa ha consegnato la proposta avanzata dal Movimento Popolare 14 febbraio (vedi secondo correlato), pregando di portarla direttamente al ministro Lupi. Nel corso dell’incontro romano, però, si è parlato più di contratto di servizio, altro argomento importantissimo, che di continuità territoriale.
“Se i treni verranno soppressi come previsto – afferma Massaro -, sarà la Regione a dover pagare per ripristinarli perché prima di essere a lunga percorrenza sono treni regionali. Abbiamo spiegato chiaramente che la vicenda non ha nulla a che vedere con Metromare, quella riguarda i diritti dei pendolari, anch’essi da salvaguardare. Ma una cosa non deve escludere l’altra. Non chiediamo che, per forza, tutto resti così com’è. Anzi, si può cominciare con il progetto che abbiamo presentato, con materiale ferroviario già esistente”.
Poi il chiarimento sui temi caldi della continuità territoriale. “Ci dicono che il progetto di Rfi è bloccato ma noi ribadiamo che non è così – prosegue il segretario dell’Orsa -. Il 2 febbraio siamo stati convocati a Roma e ci è stato presentato un piano ufficiale di dismissione, che a tutt’oggi è tale visto che non c’è stata nessuna smentita da parte di Fs. Se veramente c’è l’intenzione di fermare tutto, ci chiamino di nuovo per dirci che, a seguito degli incontri col Ministero, la discussione riparte da zero. Questa è la nostra richiesta. A quel punto termineremo le manifestazioni e passeremo alla nuova fase di dialogo. Ma fin quando avremo questa spada di Damocle sulla testa…”.
Uno spiraglio, infine, arriva dalle parole di Lupi. “Abbiamo gradito ciò che ha detto il ministro in merito alla condivisione del progetto – conclude Massaro -. Ha dichiarato che se anche uno solo degli enti locali coinvolti dovesse dire che il piano non va bene allora verrà fermato. Per questo abbiamo invitato le istituzioni a protestare ufficialmente”.
(Marco Ipsale)
massaro, vuol dire che l’utenza non è più quella di una volta, messina è ferma agli anni 60 dopo la pacchia delle regalie varie; adesso ne paga le conseguenze
massaro, vuol dire che l’utenza non è più quella di una volta, messina è ferma agli anni 60 dopo la pacchia delle regalie varie; adesso ne paga le conseguenze