Regione, l'assessore Bartolotta presenta le dimissioni, Crocetta le respinge

Regione, l’assessore Bartolotta presenta le dimissioni, Crocetta le respinge

Regione, l’assessore Bartolotta presenta le dimissioni, Crocetta le respinge

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martedì 01 Ottobre 2013 - 18:28

L'assessore regionale alle Infrastrutture Bartolotta, dopo l'ultimatum della Direzione del Pd, ha rimesso il mandato nelle mani di Crocetta e del segretario regionale Lupo: "Non condivido la decisione del Pd, ma sono un uomo di partito. Faccio un passo indietro se può contribuire alla risoluzione della crisi". Crocetta respinge le dimissioni.

Alla fine ha vinto la guerra per le poltrone, travestita da “richiesta di dialogo e partecipazione”. Alla fine, sull’altare di un rimpasto che è soltanto la maschera della guerra precongressuale, è stato sacrificato chi ha ben operato, e peraltro è l’unico assessore messinese: Nino Bartolotta. L’ex sindaco di Savoca ed ex segretario provinciale del Pd in verità aveva preannunciato la lettera di dimissioni nei giorni scorsi, non perché condividesse quanto deciso dalla Direzione regionale del Partito (o vi dimettete o siete fuori dal Pd), ma proprio in quanto “uomo di partito, di tutto il partito e non di una corrente”. Detto fatto, oggi ha trasmesso la lettera al presidente Crocetta ed al segretario del partito Giuseppe Lupo.

“La mancanza di dialogo tra il Pd e il governo Regionale e i toni sempre più accesi del dibattito, in un momento di recesso economico ed occupazionale, aggravato ancora di più dai recenti fatti che hanno riguardato il governo nazionale, impongono a tutti noi una maggiore assunzione di responsabilità e moderazione nell’affrontare l’attuale stato di crisi politica che sta attraversando la nostra Regione. Alla vigilia di importanti scadenze quali la manovra finanziaria di assestamento, la prosecuzione del rapporto di lavoro per i precari, la sottoscrizione dell’Intesa Generale Quadro Infrastrutture, l’impegno definitivo delle risorse di cui alla delibera Cipe 62 per la realizzazione degli interventi stradali ed autostradali, si rende indispensabile e di vitale importanza il superamento delle incomprensioni e delle attuali criticità tra il Partito Democratico e il governo regionale. In tale contesto, atteso che ad oggi non si sono registrati fatti nuovi che lascino intravedere possibili soluzioni alla crisi, ritengo sia opportuno, come anticipato nei giorni scorsi, ribadire la mia disponibilità a rimettere il mandato di assessore regionale alle Infrastrutture, mobilità e trasporti nelle mani del Presidente Crocetta che mi ha nominato e del segretario politico del Partito Democratico cui appartengo.

Pur non condividendo, per metodo, tempi e motivazioni il frettoloso ritiro del sostegno al governo, intendo rispettare la scelta del partito confermando la disponibilità a dimettermi, se questo può contribuire alla risoluzione dell’attuale crisi.

Ritengo ciò opportuno, sia per la mia appartenenza al Partito Democratico, sia per senso di responsabilità nei confronti del Presidente Crocetta che mi ha nominato e che, in siffatte condizioni, avrebbe difficoltà a portare avanti il programma di governo. Da dirigente di Partito, auspico che ciò possa contribuire a riavvicinare le parti ed a riaprire il dialogo per un confronto sereno e costruttivo che rafforzi e rilanci l’azione dell’esecutivo.

