Covid, ecco perché la Sicilia resta arancione. Vaccini a rilento e i dati non migliorano

Covid, ecco perché la Sicilia resta arancione. Vaccini a rilento e i dati non migliorano

Marco Ipsale

Covid, ecco perché la Sicilia resta arancione. Vaccini a rilento e i dati non migliorano

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giovedì 22 Aprile 2021 - 09:57

Su base nazionale in calo contagi e ricoveri, in Sicilia no. E siamo la terz'ultima regione per dosi somministrate rispetto a quelle disponibili

Da lunedì undici regioni italiane potrebbero transitare in zona gialla. Tra queste non c’è la Sicilia, che resterà arancione. Mentre i dati nazionali sono in lieve ma costante miglioramento, in Sicilia la curva dei contagi non accenna a diminuire, anzi è in salita da ben otto settimane e quella in corso potrebbe essere la nona, anche se non sono stati raggiunti i picchi di gennaio.

Positivi sui molecolari: in Italia il 7 %, in Sicilia il 13 %

Alcuni numeri. Tra i 1.200 e i 1.300 nuovi contagi giornalieri, una media del 13 % rispetto ai tamponi molecolari mentre quella nazionale non supera il 7 %. Gli attuali positivi sono 25.188, quasi il doppio rispetto ai 13.522 dell’11 marzo, anche se si resta lontani dal picco del 24 gennaio (47.654). Male anche sul fronte dei ricoveri: oggi sono 1.456 (il 12 marzo erano 772) di cui 182 in rianimazione (il 14 marzo erano 100). E un calo, neppure minimo, ancora non si vede.

I dati non calano in Sicilia, ma nelle altre regioni sì

Il calo c’è invece su base nazionale. Gli attuali positivi sono 475.635, mentre il 5 aprile erano 570.096. Il 19 febbraio erano 382.448, ma una diminuzione di quasi 100mila unità in soli sedici giorni fa ben sperare. Idem per i ricoveri: sono 25.860, il 6 aprile erano 33.080, il 20 febbraio 19.788. Tra questi, 3.076 in rianimazione, il 6 aprile erano 3.743, il 17 febbraio 2.043.

Ricoveri a Messina

In provincia di Messina i ricoverati sono 75, di cui 42 al Policlinico, 19 al Papardo, 9 a Barcellona e 5 al Piemonte. 31 su 75 sono in rianimazione: 19 al Policlinico, 8 al Piemonte e 4 al Papardo. Dati altalenanti se si considera che i ricoverati erano 100 il 22 febbraio, 42 il 21 marzo, 85 l’11 aprile, 75 oggi. Così anche in rianimazione, c’erano 38 persone il 27 gennaio, 9 il 21 marzo, 31 oggi.

Vaccini. Sicilia terz’ultima per dosi somministrate rispetto alle disponibili

Necessaria un’accelerazione sul fronte dei vaccini. Ad oggi, in Italia, ne sono stati somministrati 16 milioni 271mila 272, di cui 11 milioni 497mila 656 prime dosi e 4 milioni 773mila 616 seconde dosi.

In Sicilia somministrate 1 milione 178mila 966 dosi su 1 milione 518mila 295 disponibili, il 77.7 %, ben cinque punti sotto la media nazionale. Solo due regioni, Basilicata (77.5 %) e Calabria (72.4 %), hanno una percentuale inferiore.

Vaccini a Messina, la diffidenza su Astrazeneca

Su quasi 1 milione e 200mila dosi, 142mila sono state somministrate in provincia di Messina, circa il 12 %. Il Messinese conta poco più di 600mila abitanti, il 13 % della Regione. Si viaggia al ritmo di circa 2.300 vaccini al giorno, troppo pochi rispetto alle necessità. Subito dopo Pasqua si era superata quota 2.500, poi il calo, soprattutto nei fine settimana (qui i dati della Fiera).

Il vaccino più somministrato finora è Pfizer, quello meno Moderna. Pesa la diffidenza su Astrazeneca. Nello scorso fine settimana, grazie alla possibilità di vaccinarsi senza prenotazione, per gli ultra 60enni, in Sicilia sono state somministrate 26mila dosi Astrazeneca, ma solo 1.300 di queste in provincia di Messina. Da oggi a domenica l’iniziativa si ripete ed è importante perché ci sono in giacenza ampie scorte di siero anglosvedese, che protegge totalmente dalla malattia grave. Nel centro vaccinale della Fiera di Messina, lunedì sono state somministrate 507 dosi, martedì 448 e mercoledì 471, per un totale di 1.426 in tre giorni, quasi tutte Pfizer. Solo 50 Astrazeneca e 31 Moderna.

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2 commenti

  1. Bello complimenti, un bello spot pubblicitario pro vaccini.
    Non vorrei rovinare tutto dicendo che con solo il 22% di posti letto occupati in terapia contro il 34% della medi nazionale la Sicilia è una delle regioni messe meglio.

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  2. Ma com’è che quando il governo era diverso, con similari indici di contagi e ricoveri, il nostro sindaco sbraitava a più non posso e chiudeva arbitrariamente le scuole (con tutti i danni annessi)…. adesso che al governo c’è il minestrone degli “amicicci”, scuole aperte in barba ai contagi ed ai problemi.
    Sono anche sicuro che in estate “miracolosamente” non ci sarà più covid, ma solo tanti autovelox taroccati per ingrassare le casse comunali (?).
    Ah…che belle mIssina….

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