I sindacati presentano un esposto in Procura: «Dalla Regione comportamento ambiguo»

I sindacati presentano un esposto in Procura: «Dalla Regione comportamento ambiguo»

I sindacati presentano un esposto in Procura: «Dalla Regione comportamento ambiguo»

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lunedì 30 Maggio 2011 - 07:38

Per Ugl,Orsa e Cub disparità di trattamento con le azienda private: «Pronta ad esplodere la rabbia dei 629 dipendenti che attendono ancora il pagamento delle mensilità arretrate»

Una situazione ancor più terribile di quando non la si possa immaginare che nei prossimi giorni rischia di far scatenare la rabbia dei dipendente già sul piede di guerra. Una descrizione che,considerando il panorama delle vertenze messinesi, potrebbe corrispondere a diverse realtà aziendali, ma che in questo caso si riferisce all’azienda di pubblico trasporto. Ai tanti documenti giù prodotti negli ultimi mesi, per non dire anni, dalle organizzazioni sindacali, se ne aggiunge oggi un ennesimo, a firme dei rappresentanti sindacali di OrSa, Ugl e Cub. Non si tratta però di una “carta” qualsiasi, ma di un esposto che i segretari Sergio Crisafulli, Carmelo Altadonna e Francesco Urdì, hanno presentato in Procura per denunciare un «comportamento ambiguo tenuto dai Dirigenti e Funzionari Servizio 1 del Dipartimento Trasporti, che sta causando un ulteriore e drammatico “strangolamento” economico dell’Atm di mesi,nonché un pericoloso allarme sociale dovuto alla mancata erogazione degli stipendi per i 629 dipendenti dell’azienda che ad oggi nonostante tutto garantiscono un già precario servizio di trasporto pubblico locale su gomma e su ferro (tranvia), oltre al servizio di gestione della sosta».

Una denuncia ben circostanziata che nei prossimi giorni, affermano i sindacati, rischierà di far esplodere la rabbia dei dipendenti che stanno preparando «azione di protesta clamorose». L’analisi parte dall’eccedenza delle some erogati per gli anni 2008/2009 per il chilo L’eccedenza delle somme erogate per gli anni 2008/2009 e stata riscontrata dal Dipartimento dall’esame consuntivo chilometrico presentato dall’azienda «che con onestà e coerenza ha correttamente riportato i dati reali delle percorrenze effettuate. Nel medesimo periodo nessun controllo è stato programmato dal Dipartimento per verificare la correttezza dei dati chilometrici forniti dalle aziende private su cui si nutrono seri dubbi sull’esercizio delle autolinee extraurbane». I sindacati intendono inoltre sapere perché la Regione, diversamente da quando accaduto lo scorso anno, il Dipartimento non abbia accolto la richiesta di una rateizzazione del pagamento delle somme erogate per il 2008-2009, considerando poi il fatto che la regione, a propria volta, dimentica un altro importante aspetto: e cioè di «essere debitore delle ulteriori somme già erogate dallo Stato per finanziare il maggior costo sostenuto dall’Atm per gli aumenti previsti dal Ccnl, indebitamente utilizzati dalla Regione per fini diversi e debitore, per il 2008 e il 2009, delle percorrenze chilometriche della tranvia mai corrisposte per l’importo di circa 3 milioni, oltre che debitore dei contributi riguardanti sempre le percorrenze chilometriche della tranvia dall’attivazione dell’aprile 2003 al 31 dicembre 2007». Ciò alla luce di quanto stabilito dall’art 10 della legge regionale 68/83 che prevede che”….il contributo di esercizio ….viene erogato a rate trimestrali anticipate.. L’eccedenza risultante tra il contributo corrisposto e quello determinato a consuntivo per lo stesso anno è considerato acconto per l’anno successivo…. Le eventuali perdite o disavanzi non coperti dai contributi regionali…. Restano a carico dei soggetti erogatori dei servizi di trasporto.”

Per i sindacalisti, dunque, è necessario che la Regione sospenda il pagamento delle somme relative al chilometraggio del 2009 in un’unica soluzione, accordando dunque la possibilità di una rateizzazione, ma soprattutto inizi a corrispondere, l’erogazione del primo trimestre delle somme dovute come «già avvenuto per tutte le aziende con l’eccezione dell’Atm». Questa per i rappresentanti sindacali è l’unica soluzione che permetterà di evitare la completa paralisi del servizio, ma al tempo stesso è l’aspetto più “ombroso” dell’atteggiamento assunto dal Dipartimento Regionale, su cui si chiede che la Procura faccia chiarezza.

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