Covid e scuola a Messina, il Comune ancora a caccia di aule. Via ai lavori per 800 mila euro

Covid e scuola a Messina, il Comune ancora a caccia di aule. Via ai lavori per 800 mila euro

Emanuela Giorgianni

Covid e scuola a Messina, il Comune ancora a caccia di aule. Via ai lavori per 800 mila euro

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sabato 22 Agosto 2020 - 07:45

Ripartenza della scuola. Prorogato l’avviso pubblico del Comune per la ricerca dei locali, partiti gli interventi con il finanziamento del Miur.

Settembre si avvicina ma non si è ancora conclusa la caccia alle aule del Comune di Messina. L’emergenza Covid impone nuove misure di sicurezza per tornare tra i banchi, prima fra tutti il distanziamento sociale

Le scuole possono accogliere un numero dimezzato di alunni, 60 metri quadrati per 25 studenti. Spazi così ampi e che rispettino le normative non sono facili da trovare per gli Istituti messinesi, vanno svolti interventi in 108 plessi e mancano 100 aule, ma il Comune non si arrende e sta intervenendo da mesi, ormai, per risolvere ogni criticità.

800 mila euro del Pon

Il Comune è beneficiario di un finanziamento, per un importo complessivo di € 800.000,00, nell’ambito del Pon, il Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento”.

La cifra è destinata, come specifica l’avviso del Miur, ad “Interventi di riqualificazione degli edifici scolastici(efficientamento energetico, sicurezza, attrattività e innovatività, accessibilità, impianti sportivi, connettività), anche per facilitare l’accessibilità delle persone con disabilità”.

Lavori di sanificazione e di manutenzione per adeguare le aule alle nuove normative, con forniture di arredi e attrezzature scolastiche idonei a favorire il necessario distanziamento tra gli studenti, i famosi banchi monoposto, che garantiscano la distanza tra «le rime buccali», cioè tra le bocche e dunque le teste degli studenti.

Gli interventi del Comune

Le opere devono essere completate e rendicontate non oltre il 31 dicembre 2020, con la trasmissione degli atti finali e della documentazione relativa alla rendicontazione della spesa.

Per questo il Comune si è subito mobilitato e ha predisposto 10 Schede progettuali sintetiche dei lavori, che raggruppano i plessi scolastici di pertinenza di ciascun Istituto Comprensivo (22 in tutto il patrimonio scolastico comunale), in modo da poter gestire gli appalti con 10 lotti funzionali di intervento.

L’importo complessivo, previsto per ciascuna Scheda progettuale sintetica dei lavori, è di € 80.000,00 comprese somme a disposizione, per un totale complessivo finanziato di € 800.000,00.

Così da poter avviare urgentemente i lavori, terminarli entro la data prescritta e permettere agli studenti un ritorno a scuola in presenza e sicurezza.

La proroga dell’avviso pubblico

Ma questo non basta, non tutti gli Istituti possono contare sulla riqualificazione dei propri ambienti, hanno bisogno di locali del tutto nuovi. Da qui parte la ormai lunga caccia alle aule.

Per far fronte a tale problematica, il Comune aveva pubblicato, infatti, un avviso per il reperimento di locali aggiuntivi da assegnare alle istituzioni scolastiche che ne fanno richiesta.

L’intento del Comune è quello di svolgere un’indagine di mercato per individuare strutture idonee a svolgere attività scolastica nella zona sud, centro e nord della città.

La data di scadenza dell’avviso era il 18 agosto, entro le ore 12,00 gli interessati dovevano far pervenire l’offerta in plico sigillato e controfirmato sui lembi di chiusura.

Circa una decina soltanto le proposte, i cui requisiti tecnici e l’idoneità dell’immobile stanno venendo verificati, previo sopralluogo, dai Dipartimenti competenti per materia.

Troppo poche. Per questo, al fine di consentire la più ampia partecipazione possibile, il termine di scadenza viene posticipato alla data del 28/08/2020 ore 12,00.

Con l’augurio che la riapertura dell’avviso possa garantire un’effettiva ripartenza.

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3 commenti

  1. Perché non prendere in considerazione quegli istituti come il Don Bosco

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  2. Non solo anche altri istituti privati che ormai non hanno più classi. Dalla zona nord alla zona sud.. Ma evidentemente a parte proclami vari, nessun comitato genitori o associazioni varie ha dimostrato un interesse vero e reale per la ripresa della scuola. Fa comodo così. E il divario tra nord e sud aumenta. Roba da matti..

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  3. Gli Istituti privati, tipo il Don Bosco, non hanno accettato la proposta fatta di mettere a disposizione le loro aule. Preferiscono rinunciare ai soldi

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