Geologia forense: quando lo studio del terreno aiuta le indagini giudiziarie

Geologia forense: quando lo studio del terreno aiuta le indagini giudiziarie

Marco Celi

Geologia forense: quando lo studio del terreno aiuta le indagini giudiziarie

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sabato 13 Maggio 2017 - 00:30

Più di 80, tra membri delle Forze dell'ordine e magistrati, le persone che hanno partecipato ieri al convegno di Geologia forense, per un aggiornamento sulle tecniche di questa disciplina.

Uno strano connubio quello tra geoscienze, legge ed indagini investigative, presente nel corso di aggiornamento sulla Geologia forense, svoltosi ieri presso l'Aula Magna della Corte d'Appello del Tribunale di Messina. Il corso, organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura, Corte d’Appello e Università, ha avuto come obbiettivo quello di fornire un aggiornamento sui principi e le tecniche scientifiche su cui si basa la Geologia Forense, settore delle scienze forensi nato oltre un secolo fa.

Partendo da importanti casi giudiziari svolti in varie parti del mondo, il corso ha affrontato l’approccio con cui il geologo forense reperta la scena del crimine, sceglie le tecniche analitiche più appropriate da svolgere sulle evidenze fisiche repertate e individua le prospezioni geofisiche più idonee al fine di indagare i caratteri del sottosuolo, per evidenziare la presenza di sostanze inquinanti o di cadaveri ed oggetti sepolti, correlati a un evento delittuoso.

Tra i numerosi relatori del corso anche l’unico geologo forense delle Forze dell’ordine italiane, Leonardo Nuccetelli della Polizia scientifica di Roma, che ha illustrato le tecniche all’avanguardia per la ricerca di tutto ciò che potrebbe essere stato occultato nel sottosuolo, ad esempio rifugi di latitanti o cadaveri sepolti.

Al corso hanno preso parte circa 80 tra gli appartenenti alle Forze dell’ordine provenienti da varie parti d’Italia, da Catania fino a Grosseto. Erano presenti il nucleo operativo dei Ris Carabinieri, la Forestale, l’Esercito, la Sezione anticrimine e la Polizia scientifica di Messina, Catania e Roma.

L'evento si è concluso delineando il quadro delle attività svolte in questo ambito dalle Forze dell’Ordine ed Istituti di vari Paesi e invitando a un serie di riflessioni con l’auspicio che, viste le potenzialità della geologia forense nella risoluzione di casi giudiziari riguardanti crimini contro la persona, il patrimonio e i reati ambientali, possa esserci in futuro un maggiore numero di reati gravi o di casi di occultamento clandestino, risolto grazie a una maggiore sinergia tra Autorità inquirenti, Forze dell’Ordine ed esperti in geoscienze forensi.

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