Il governo regionale non può e non deve fare a meno del PD, ma altrettanto dicasi per il partito e per quei dirigenti che oggi lo rappresentano e che hanno deciso di togliere il sostegno al Presidente Crocetta ed agli assessori che il PD stesso ha designato. Se sbagli o incomprensioni ci sono stati, a soli dieci mesi dall’insediamento, sono certo che ci possano essere ancora tutte le condizioni per ricucire lo strappo e ripartire tutti insieme con più slancio e vigore, al fine di scongiurare il pericolo di “affondare o ancor peggio, di fare semplicemente “galleggiare” questo governo, il primo ad essere rappresentato da un Presidente progressista votato dagli elettori. Sono certo che il verificarsi di una tale eventualità non verrebbe compresa né dal popolo siciliano nè dalla stragrande maggioranza degli elettori di centrosinistra e dalla base del PD in particolare”.

Questa la lettera con la quale l’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture Nino Bartolotta rimette il mandato nelle mani di Crocetta, che dovrà decidere cosa fare. Nei giorni scorsi lo stesso gesto ha fatto anche l’assessore all’economia Luca Bianchi, mentre la Scilabra e la Lo Bello, anche loro quota Pd, non hanno alcuna intenzione di fare altrettanto. Mentre Crocetta si è detto contrario alle dimissioni di Bianchi e di Bartolotta, il segretario regionale Lupo le ha accolte con favore: “esprimo apprezzamento per la scelta di Nino Bartolotta di rimettere il mandato di assessore della giunta Crocetta rispettando così la decisione della direzione del Pd. Con il suo gesto dimostra ancora una volta senso di responsabilità e di appartenenza al Pd". Intanto si registrano le prime reazioni "L'assessore Bartolotta ha svolto la sua funzione in modo proficuo- commenta il capogruppo regionale dei Drs Beppe Picciolo- Apprendo delle sue dimissioni e non posso che fare un apprezzamento sul suo impegno nel governo Crocetta. Bartolotta si è distinto senza ricorrere al clamore delle dichiarazioni, il suo è stato un lavoro intenso ed utile ai siciliani". In serata il governatore ha respinto le dimissioni di Bartolotta con una nota chiarissima e dura nei confronti del Pd: "Il Presidente e gli assessori giurano fedeltà alla Sicilia e al suo Statuto. Apprezzo molto il gesto di disponibilita' che l'assessore Bartolotta ha mostrato, consegnando l Presidente e al Segretario del Pd, la disponibilità del proprio mandato. Solo che io non intendo assolutamente accettare tali dimissioni poiche' si fa parte del governo sulla base di un patto pubblico che si firma e si sottoscrive non solo nei confronti del presidente, ma dei siciliani e dello Statuto. In questo momento difficile il governo deve andare avanti perché abbiamo responsabilità rilevanti, che derivano dalla difficile situazione che abbiamo ereditato. Bisogna pensare al lavoro, alle infrastrutture, ai comuni, alla questione sociale, al risanamento dl bilancio e non ritengo sia il momento di rivedere una squadra governo che ha dimostrato grande capacitá nell'affrontare le questioni della Sicilia. Il popolo siciliano ci chiede di governare, in un raccordo corretto col parlamento e coi partiti. Sono rispettoso dei partiti e della loro indipendenza, ma sono altrettanto geloso dell'autonomia delle istituzioni .Gli assessori sono stati condivisi dai partiti 10 mesi fa e sinceramente non capisco cosa spinga oggi il Partito Democratico a rivedere una squadra assessoriale che funziona. Il dialogo col Pd da parte mia c'e' sempre stato , ma non può essere basato sulla questione del nome degli assessori. Riconfermo la fedeltà al mio partito, come iscritto al Pd, ma non posso rinnegare la fedeltà che devo alle Istituzioni e al Popolo siciliano. Riapriamo il dialogo e il confronto, ma sulle questioni programmatiche, nel rispetto del programma.Bianchi e Bartolotta continuano a lavorare nell'interesse della Sicilia e dei siciliani".

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Ha venduto cara la pellaccia, ma alla fine l’ha venduta ugualmente…

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  2. Provi a non essere “uomo di partito” ma di essre solo UOMO, invece di dimettersi dovrebbe dare battaglia anche se sa che la guerra è lunga e il risultato incerto.

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