“Spariti” i fondi Metromare. L’Orsa: “Fronte comune tra Regioni Sicilia e Calabria”

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“Spariti” i fondi Metromare. L’Orsa: “Fronte comune tra Regioni Sicilia e Calabria”

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lunedì 28 Gennaio 2013 - 09:39

Il sindacato auspica un intervento deciso della Politica per pretendere che “le risorse statali già approvate e misteriosamente svanite siano destinate al traghettamento veloce pendolare procedendo in tempi brevi all'emissione del nuovo bando di gara”

Il servizio di attraversamento marittimo dello Stretto svolto dal consorzio Metromare potrebbe fermarsi il prossimo 27 giugno, mettendo a rischio l’unico collegamento pendolare veloce di cui fruiscono oltre 5 milioni di passeggeri l’anno e l’occupazione di 40 lavoratori marittimi delle società Bluferries ed Ustica Lines.

“Già lo scorso mese di novembre lanciammo l’allarme – dichiarano Mariano Massaro, segretario regionale Orsa Sicilia, Michele Barresi, responsabile Orsa trasporti Messina e Nino D’Orazio, responsabile Orsa Navigazione – denunciando la mancanza di risorse destinate al rinnovo del bando di gara del servizio Metromare in scadenza il prossimo 27 giugno 2013.

Successivamente l’approvazione di un emendamento, presentato in merito dal deputato Vincenzo Garofalo, permise di garantire le risorse finanziarie necessarie per la continuità del servizio marittimo pendolare sullo Stretto anche nel triennio 2013/2016 individuandole in un fondo destinato al trasporto pubblico locale.

“Il Ministero, su sollecitazione della Regione Calabria, ha confermato -continuano Massaro, Barresi e D’Orazio – che tali risorse, seppur deliberate, non sono più disponibili perché inspiegabilmente dirottate altrove dal Governo. Ad oggi non vi e’ pertanto la copertura economica ne’ per indire il nuovo bando di gara per il servizio Metromare che, allo stato dei fatti, cesserà il prossimo 27 giugno né per una proroga del servizio al 31 dicembre come richiesto già dalla Regione Calabria”.

Il precedente bando di gara aggiudicato dal Consorzio Metromare – realizzato tra le società Bluferries e Ustica Lines – garantiva il servizio per il triennio 2010/13 con un ammontare complessivo di 25 milioni di euro.

“In più occasioni abbiamo evidenziato – continua l’Or.SA – che il servizio svolto, in termini quantitativi, non era adeguato alle esigenze dell’area dello Stretto e che le risorse stanziate erano insufficienti a garantire un numero adeguato di corse navali tra le due sponde ed ha determinato il fallimento del collegamento con l’aeroporto di Reggio Calabria. La sola Bluferries infatti, che partecipa al 40% nel Consorzio Metromare, chiude il bilancio 2012 con una perdita netta di 600 mila euro, passivo destinato ad aumentare per le recenti modifiche legislative varate dal governo Monti in materia di sgravi fiscali sul noleggio dei mezzi navali”.

“Auspichiamo un intervento incisivo della Politica e del nuovo assessore regionale ai trasporti Nino Bartolotta, si faccia fronte comune tra le Regioni Sicilia e Calabria – continuano Massaro, Barresi e D’Orazio – affinché si garantisca la continuità territoriale sullo Stretto, pretendendo che le risorse statali già approvate e misteriosamente svanite siano destinate al traghettamento veloce pendolare procedendo in tempi brevi all’emissione del bando di gara necessario a dare continuità al servizio oggi svolto da Metromare”.

“Il Governo non può, come vorrebbe fare, scaricare gli oneri del traghettamento interamente sulle Regioni Sicilia e Calabria penalizzando ulteriormente aree già fortemente depresse, il tutto in spregio al diritto costituzionale alla continuità territoriale e ad un servizio pubblico di carattere sociale – concluodono Massaro, Barresi e D’Orazio -. Auspichiamo che la Regione Sicilia intervenga anche presso il ministero della coesione territoriale per reclamare pari opportunità e pari trattamento rispetto alle altre regioni d’Italia”.

3 commenti

  1. Come sostengo da tempo . Risorse non arrivano dalle nostre parti. Puoi di volta in volta elemosinare qualcosina, puoi metterti in mostra e rivendicare quanto ti pare, ma “picciuli” ne arriverranno sempre meno anche se si spera che “salgano” i propri “compari” di partito senza capire che il programma del ” rigore” e’ stato gia scritto da altri e inserito “nottetempo” in costituzione col,patto di stabilita. La straordinaria macchina da guerra colonizzatrice Nordcentrica e’ inarrestabile e i coloni sono costretti a calare la testa spesso senza rendersene conto e lamentandosi vanamente. L’unica struttura che avrebbe dirottato risorse certe ed ingenti era affidata alla realizzazione del PONTE. Ma il miope masochismo ideologico EGOISTICO dei miei concittadini non lo capisce. W il referendum per un PONTE eco sostenibile e PROGRESSISTA. PERCHE’ iIL SINDACATO E’ CONTRARIO AL PONTE che darebbe lavoro sviluppo ed unisce i popoli ? E’ schiavo della praganda di partito che ha deciso che si devono consentire le opere inutili al Nord (tav ,expo…) e NON realizzare l’unica opera veramente utile e NECESSARIA al Sud: IL PONTE Si offre il fianco cosi a Grillo per chiedere ai sindacati tutti di andarsene a casa a..lavorare

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  2. il ponte non lo vogliono, ma nel frattempo non c’è altro, terzo mondo, ma a molti buddaci piace così

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  3. Ma perché tutto deve essere sostenuto dai finanzimenti statali ????????

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